Vigili, colpo di scena: la nomina di Liporace verso il ritiro

Dimissionato. Sembra essere questo il destino di Oreste Liporace. Questa la via d'uscita individuata dal Campidoglio per risolvere il pasticcio della nomina avvenuta di fatto senza tutti i requisiti. Così, dopo giorni a raccontare che tutto era a posto e che a giorni sarebbe arrivata la firma sul contratto, oggi arriva arriva la notizia dell'ormai quasi certa rinuncia di Liporace.

Di fatto si puo' parlare di dimissioni pilotate alle quali il Colonnello dei carabinieri sarebbe stato spinto dall'entourage del sindaco stesso. Infatti, dopo aver chiesto parere a vari uffici capitolini, si è reputato troppo rischioso procedere con la firma. Troppo alto rischio di vedersi annullare la nomina da parte del Tar. Sulla vicenda infatti pendevano i ricorsi dell'Ospol e degli esclusi dalla selezioni.

Confermate quindi tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi. Liporace è Colonnello da gennaio e solo da settembre è dirigente dell'Urp del comando generale dell'Arma. Il bando approntato da Marino invece prevedeva che tra i requisiti un quinquennio da dirigente. La stessa Arma dei carabinieri avrebbe aperto un procedimento in merito.

TRE MESI - Il dietrofront di Liporace rappresenta, inutile dirlo, una figuraccia per il sindaco Marino. Dopo le dimissioni di Buttarelli infatti il primo cittadino si è speso più volte in dichiarazioni che vantavano la trasparenza della selezione che avrebbe portato a scegliere la figura migliore. Ed anche in conferenza stampa, mercoledì scorso, Marino ha esaltato come la migliore possibile la figura di Liporace, nei confronti del quale nessuno avanza dubbi, ma che evidentemente non era aderente ai requisiti richiesti. Una figura scelta dopo aver vagliato 99 curriculum. E' evidente e lecito ora chiedersi come questi cv siano stati vagliati.