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Camion fermi fuori dagli impianti, raccolta a rilento: Roma sempre più lercia

Fp Cgil: "Il sistema dei rifiuti di Roma è in codice rosso"

Rifiuti per le strade di Centocelle e Monteverde

"Abbiamo un piano B" aveva annunciato alla fine di novembre l'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari replicando alla notizia di una diminuzione dei rifiuti trattati nell'impianto Colari di Malagrotta. Eppure Roma, a distanza di due settimane, sembra essere nuovamente arrivata sull'orlo dell'emergenza con i sacchetti dell'immondizia che da Garbatella a Pietralata si accumulano attorno ai cassonetti. 

Il problema, ancora una volta, è legato agli impianti: meno rifiuti trattati dai privati, più quelli di Ama devono lavorare. A pesare sulla situazione attuale non c'è solo il Colari che, di fronte alla difficoltà di collocare i materiali trattati, ha ridotto le tonnellate, verso la chiusura totale del canale austriaco, sono diminuiti i treni diretti oltralpe. Una situazione a cui in Campidoglio erano preparati, tanto che l'assessora Montanari aveva annunciato: "Ama ha attivato un'indagine di mercato per individuare impianti disponibili a trattare rifiuti e hanno risposto positivamente 11 impianti". Gli accordi inter-regionali, però, non sono ancora stati chiusi e nel frattempo la situazione sta diventando nuovamente ingestibile. 

Il video dei mezzi in fila fuori dall'impianto di via Salaria è stato diffuso dalla Fp Cgil. Per ore in attesa di poter scaricare non facendo altro che alimentare la catena di giri saltati con un rallentamento della raccolta che fa si che i rifiuti si accumulino per le strade. Non solo le segnalazioni dei cittadini. L'allarme, ieri, è stato lanciato dalla Fp Cgil di Roma e Lazio. "Il sistema dei rifiuti di Roma è in codice rosso: ricominciano le file negli impianti Ama (quindi la raccolta rallenta); fermi gli interventi di manutenzione nei Tmb nonostante gli accordi sottoscritti; officine al collasso, quindi sempre meno macchine funzionanti e in strada (si viaggia attorno al 50% dei mezzi fermi, ndr), senza riscaldamenti e impossibilitate a manutenere il parco mezzi. Serve una task force che affronti l'emergenza e coinvolga l'azionista, l'azienda, gli operatori e il territorio". 

VIDEO - Salario pieno, camion in attesa per ore

"I Tmb" aggiunge il segretario generale Natale Di Cola "sono ingolfati per le solite ragioni legate alla loro obsolescenza e all'operatività sempre parziale. Inoltre il conferimento agli impianti Ama è progressivamente aumentato in ragione  di un minore recepimento da parte dei soggetti privati, sia nel Lazio che all'estero. Siamo in attesa degli accordi interregionali che permettano di smaltire fuori dal Lazio, ma resta il nodo mai affrontato dell'autosufficienza di Ama e del sistema dei rifiuti della Capitale".

Attacca il consigliere del Pd, Marco Palumbo: "Dalle periferie al centro storico la situazione rifiuti è di nuovo all'emergenza. Si rischia una crisi come a Napoli nel 2013. Il sistema di raccolta Raggi & Montanari è solo un libro dei sogni" scrive in una nota. "La giunta degli 'acchiappanuvole' a cinque stelle continuano ad ignorare che la raccolta non funziona. I cassonetti vanno svuotati più spesso e il 'materiale post consumo' (vedi monnezza) va stoccato e trattato con un'impiantistica cittadina che farebbe risparmiare 60 milioni di euro per i trasferimenti di immondizia fuori regione e all'estero. Raggi e Montanari sono responsabili per aver abbandonato il progetto di chiusura del ciclo dei rifiuti avviato dal centrosinistra, che avrebbe permesso ad Ama di ammortizzare i costi di una raccolta molto onerosa affiancandola al più vantaggioso trattamento dei rifiuti". 

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