rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Il Tevere ci serve o non ci serve? Un masterplan per rilanciare il fiume di Roma

Presentato lo strumento che dovrà mettere a sistema i vari progetti finalizzati alla riqualificazione delle sponde tiberine

“Ci serve o non ci serve questo fiume?”. La domanda che Armando Feroci, protagonista del film “Gallo Cedrone”, poneva ai romani risuona sempre nelle orecchie quando si pensa al futuro del Tevere. Lungi dal volerlo prosciugare per farne una “lunga lingua d’asfalto”, come proponeva il personaggio interpretato da Carlo Verdone, resta il problema di mettere a sistema i progetti e le proposte destinate a migliorare la fruizione del fiume. Un obiettivo che, l’amministrazione, ha dichiarato di voler realizzare con il lancio di un “masterplan”.

Un rapporto da recuperare

Lo strumento del “masterplan”, è stato spiegato in una conferenza stampa organizzata nella mattinata del 19 aprile, serve per “mettere a sistema tutti gli interventi in programma lungo il Tevere e in corrispondenza della confluenza dell’Aniene, per pianificare l’utilizzo degli spazi sulle sue sponde”. Il rapporto tra la città di Roma ed il suo principale fiume, è molto stretto. Lo era alle origini e lo rimane ancora oggi che ne attraversa gran parte del territorio, visto che è presente in 11 municipi su 15. Serve però una visione d’insieme per valorizzarlo sia sul piano naturalistico che come infrastruttura.

Cosa prevede il masterplan

Il proposito dell’amministrazione è di mettere in rete gli interventi “nelle aree strategiche”, venti in tutto, tra cui  i 5 previsti sui parchi di affaccio con i fondi del Giubileo, con gli interventi di tipo “connettivo”. Per ciascuna di queste 20 aree vengono previste le schede di pre-fattibilità e i prototipi progettuali; i costi parametrici per la loro realizzazione; le linee guida d’intervento con l’individuazione degli elementi di arredo e di attrezzatura delle aree, dalle pavimentazioni, agli arredi. Ed anche delle linee guida per migliorare il drenaggio e mitigare il microclima nelle aree maggiormente vulnerabili.

Il primo passo per il rilancio del fiume

“Questo è il primo tassello che fa una ricognizione di tutti i progetti e gli attori in campo e ci consente di immaginare il futuro delle sponde del fiume attraverso l’individuazione di aree strategiche e di materiali, arredi e soluzioni progettuali anche in termini di rinaturalizzazione degli habitat – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia - Questo studio, inoltre, ci dà la possibilità di affrontare alcuni temi mai affrontati organicamente, per esempio quello dei barconi galleggianti, recependo il piano a stralcio dell’Autorità di Bacino. Un lavoro importante, quindi, che pone le basi per la fase successiva: la redazione del Piano strategico operativo del Tevere, al quale stiamo già lavorando”. 

Le aree strategiche su cui intervenire

Tra le aree strategiche indicate e le relative progettualità ci sono: l’area del Lungotevere Thaon di Revel, sulla riva sinistra del Tevere, con una tipologia di solarium; la zona di laminazione di Tor di Quinto, sulla riva destra del Tevere, con una tipologia di ambienti umidi e allagabili e di spazi pubblici con impianti sportivi; la riva sinistra del Tevere di fronte il parco Tevere–Magliana con un bosco dimostrativo depurativo; l’area del ponte di Bailey, a nord del Villaggio Olimpico, sulla riva sinistra del Tevere, con la creazione di una passerella ciclopedonale sui piloni del ponte Bailey.

La rigenerazione promessa

“Con questo Masterplan diamo avvio al più grande piano di interventi di rigenerazione e valorizzazione del Tevere e dei suoi affluenti degli ultimi decenni” ha commentato l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi.  “Con la realizzazione di 5 nuovi Parchi d’affaccio verranno restituite alla città aree oggi in gran parte inaccessibili e degradate che, attraverso interventi integrati, verranno riqualificate e valorizzate secondo le peculiari caratteristiche che ognuna presenta. Verranno creati parchi, aree ludiche e didattiche, percorsi fitness, nuovi percorsi ciclabili e collegamenti con le piste esistenti, zone relax e pic-nic – ha elencato l’assessora Sabrina Alfonsi che ha parlato di un “grande lavoro”  finalizzato alla rigenerazione ed alla cura del “ricchissimo patrimonio arboreo delle rive del fiume, insieme ad interventi di messa in sicurezza idraulica delle aree golenali”. 

Dopo il lavoro svolto con l'avvio dei contratti di fiume, la realizzazione dei parchi di affaccio di Marconi e Magliana, la rimozione dei relitti, operazioni condotte alternativamente dal comune e dalla regione, l'amministrazione cittadina è quindi pronta a compiere un ulteriore passo in avanti per la valorizzazione del fiume. Un primo tassello a cui, necessariamente, deve seguire la stesura di un piano operativo che dia avvio, ed ordine, ai tanti interventi prospettati. Il rilancio del Tevere riparte da lì.

Masterplan Tevere: ipotesi progettuali ed aree d'intervento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Tevere ci serve o non ci serve? Un masterplan per rilanciare il fiume di Roma

RomaToday è in caricamento