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Pd, nei municipi serpeggia il malcontento. Orfini richiama all'ordine: "Non va bene"

Ieri in Aula Giulio Cesare la riunione tra il sindaco Marino e i consiglieri comunali e municipali. Il Commissario: "Non voglio sentire il 'noi' e il 'voi' che è risuonato durante l'incontro"

La linea la detta il commissario Matteo Orfini: “Dobbiamo rivendicare orgogliosamente quello che sta facendo Marino”. Sono circa le 17.30 quando il commissario romano del Partito Democratico prende parola, quella conclusiva, in Aula Giulio Cesare dove da circa due ore ieri pomeriggio era iniziata la riunione tra il sindaco Ignazio Marino e tutti i ranghi amministrativi del partito, dalla sua squadra di governo ai consiglieri municipali. Un incontro duro dove alcuni degli eletti nei territori non si sono risparmiati con attacchi e critiche verso l'amministrazione 'centrale' e lo stesso primo cittadino. Orfini però riporta tutti nei ranghi. Invita tutti a fare squadra intorno ai propri amministratori, “il Pd per un cittadino romano deve essere Renzi-Zingaretti-Marino” afferma, parla dell'invio dell'esercito a Ostia, annuncia il dimezzamento delle commissioni comunali ma soprattutto affronta a viso aperto il problema più scottante: affrontare la mafia. “Voi amministratori dovete segnalare qualunque dubbio avvertite, qualunque sospetto. Meglio una telefonata in più alla procura, che restare col dubbio se denunciare o meno un sospetto”.

LO SCONTROL'avvio della riunione, per il sindaco, non è dei migliori. Non sono pochi i consiglieri municipali a non essere convinti dell'introduzione con cui il sindaco ha rivendicato i successi dell'amministrazione. C'è chi, come Mariano Angelucci del VI municipio, lamenta: “Ci avete lasciati soli” riferendosi a rifiuti e sospamenti di alcuni richiedenti asilo. C'è chi invece, come Daniele Grasso, sempre del VI municipio, rincara la dose e minaccia lo sciopero della fame e della sete su alcuni temi salienti: “È difficile credere in questa amministrazione. I roghi nei campi rom si stanno moltiplicando. Voi contate sul fatto che i cittadini di questi quartieri sono più educati di quelli di Tor Sapienza, ma nel municipio tra poco succede dieci volte Tor Sapienza”. 

Il sindaco incassa in silenzio, prende appunti. Le critiche piovono anche dal IX municipio. A parlare è Andrea Gargano: “Qui si dicono tante belle cose, ma pare di stare in un fortino. Quando torno nel municipio cosa faremo, racconteremo ai cittadini che abbiamo sconfitto la mafia?”. Un tema centrale anche per Cinzia Lancia, consigliera del VII Municipio: "Questa amministrazione ha fatto tanto, magari senza fuochi d'artificio. Non è che non c'è la mafia, la mafia c'è, tanta, è che non la si vuol vedere”.

IL DISCORSO DI ORFINISe il sindaco Marino incassa, e prende appunti, il commissario Orfini non fa sconti a nessuno. "E' un momento difficile nella vita di questa città. Nessuno si deve sentire solo e se succede deve essere compito del partito ancora prima del sindaco correre in aiuto. Ma non voglio sentire il 'noi' e il 'voi' che è risuonato spesso oggi in quest'aula. È sbagliato, è intollerabile. Non va bene” afferma. Il punto per Orfini è “dimostrare di essere adeguati. Il dibattito che ho sentito oggi non mi è parso sempre adeguato alla responsabilità di governare”. Quindi basta lamentele. “Abbiamo dimostrato compattezza, abbiamo dimostrato di saper mettere da parte le discussioni quando serve. Solo così riusciremo a rigenerare Roma”.

LA MAFIA NON DEV'ESSERE UN TABU' - La linea sulla mafia è 'nervi saldi'. Continua il presidente del Pd: “Un gruppo dirigente nei momenti difficili deve soprattutto dimostrare nervi saldi nonostante le difficoltà”. Da qui, l'appello: “Segnalate ogni sospetto”. Non manca il punto su Ostia: “A Ostia è vent'anni che c'è la mafia. Dopo le dimissioni irrevocabili di Tassone, però, nessuno ha pensato di chiamarci o venire a Ostia, chiederci se abbiamo bisogno di un aiuto. Vorrei sapere se l'intenzione è quella di continuare a riempire Ostia di comunicati e poi interventi zero. Vedo solo spot”.

COMMISSIONI DIMEZZATE Infine ha ripreso una promessa che aveva annunciato non appena nominato commissario: il dimezzamento delle commissioni. “Facciamo Pasqua sereni e poi procediamo col dimezzamento delle commissioni”. Primo passo: “Azzerare i presidenti delle commissioni, in attesa di fare il dimezzamento. Non voglio correre dietro al vento dell'antipolitica, ma è un fatto di decenza mettere in campo un'operazione del genere, per guardare a testa alta la città”.

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