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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Rifiuti, come procede il piano di pulizia di Gualtieri? Il punto della situazione

Bastano la chiusura degli impianti nel fine settimana e il maltempo a rallentare il piano del sindaco. La città sconta ancora settimane di emergenza e un ciclo rifiuti tanto fragile da traballare al primo intoppo

Cumuli di rifiuti circondano ancora i secchioni. Roma resta sporca e d'altronde si sa, ripulirla dall'immondizia quando si sfiora l'emergenza sanitaria non è mai una passeggiata. Il sindaco Gualtieri ha promesso di farlo entro Natale e la macchina è partita con azioni varie. Ci sono gli accordi per i trasferimenti di tal quale in impianti di privati fuori città, ci sono i premi produttività per i netturbini di Ama (chi rinuncia alle ferie fino al 9 gennaio avrà accesso al bonus di 360 euro), e ci sono i tavoli aperti con le associazioni di categoria per riorganizzare la raccolta delle utenze non domestiche, ma è più facile a dirsi che a farsi con 500 tonnellate di rifiuti in più accumulati sui marciapiedi per settimane. A un mese di distanza dall'avvio del piano straordinario di pulizie firmato dal neosindaco qualche passo in avanti è stato fatto. Roma però resta sporca. Gualtieri assicurava la piena ripartenza della raccolta già dalla scorsa settimana, ma basta davvero poco per ridimensionare annunci e buoni propositi. 

Gli intoppi nel piano di Gualtieri

Oggi, per dire, è lunedì e gli impianti vari che accolgono l'indifferenziata della Capitale nel fine settimana restano chiusi. Il sistema di trattamento e smaltimento romano non è autonomo e appena un anello della fragilissima catena si allenta i sacchetti di immondizia tornano ad accumularsi sui marciapiedi. Bastano 24 ore di impianti chiusi per bloccare i tir deputati al trasporto dei rifiuti nel nord d'Italia. Rifiuti che restano nei Tmb nostrani o sui mezzi Ama, impossibilitati a scaricare. Se i mezzi Ama restano pieni di rifiuti non possono raccoglierli dai cassonetti, i cassonetti tornano pieni e se nessuno li svuota ecco che il cittadino è costretto a liberarsene sui marciapiedi. E ci risiamo. In un quadro di normalità e di raccolta a regime si tratta di intoppi appena percepiti. Se invece si è già in emergenza quegli stessi intoppi rallentano non poco i tentativi messi in campo per la pulizia della città. 

Poi c'è anche la pioggia, che non aiuta. Ripulire postazioni critiche, con pile di sacchetti bagnati pronti a sfaldarsi tra le mani dell'operatore di turno che riesce a malapena a sollevarli da terra, necessita di tempi più lunghi del normale. Anche un'ora nei casi peggiori con grossi quantitativi di immondizia. Se poi c'è anche qualche materasso abbandonato da spostare, che pesa il doppio se imbevuto d'acqua, il netturbino ha bisogno anche dell'aiuto dell'autista. Roma è ancora sporca e pulirla è tutt'altro che semplice. Il punto di partenza è disastroso e il sistema talmente ballerino che basta poco per mandarlo in tilt. La macchina è partita ma serve tempo, forse più tempo di quello sperato dal sindaco Gualtieri.  

Gli accordi per smaltire fuori Roma

"Il piano di pulizie sta andando bene, stiamo tranquilli anche per Natale, gli sbocchi ci sono" ha spiegato l'assessora Sabrina Alfonsi in un'intervista al nostro giornale. Già, gli sbocchi sono stati trovati e gli accordi rinnovati. Grazie al trasferimento a Mantova di 120 tonnellate al giorno di rifiuti migliora a catena la produttività dell'impianto di Porcarelli a Rocca Cencia, la cui capacità di ricezione passa da 1550 a 2000 tonnellate a settimana. L'impianto Ecosystem di Pomezia ha incrementato la sua capacità di ricezione da 400 a 900 tonnellate a settimana, grazie all'ordinanza della Città Metropolitana che ha ampliato la quota di rifiuto trattato che è possibile conferire ad Albano. Poi ci sono le 150 tonnellate a settimana di rifiuti trattati che la Rida di Aprilia potrà conferire al termovalorizzatore di Acea a San Vittore. E ancora è stata riattivata l'area per il trasbordo di Saxa Rubra, necessaria per la raccolta porta a porta di Roma Nord con una capacità di poco superiore alle 800 tonnellate a settimana, e anche l'area di trasferenza di Ponte Malnome per 560 tonnellate a settimana. 

Gli sbocchi ora ci sono e gli sforzi straordinari richiesti ai lavoratori Ama saranno premiati. Roma però è ancora sporca. Serve tempo, e pazienza. "Ci vorranno ancora una decina di giorni per liberare bene le strade di tutti i quartieri" stimano i lavoratori del gruppo Lila, pronti a presentare le loro proposte per rivoluzionare la raccolta stradale, questa settimana, in Commissione Ambiente. 

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