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Rifiuti solo nei sacchi trasparenti: dove c'è il porta a porta l'ordinanza Raggi viola la privacy

A dirlo è un pronunciamento del luglio 2005 del garante della privacy. L'assessore ai rifiuti del III municipio Francesco Pieroni: "Il provvedimento va modificato al più presto"

Le multe comminate per la violazione dell'ordinanza della sindaca Raggi sull'obbligo di utilizzare solo sacchetti trasparenti per conferire i rifiuti potrebbero essere  impugnabili e considerate non valide. Il provvedimento del 5 agosto infatti sarebbe in contrasto con un pronunciamento del garante della privacy del luglio 2005. Al suo interno vi si legge: 

"Viola la privacy l'obbligo previsto da alcuni comuni di far utilizzare ai cittadini sacchetti dei rifiuti trasparenti o con etichette adesive nominative per la raccolta "porta a porta". (...)  No ai controlli indiscriminati, ma ispezione dei sacchetti solo nei casi in cui il cittadino, che non ha rispettato la normativa sulla raccolta differenziata, non sia identificabile in nessun altro modo".

"Il Garante ha rilevato", si legge nel pronunciamento "che la raccolta differenziata, prevista da specifiche norme, risponde ad un importante interesse pubblico. Ma non ha ritenuto proporzionato l'obbligo imposto da alcuni enti locali ad utilizzare sacchetti trasparenti per la raccolta "porta a porta", perché chiunque si trovi a transitare sul pianerottolo o nell'area antistante l´abitazione può visionare agevolmente il contenuto. Sproporzionata anche la misura che obbliga ad applicare al sacchetto targhette adesive in cui sia riportato a vista nominativo ed indirizzo della persona cui si riferiscono i rifiuti, in particolare se lasciati in strada".

Il contrasto con la privacy, segnalato da molti, è stato oggetto di una lunga lettera dell'assessore ai rifiuti del III municipio Francesco Pieroni indirizzata alla sindaca Raggi. Pieroni segnala il contrasto soprattutto lì dove è attivo il porta a porta: "L'obbligo contenuto nell'ordinanza", si legge, "in assenza di discrimine, impone anche a chi usufruisce del servizio porta a porta, di utilizzre sacchi trasparenti al di fuori della propria abitazione. Per villette ed edifici  con un massimo di sette appartamenti il servizio di porta a porta anon prevede bidoni condominiali assegnati da esporre su strada. I rifiuti devono essere quindi singolarmente esposti, teoricamente all'interno di piccoli contenitori (per il multimateriale nemmeno quelli)"

Continua Pieroni: "Così concepita l'ordinanza espone decine di migliaia di cittadini per giorni alla visione completa, quotidiana del contenuto dei loro sacchetti dei rifiuti, anche quando la loro visione possa risultare imbarazzante o scabrosa"

C'è poi un altro problema e cioè le scorte di sacchi attualmente in possesso dei cittadini: "Molti cittadini hanno scorte di buste da utilizzare per il conferimento, molte delle quali non sono trasparenti ma consentono comunque la visione del contenuto in trasparenza". Per questo Pieroni chiede di "modificare l'ordinanza, assunta con molta approssimazione, chiarendo che le prescrizioni che continere non valgono per il Porta a Porta e che il termine trasparenza deve essere inteso come divieto assoluto di sacchi o che non consentono la visione del contenuto dall'esterno"
 

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