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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Poteri per Roma, Gualtieri chiede modifiche al testo di riforma. E monta la polemica

FdI e Lega: "Siamo a fine legislatura, così il pd affossa la proposta". A rallentare i lavori in commissione Affari costituzionali gli emendamenti presentati dal deputato Andrea Casu

Eliminare la necessità di trovare un'intesa con la Regione Lazio e lo Stato per definire i poteri di Roma. Questa la richiesta del deputato Pd Andrea Casu, segretario romano del partito democratico, contenuta in alcuni emendamenti alla riforma sui poteri legislativi da concedere alla Capitale. Un passaggio per molti a sorpresa che ora rischia di rallentare, se non bloccare, l'iter della riforma. 

Il testo al momento si trova in commissione Affari costituzionali, ma i relatori della proposta Annagrazia Calabria (forza Italia) e Stefano Ceccanti (partito democratico) hanno rinviato il voto di una settimana per esaminare i suddetti emendamenti aggiuntivi. FdI e Lega attaccano i democratici: "Così bloccate l'iter". I prossimi giorni saranno determinanti per un accordo, pena il serio rischio di naufragio della riforma. La fine della legislatura, lo ricordiamo, è vicina, e andando a riformare la Costituzione, la norma per Roma ha bisogno di quattro letture tra Camera e Senato. Il tempo stringe. 

Cosa chiede il deputato dem 

Il testo base della proposta di riforma attribuisce a Roma capitale i poteri legislativi delle Regioni "esclusa la tutela della salute e le altre materie stabilite d'intesa con la Regione Lazio e lo Stato, secondo legge dello Stato approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti". Gli emendamenti presentati da Casu, che rifletterebbero i desiderata del sindaco Gualtieri data la vicinanza tra i due, andrebbero a eliminare il meccanismo dell'intesa con la Regione Lazio e lo Stato. La proposta del deputato stabilisce invece che "una legge Costituzionale conferisce a Roma le competenze legislative indispensabili per l'assolvimento delle funzioni di Città capitale". In questo modo non ci sarebbe bisogno dell'intesa con la Regione Lazio e si adotterebbe il meccanismo che la Costituzione (all'articolo 116) prevede per dare maggiori poteri legislativi su determinati temi alle Regioni che chiedono l'autonomia differenziata, appunto una legge costituzionale.

La polemica delle opposizioni

Fabio Rampelli (Fdi) ha parlato di "riforma affossata", visto che la fine della legislatura ormai è vicina. Ragione che ha spinto Sara De Angelis (Lega) a rilanciare l'idea di una legge ordinaria per dare maggiori poteri amministrativi a Roma. Una impostazione su cui ci sono anche due proposte di M5s e dei due deputati romani Riccardo Magi (+Europa) e Stefano Fassina (Leu). Annagrazia Calabria ha rivolto al Pd un appello ad avere "uno slancio di responsabilità", per evitare che "le divisioni interne a un partito" blocchino la tanto attesa riforma.

La replica è arrivata a stretto giro dai dem Claudio Mancini e Patrizia Prestipino. "Non c'è alcun rallentamento. Anzi, c'è in corso un lavoro per Roma, d'intesa tra Comune e Parlamento, per arrivare ad un testo solido e adeguato per un provvedimento di questa importanza. In tal senso gli emendamenti presentati dall'onorevole Casu sono molto positivi e vanno nella giusta direzione. Le polemiche sollevate dall'onorevole Rampelli sono pretestuose e non aiutano certo la Capitale. Su una questione così rilevante bisognerebbe mettere da parte la propaganda e discutere nel merito". 

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