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"Non paghi". "Gli impianti rallentano". Lite tra Cerroni e Marino, Roma si riempie di rifiuti

Con una lunga lettera alle istituzioni il Colari si dichiara "esente da qualsiasi responsabilità". Ribatte il sindaco: "Situazione inaccettabile". Aggiunge Fortini: "Atti sui prezzi pagati da Ama per Tmb Malagrotta in Procura"

È guerra aperta sui rifiuti tra l'amministrazione capitolina e il Colari di Manlio Cerroni. A far scattare un duro botta e risposta tra l'imprenditore privato e il Campidoglio la riduzione delle tonnellate di immondizia lavorate negli impianti di Malagrotta. Un anello del sistema fondamentale in un momento in cui la situazione per le strade di Roma è a un filo dall'emergenza. Gli impianti lavorano meno, i camion non sano dove smaltirli, i sacchetti rimangono per le strade. La prima a puntare il dito contro il gestore di Malagrotta è l'assessore all'Ambiente Estella Marino che ribadisce su Facebook: “Rallentamenti e disagi a causa degli impianti di trattamento privati che riducono la ricezione dei rifiuti raccolti da Ama”. L'assessore lascia intendere un presunto intento volontario: “Non è la prima volta che accade, proprio quando aumenta la produzione di rifiuti, si verificano problemi negli impianti privati che ricevono e trattano i rifiuti indifferenziati”. 

Il Colari non ci sta. E al colpo risponde con una lunga lettera indirizzata al presidente di Ama Fortini, al sindaco Marino, all'assessore, al presidente della Regione Lazio Zingaretti e al suo assessore Michele Civita e al Prefetto di Roma Gabrielli nella quale il consorzio si dichiara “esente da qualsiasi responsabilità”. In particolare, anche i suoi impianti, a causa di un rallentamento nella ricezione di Cdr (il combustibile da rifiuto che viene prodotto dai Tmb) negli stabilimenti delle altre regioni, stanno vivendo una situazione di 'stress' e hanno i depositi intasati. E a dimostrarlo, ci sono due fotografie allegate che mostrano le balle di Cdr accatastate nei depositi.

Il problema, per il Colari, non è a Roma. “E' opportuno evidenziare che la perdurante fermata di alcuni impianti di recupero energetico del Cdr del Nord Italia e del Lazio, rendono estremamente critico il conferimento del Cdr prodotto, e di conseguenza la piena e totale operatività degli impianti Tmb, e ciò nonostante i nostri siti siano dotati di depositi temporanei capienti, pari a 20gg di produzione degli impianti Tmb”. Nella lettera anche una notizia: “Dopo 8 mesi abbiamo finalmente avuto l’autorizzazione per esportare il CDR in Portogallo (via Civitavecchia), a partire dalla prossima settimana”.

Ma non solo la situazione degli impianti. L'attacco del Colari, a pochi giorni da una svolta sul lodo milionario, torna anche sull'aspetto economico. Colari parla di una “gravissima morosità che ad oggi ammonta a molte decine di milioni di euro” dell'Ama verso il Consorzio. Una morosità che “condurrà, inevitabilmente, alla conseguente impossibilità di proseguire nell’attività, con danni gravissimi ed irreparabili, tenuto conto che proprio a causa dei vostri mancati pagamenti Colari non è più nella condizioni di poter, a sua volta, corrispondere quanto dovuto ai propri fornitori, con il prevedibile ed incombente rischio di non poter proseguire il conferimento presso gli impianti di questi ultimi, interrompendo così drammaticamente tutta la catena”.

La risposta del Campidoglio non si fa aspettare. E verso sera è il sindaco stesso a rispodere con poche righe alla lunga lettera dell'operatore privato. “La situazione che si è venuta a creare a causa della dichiarata impossibilità degli impianti dell’avvocato Manlio Cerroni di accettare il conferimento dei rifiuti richiesto da Ama, nei quantitativi già concordati e necessari a garantire la pulizia della città, è inaccettabile” tuona Marino. “Ho chiesto ai miei uffici di lavorare con l’azienda della città tutta la notte per individuare subito una soluzione alternativa attivabile già dalle prime ore del mattino”. Il nodo viene sottolineato anche dall'assessore all'Ambiente: “Ribadire la necessità di superare questo sistema di dipendenza, tipico di un passato ormai neanche più pensabile, è importante e ci stiamo lavorando costantemente”. 

In quanto ai debiti di Ama, la risposta è lasciata al presidente Fortini: “Ieri ho esposto alla Procura della Repubblica gli atti relativi ai prezzi pagati da Ama per usare negli anni passati gli impianti del gruppo Co.La.Ri. (2 TMB e un tritovagliatore)” esordisce sottolineando l'emersione di “aspetti inquietanti”. Continua Fortini: “La giustizia farà il suo corso e tutte le lamentazioni del gruppo Co.La.Ri. ritengo che si dimostreranno infondate. Io so che da settembre dello scorso anno Ama non paga più 175 euro/tonnellata per l’uso del tritovagliatore Co.La.Ri, bensì i 104 euro stabiliti dalla Regione Lazio come tariffa di trattamento nei TMB. Non è Ama a dovere soldi al Co.La.Ri. ma semmai è il Co.La.Ri. a doverne restituire alla città di Roma. Il Co.La.Ri. insiste ancora per nuovi inceneritori e nuove discariche. Noi continueremo a sviluppare la raccolta differenziata e auspichiamo che la nostra gara per valorizzare i rifiuti di cui ha “disposto” fino ad ora Co.La.Ri. abbia successo segnando la svolta definitiva che la città si attende”.

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