Riserva Laurentino Acqua Acetosa: arriva il via libera della Giunta Gualtieri all'ampliamento

Anche il Campidoglio approva l’allargamento della riserva naturale Laurentino Acqua Acetosa. L’ampliamento, già votato all’inizio del 2021 dal Consiglio regionale, consente al polmone verde di passare da 150 a 250 ettari.

Completato l'iter amministrativo

L’area, che fa parte del sistema di aree verdi gestito dall’ente regionale Roma Natura, ha finora subito una frammentazione che ha finito anche per limitarne la fruizione. Ora che la Giunta Gualtieri ha dato parere favorevole alla proposta di legge regionale che ne formalizzava l’ampliamento, la riserva può finalmente acquisire quella fisionomia che per molti anni i residenti chiedevano avesse. 

Un sistema di aree protette

“Questo nuovo polmone verde, scaturito dalla nuova perimetrazione, potrà consentire la realizzazione di un sistema di aree protette, un vero e proprio corridoio ecologico con effetti positivi dal punto di vista ambientale, paesaggistico, culturale e archeologico, assicurando alla cittadinanza il beneficio di ampi spazi verdi di qualità elevata” fanno sapere dal Campidoglio.

In attesa del Piano di Assetto

L’espressione di parere favorevole non impegna il Comune a destinare risorse all’area, che rimane quindi sotto la gestione di Roma Natura. Resta invece in sospeso la questione legata al Piano di Assetto atteso da quasi 20 ann. Consentirebbe alla riserva, istituita nella seconda metà degli anni Novanta, di dotarsi degli strumenti di pianificazione e gestione necessari alla sua valorizzazione. 

Le caratteristiche

La riserva, che si sviluppa a ridosso dell'abitato del quartiere Laurentino e che lambisce il raccordo anulare, è caratterizzata dalla presenza del fosso e della sorgente da cui l'area prende il nome. All'interno del perimetro della Riserva è stata scoperta anche una vasta necropoli preromana, con corredi di grande pregio conservati nel Museo Nazionale Romano.Sempre nell'area verde spicca la presenza di alcuni filari di eucalipto, piantati alla fine dell'Ottocento quando si riteneva che potessere avere degli effetti benefici contro l'insorgenza della malaria.