Rifiuti, ritardi dei camion verso le discariche di altre regioni: a Roma rallenta la raccolta. E domani si pronuncia il Tar
Il blocco dei camion si affianca ai mezzi per la raccolta in manutenzione. Domani intanto è attesa la decisione del tar sul ricorso del comune di Roma
Alla vigilia del pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal comune di Roma in merito alla legittimità dell'ordinanza della regione Lazio che impone l'indicazione di una discarica, la città di Roma si ritrova nuovamente di fronte a scene di rifiuti non raccolti. In diverse zone della città si segnalano difficoltà nella raccolta, con ritardi nei giri e conseguenti accumuli di spazzatura intorno ai cassonetti. Segnalazioni arrivano da diversi quadranti, da est come ad ovest, con scene simili: da un lato cassonetti strapieni, dall'altro cassonetti vuoti ma con sacchetti di spazzatura all'esterno.
Ciclo precario: l'ingranaggio bloccato
La causa è l'ormai endemica precarietà del ciclo dei rifiuti dove, se si blocca un ingranaggio, tutto finisce in difficoltà. L'ingranaggio bloccato questa volta è rappresentato dal ritardo di partenza dei camion verso le discariche di altre regioni. Un ritardo che ha avuto ripercussioni sugli impianti di trattamento meccanico e biologico che servono la Capitale, quelli privati di Colari e quello di proprietà di Ama di Rocca Cencia. Qui in particolare la fila dei camion per gli sversamenti si è allungata a dismisura, fino al blocco totale.
Va spiegato infatti che gli impianti Tmb infatti trattano i rifiuti, ma producono scarti che devono essere portati in discarica. A Rocca Cencia in particolare prima del sequestro l'impianto superava spesso la presenza delle 1100 tonnellate consentite. Ora, con il sequestro, raggiunta una certa soglia, i camion carichi di rifiuti vengono fermati. Quindi se i camion con gli scarti non partono verso la discarica, non se ne posso riempire di nuovi, con il conseguente stop al ciclo.
Così i camion hanno difficoltà a sversare i rifiuti nell'impianto o nelle macchine madri, nel frattempo piene. Il blocco è durato per quasi tutta la giornata di ieri. La conseguenza è stato un ritardo nei giri. Gli operatori Ama sono rimasti fermi e inoperosi in attesa di poter scaricare e di poter ripartire. Il lavoro negli impianti è ripreso con la partenza dei camion carichi di scarti verso le discariche delle altre regioni.
L'attesa dei mezzi Ama per sversare i rifiuti raccolti in macchine madri o negli impianti Tmb
Gli ingranaggi arruginiti
Ingranaggi bloccati che si affiancano ad altri arruginiti. Il blocco è infatti arrivato all'interno di una situazione di difficoltà. Secondo quanto si apprende da diversi operatori c'è una difficoltà legata a dei problemi tecnici ad una serie di mezzi, attualmente in manutenzione. Difficoltà che hanno ridotto la disponibilità di mezzi stessi nei giorni scorsi, generando dei giri saltati.
Il ciclo si inceppa e i rifiuti restano a terra
Il risultato sono i rifiuti a terra e l'indignazione dei romani. Già, perché con i cassonetti pieni, spesso i rifiuti vengono buttati all'esterno. Il camion quando passa prende solo i rifiuti all'interno, lasciando quelli all'esterno. Il motivo è legato ai camion, dove c'è un unico operatore che scarica in automatico il cassonetto senza scendere dal mezzo. Per rimuovere i rifiuti all'esterno sono quindi necessari dei giri straordinari di pulizia. Il tutto fino al riallineamento dell'intero ciclo.
Emergenza rifiuti: cassonetti vuoti e sacchetti fuori, ecco perché
La settimana calda
Quella che comincia oggi è una settimana che, sul versante rifiuti, si annuncia intensa. Domani il Tar dirà se l'ordinanza della Regione Lazio che impone la scelta di un sito per conferire i rifiuti è legittima o meno. In ballo il commissariamento che arriverà in quanto il Comune ha già fatto sapere di non essere intenzionato a indicare la discarica. Commissariamento che portererebbe all'indicazione di un sito per la discarica di servizio e degli impianti necessari alla chiusura del ciclo.
Venerdì è previsto uno sciopero degli operatori Ama aderenti ai sindacati FP-CGIL, FIT-CISL e FIADEL. L’agitazione sindacale inizierà con il primo turno mattutino di venerdì 28, per concludersi intorno alle ore 04:30 della mattina del giorno successivo, sabato 29 maggio. Ama ha attivato le procedure tese ad assicurare durante lo sciopero i servizi minimi essenziali e le prestazioni indispensabili: pronto intervento a ciclo continuo; raccolta pile, farmaci e siringhe abbandonate; pulizia mercati; raccolta rifiuti prodotti da Case di Cura, Ospedali, Caserme, Comunità recupero tossicodipendenti, ecc. Assicurata anche la pulizia – compreso lo svuotamento dei cestini – di alcune aree di grande interesse turistico-artistico della città. Sono interessati dallo sciopero, con le stesse modalità, anche i servizi cimiteriali che analogamente garantiranno le prestazioni minime essenziali.
La replica di Ama
A sei ore dalla pubblicazione del pezzo, Ama replica: "Le attività di igiene urbana si stanno svolgendo regolarmente nei vari quadranti cittadini: solo nelle giornate comprese tra il 13 e il 19 maggio, i mezzi AMA hanno raccolto e avviato a trattamento oltre 18 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati. Questo è il periodo di maggior produzione annuale di rifiuti, e a ciò si aggiunge una serie di manutenzioni straordinarie che stanno limitando gli impianti di trattamento utilizzabili, dentro e fuori Regione. I tecnici AMA sono al lavoro, come sempre, per monitorare il territorio cittadino. Dalle ultime verifiche effettuate, risultano criticità puntuali dove la riduzione dei flussi di trattamento del rifiuto indifferenziato impone alle autorimesse coinvolte tempistiche di raccolta non continuative. Tali situazioni di maggior presenza di rifiuto vengono comunque sanate in breve tempo, non appena risulta possibile scaricare tutti gli automezzi di raccolta. A tale proposito durante le interlocuzioni con tutti gli Enti e strutture Competenti, coordinate dal Prefetto, AMA ha chiesto una temporanea maggiore potenzialità nell’utilizzo dei siti disponibili, ancora al vaglio degli Enti suddetti".