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Più poteri per Roma, anche in Regione mozione bipartisan. Al via oggi l'iter per la riforma costituzionale

Votato all'unanimità un atto per Roma Capitale. Patanè (Pd): "Forte segnale agli enti sovraordinati per accelerare". Prevista da oggi la discussione in commissione Affari costituzionali alla Camera

Dare piena attuazione alla riforma di Roma capitale proseguendo il percorso iniziato con l'articolo 114 della Costituzione; sollecitare la costituzione a questo scopo di tavoli interistituzionali volti a conferire a Roma i necessari poteri e le relative risorse economiche; valutare, nell'ambito di tale riforma, la possibilità di attuare forme efficaci di decentramento amministrativo; sostenere fattivamente le celebrazioni del 150mo anniversario di Roma capitale e la realizzazione delle infrastrutture necessarie agli eventi previsti nei prossimi anni. 

Il voto in Consiglio regionale

Sono questi i quattro impegni chiesti al presidente della Regione e alla Giunta con una mozione su Roma capitale approvata ieri dal Consiglio regionale con 31 voti a favore e un astenuto. La mozione era stata illustrata ai consiglieri da Eugenio Patanè del Partito democratico, che ha ricordato come essa sia nata da una iniziativa del gruppo di Fratelli d'Italia, poi modificata per permettere anche agli altri gruppi consiliari di riconoscersi in essa. 

"Forte segnale al Governo"

"Mandiamo un segnale forte agli enti sovraordinati per accelerare sulla via del pieno riconoscimento di un nuovo status per la Capitale d'Italia" spiega in una nota il consigliere Pd. "L'approvazione all'unanimità riveste particolare importanza per il raggiungimento dell'auspicata unità orizzontale tra tutti gli schieramenti politici, con l'obiettivo di arrivare ad una altrettanto auspicabile unità verticale tra le diverse istituzioni". 

Molte le sottoscrizioni dell'atto di indirizzo precedenti al voto. Nel dibattito, Fabrizio Ghera di Fratelli d'Italia ha dichiarato l'appoggio del suo gruppo consiliare a questo atto di indirizzo. "Piena condivisione" della mozione anche da parte del gruppo di Forza Italia dichiarata da Giuseppe Simeone, secondo il quale il ruolo di Roma va riconosciuto per legge, anche costituzionale se necessario. I tempi erano maturi per questa iniziativa anche secondo Daniele Giannini della Lega; la situazione della capitale, sempre più ingovernabile a suo avviso, lo richiede. 

La soddisfazione del Movimento 5 stelle per il lavoro di sintesi svolto su questo atto è stata espressa da Valentina Corrado. "Investire sulla Capitale d'Italia significa puntare sullo sviluppo e la crescita del nostro Paese. Lo ha ricordato il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 150° anniversario di Roma Capitale affermando che 'Roma può dare tanto allo sviluppo del Paese. La comunità nazionale deve assicurare il sostegno necessario affinché le funzioni della Capitale siano svolte al meglio e creino vantaggi per l'intero sistema'. Ecco perché salutiamo con favore anche l'avvio dell'iter istituzionale che partirà domani presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera che inizierà l'esame sia dei ddl Costituzionali che delle leggi ordinarie che intervengono sulla revisione dello statuto e della modalità di accesso ai fondi". 

L'iter in commissione Affari Costituzionali

Già, è in programma per oggi giovedì 11 marzo in commissione Affari costituzionali alla Camera la partenza dell'iter di due proposte di legge, una costituzionale a firma di Forza Italia, l'altra ordinaria a firma del Movimento 5 Stelle, a cui sarà abbinato anche un testo a firma Magi-Fassina. "Sui poteri speciali per Roma non bastano più mozioni e ordini del giorno votati all'unanimità. Bisogna alzare l'asticella e mettere in campo tutti insieme una comune iniziativa legislativa. Tutti i gruppi potranno presentare una loro proposta e soprattutto tutti i partiti sono consapevoli che Roma merita un forte impegno comune" ha detto Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato del Movimento 5 Stelle. 

Il Consiglio straordinario in Campidoglio

Il 24 febbraio scorso, lo ricordiamo, si era tenuto in Campidoglio un Consiglio straordinario durante il quale l'Aula ha votato all’unanimità un ordine del giorno che impegna "l'Assemblea Capitolina ad avviare un percorso di metodo condiviso, sentiti i gruppi parlamentari del territorio romano, ovvero i parlamentari delle diverse forze politiche rappresentate in forma associata, volto a sostenere la piena attuazione della riforma in materia di poteri, risorse e funzioni di Roma Capitale". Il prossimo passo dovrà quindi compierlo il Parlamento a cominciare dalla commissione Affari Costituzionali. Un iter verso Roma Capitale dai poteri speciali che tutti, a partire dalla sindaca Raggi, vogliono compiere "uniti" senza divergenze che possano bloccare ancora una volta la riforma attesa da ormai un decennio. 

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