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Referendum Atac, i risultati: quorum non raggiunto. Netta l'affermazione del sì

Affluenza totale al 16,38%. Hanno votato in tutto 386.785 romani. Il quorum, fissato al 33%, non è stato quindi raggiunto

Niente quorum. Il referendum Atac si ferma al 16,37% dei votati, pari a 387.248 romani votanti. Lontana la soglia del 33% che avrebbe reso valida la consultazione consultiva. Così, a spoglio ancora in corso, è la sindaca Raggi a twittare ribadendo il concetto che è stata anche l'indicazione di voto: "AtacRestaDeiCittadini. I Romani vogliono resti pubblica. Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, piu' controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti". 

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Il dettaglio dell'affluenza municipio per municipio

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I risultati delle schede scrutinate

L'affermazione del sì è netta per entrambi i quesiti. Nel primo caso il no si ferma al 24%, contro il 76% dei sì. Nel secondo sì al 74% e no al 26%. Le percentuali e i voti effettivi però sono totalmente inutili. 

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"Per questo referendum non serve il quorum"

"A nostro avviso il quorum non serve per questo referendum e per questo impugneremo la questione davanti al Tar se il Campidoglio insiste con l'esistenza del quorum. Tra l'altro, già di per sè, il quorum per un referendum consultivo non ha alcun significato e questa è anche la motivazione alla base dell'intervento che ha fatto il Campidoglio" sullo statuto. Così il promotore del referendum per la liberalizzazione del Tpl a Roma e deputato dei Radicali italiani, Riccardo Magi, ha commentato i risultati del referendum.

Magi si è quindi detto soddisfatto del risultato. "Nelle condizioni date noi siamo soddisfatti del risultato, di questa occasione di partecipazione e di come i romani hanno risposto, soprattutto nelle ultime 48 ore durante cui si puo' dire ci sia stata una vera informazione che ha potuto raggiungere numeri ampi"

Magi parla ancora di sconfitta per la democrazia diretta: "Siamo felici di aver conquistato, per quasi 400 mila persone e per l'intera città di Roma, un'occasione di confronto politico, di dibattito, di partecipazione. Il mancato raggiungimento del quorum è una sconfitta per l'amministrazione della democrazia diretta e per una sindaca che ha fatto fatica, nelle settimane passate, e nei mesi scorsi, a dire anche una parola su questo referendum, a invitare i cittadini ad andare a votare e che ha fatto fatica, a quanto pare, anche a farsi fotografare al seggio elettorale per paura che questo potesse essere interpretato come un invito ad andare a votare per altri cittadini".

Caos ai seggi

Non sono mancate le polemiche da parte del Comitato del sì che a votazione ancora aperte ha parlato di caos nei seggi: "In queste ore, mentre si svolgono le votazioni per il referendum 'Mobilitiamo Roma' per la messa a gara del trasporto pubblico nella capitale, ci arrivano dai seggi numerose segnalazioni di fatti gravissimi che stanno impedendo a molti cittadini di esercitare regolarmente il loro diritto di voto". Così in una nota Riccardo Magi, Alessandro Capriccioli e Francesco Mingiardi, promotori del referendum, e Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma. "In particolare, molti presidenti impediscono di votare a chi è sprovvisto di tessera elettorale, mentre il regolamento afferma con inequivocabile chiarezza che per accedere alle urne è sufficiente il documento di identità. Alcuni seggi, inoltre, non risultano accessibili ai disabili, altri sono stati spostati, in pressoché tutti manca un presidio delle forze dell'ordine e si riscontrano problemi anche in alcuni ospedali. Posto che documenteremo tutte le violazioni di cui avremo notizia, per utilizzarle già da domani in ogni sede opportuna, invitiamo l'Amministrazione a intervenire subito, già dai prossimi minuti, per evitare che si compia uno scempio senza precedenti dei diritti fondamentali dei cittadini. Ne va, letteralmente, della democrazia".

La replica del Campidoglio


Il Campidoglio ha risposto spiegando che "In merito alla notizia del rifiuto, da parte di alcuni presidenti di seggio, di ammettere al voto gli elettori sprovvisti di tessera elettorale, si precisa quanto segue: le istruzioni per gli uffici elettorali di sezione, pubblicate sul sito di Roma Capitale, riportano, al paragrafo 55, la chiara indicazione che: 'Per poter votare, l'elettore deve esibire un documento di riconoscimento. Sono ammessi a votare gli elettori iscritti nelle liste della sezione, anche se sprovvisti di tessera elettorale. La tessera elettorale, eventualmente esibita, non deve essere timbrata dal Presidente come attestazione di voto'. E' stata diffusa, nel primo pomeriggio, una ulteriore comunicazione a tutti i presidenti di seggio per ribadire il contenuto del sopra richiamato paragrafo 55 delle istruzioni. Alla Direzione Servizi Delegati e' stato, peraltro, segnalato un unico caso risolto tempestivamente anche con diretta interlocuzione con il seggio elettorale interessato. L'indicazione fornita agli elettori di recarsi al seggio con documento di riconoscimento e tessera elettorale ha avuto l'unico scopo di agevolare l'individuazione della sezione di appartenenza dell'elettore al fine di fluidificare le operazioni di voto. Quanto alla lamentata chiusura o spostamento di sezioni si precisa che e' stato chiuso un unico Plesso, in quanto non piu' destinato a scuola. Di tale circostanza, unitamente ad eventuali spostamenti di sezione e' stata data preventiva comunicazione agli elettori mediante avviso sul sito di Roma Capitale e con apposito manifesto affisso sul territorio cittadino ed in particolare presso i Plessi interessati. A tutti gli elettori interessati da tali spostamenti e' stata inviata, come di consueto, apposita etichetta adesiva da apporre sulla tessera elettorale". 
 

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