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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

A Roma un'emergenza rifiuti senza fine. Si va verso la riapertura della discarica di Albano

Strade ancora piene di immondizia e cittadini esasperati. Si cercano nuove soluzioni per tamponare la crisi

"Mi è appena arrivato il bollettino della Tari da 114 euro, e l'immondizia me la pulisco da solo. Pensate che beffa". Dario si è armato di ramazza, cassetta, guanti e molta pazienza. Insieme ad altri cinque condomini di via Percoto a Garbatella, ha rimesso dentro i secchioni tutti i rifiuti che sostavano sul marciapiede da un paio di settimane. Ama non passava, e c'è chi ha pensato di fare da solo. Al capitolo rifiuti non sembra vedersi la fine e l'esasperazione in città sta raggiungendo picchi inediti. Il sindaco Gualtieri ne è consapevole e nelle scorse ore ha chiesto ad Ama "uno sforzo in più". Intanto si scatenano opposizioni e sindacati. Cgil in testa: "Serviva l'esercito e più aree per la trasferenza, lo avevamo detto". 

Già, l'immondizia non raccolta continua a marcire a terra appestando la città ormai da metà giugno, quando l'incendio al tmb di Malagrotta ha innescato l'ennesima crisi. Da venti giorni la Capitale fa i conti con strade piene di rifiuti, sporche, con odori insopportabili. Il sindaco ha tentato di mettere una toppa nelle ore immediatamente successive, trovando sbocchi nel Lazio e fuori regione che compensassero le 900 tonnellate al giorno di tal quale normalmente trattate nel tmb del gruppo Cerroni andato a fuoco. E aumentando i quantitativi nelle aree per la trasferenza già presenti, a ponte Malnome e Ostia. Ma non è sufficiente. Tanti quartieri sono ancora in forte sofferenza. Montagne di rifiuti li troviamo a Tor Pignattara e Tor Sapienza, Roma est, in zona Prati-Borgo per il Centro storico, a Ostiense, San Paolo e Garbatella a Roma sud. 

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E mentre il primo cittadino è in visita a Parigi, e tra le tappe del programma non manca una gita in uno dei termovalorizzatori della capitale francese, si lavora per cercare nuove soluzioni da applicare a stretto giro. L'impianto di Rocca Cencia, il tmb di Ama unico rimasto in funzione sul territorio, insieme all'altro da 600 tonnellate di Malagrotta, nelle ultime ore ha subito rallentamenti. Le vasche di trattamento sono piene, i netturbini non riescono a scaricare con regolarità l'immondizia e sono costretti a fermarsi. A catena non possono ripartire per completare i giri di raccolta. E il risultato è sotto gli occhi, e i nasi, dei romani. 

La riapertura della discarica di Albano

Tra le opzioni per recuperare terreno, vagliate durante un vertice tra Comune e Prefettura, la riapertura dalla prossima settimana della discarica di Albano laziale, dissequestrata a fine maggio ma ancora non rientrata in funzione. E del tmb di Guidonia. Di proprietà del gruppo Cerroni, assolto a giugno 2020 dalle accuse di aver violato il vincolo paesaggistico del Parco archeologico dell’Inviolata, al centro del quale si trova l'impianto, ha ricevuto il via libera ufficiale finale della Regione all'entrata in esercizio già lo scorso marzo. Può ricevere fino a 190mila tonnellate l'anno. Da risolvere la questione del manto dissestato sulla strada che porta all'impianto, interdetta al momento ai mezzi pesanti. 

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