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Marino scavalca il Pd e convoca tutti i consiglieri municipali, è polemica

La notizia della riunione indetta per il 31 ottobre non è piaciuta al segretario romano: "Non ha informato il partito". Intanto la tensione interna attorno alla Città Metropolitana non accenna a placarsi

E' partita nel corso di una direzione “confusa” del Pd romano, ancora intento a sciogliere la tensione scaturita attorno alle liste per la Città Metropolitana, l'ennesima scintilla tra il partito di maggioranza e il sindaco Ignazio Marino. A farla scattare, la decisione del primo cittadino di convocare i circa duecento consiglieri municipali per il 31 ottobre senza, almeno per il momento, indicare un oggetto preciso per l'incontro che verterebbe sulla “situazione politica”.

A darne notizia, non senza nascondere dissenso verso questa scelta, il segretario romano Lionello Cosentino che già intervenendo alla direzione romana del partito aveva lanciato una frecciatina critica al primo cittadino: “Dobbiamo guardare veramente cosa succede in città e dire la verità, al di là dell'ottimismo di facciata”. Poi ha spiegato di aver avuto una copia della lettera: “Non capisco bene perché il sindaco convochi i consiglieri municipali del Pd senza informare il partito” ha detto inserendo la scelta dell'ex chirurgo come “parte della situazione di confusione in cui ci troviamo”.

Insomma, i democratici non hanno preso molto bene la convocazione letta come un tentativo di “scavalcare” il partito creando un rapporto diretto con gli eletti democratici in tutti i territori. “E' un metodo improprio soprattutto visto che non è stato indicato un tema specifico da affrontare” il commento dell'ex portavoce romano Gianluca Santilli che proprio la settimana scorsa aveva dato il via su Facebook a un'accesa discussione sulla questione delle liste. “Spero che al più presto il segretario romano possa avere un chiarimento con il sindaco”. Dal Campidoglio però non sembrano dare troppo peso alle dichiarazioni espresse nel corso della direzione romana e a distanza di ore la critica del segretario cade nel vuoto.

Intanto anche ieri in via Sant'Andrea delle Fratte non sono mancati secchi botta e risposta che hanno visto schierato da una parte il partito regionale e dall'altra quello romano. La tensione si trascina dalle polemiche della scorsa settimana, arrivate a sfiorare le dimissioni del segretario regionale Melilli, sorte in merito alla presentazione della lista per la Città metropolitana quando due esponenti vennero sostituite all'ultimo minuto.   “Siamo partiti malissimo. Le liste sono state fatte aggirando in una confusa riunione i principi sul ruolo delle donne” ha affermato il segretario romano che si è augurato che il segretario regionale rimanga al suo posto. La risposta del partito regionale è arrivata 'in coppia' con una nota congiunta del segretario e dalla presidente del Pd del Lazio Fabio Melilli e Lorenza Bonaccorsi: “Esprimiamo stupore per le dichiarazioni di Cosentino” esordiscono in una nota rimandando al mittente le accuse in merito al caos per la compilazione delle liste: “La direzione regionale ha registrato difficoltà nel varo della lista per la Città Metropolitana, ma a causa della mancata sintesi che le federazioni interessate erano tenute a fare”.

A suscitare attrito tra diverse posizioni interne al Pd anche il nodo del vicesindaco della nascente Città Metropolitana. Tema che tiene banco ormai da alcune settimane tra i democratici divisi tra chi rivendica il ruolo per la Capitale e chi avanza la necessità di un 'equilibrio' territoriale affidando il ruolo di braccio destro di Marino a un sindaco della provincia. A spianare la strada a questa soluzione lo stesso segretario romano Lionello Cosentino stoppato però dal dissenso del vicesegretario regionale uscente Claudio Mancini. “Non voto a favore della relazione di Cosentino” ha detto Mancini che invece punterebbe sul consigliere comunale Gianni Paris caldeggiato dallo stesso sindaco Marino. Alla fine si chiude con un emendamento “critico”a firma di Mancini ma approvato all'unanimità. Ma la una quadra vera e propria è ancora tutta da trovare.

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