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Rifiuti, trovato l'accordo con la Rida Ambiente: 300 tonnellate andranno ad Aprilia

Intesa tra la società proprietaria del Tmb e la Lazio Ambiente, l'azienda regionale che gestisce la discarica di Colleferro

Alla fine l'intesa è stata raggiunta. Roma Capitale potrà trattare parte dei suoi rifiuti ad Aprilia. La Rida Ambiente, che gestisce l'impianto di trattamento meccanico biologico della cittadina alle porte della Capitale, e Lazio Ambiente spa, società regionale che gestisce la discarica di Colleferro, hanno sottoscritto l'accordo. Roma potrà inviare a Rida Ambiente 300 delle 800 tonnellate di rifiuti indiffenziati che prima venivano trattati al Tmb Salario. Il contratto scadrà il 30 aprile. I primi camion dovrebbero già partire da dopodomani. 

L'accordo tra Rida e Lazio Ambiente di fatto sblocca l'ultimo tassello del piano di Ama per tenere in sicurezza la gestione dei rifiuti di Roma, almeno fino a Capodanno. Le 800 tonnellate al giorno per le quali la Capitale aveva chiesto il soccorso degli altri impianti regionali, dopo l'incendio al tmb Salario, andranno al tmb della Viterbo Ambiente (100), a quello della Saf (200), in provincia di Frosinone, a quello di Rida (300) ad Aprilia, al tritovagliatore mobile di Ama a Ostia (circa 100) e ai tmb di Malagrotta, che riceveranno circa 100 tonnellate in più oltre alle 1250 circa ordinarie.

Ama è al lavoro per redigere un piano di lungo periodo che assicuri la chiusura del ciclo delle circa 3.100 tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti dalla città. Di queste, circa 2.000 saranno trattate dai due tmb di Malagrotta e dal tmb di Rocca Cencia, per le restanti quantità si potrà fare affidamento su Rida, Saf e Viterbo Ecologia. Ma anche sul supporto del tritovagliatore mobile che la municipalizzata ha sistemato nello stabilimento di via dei Romagnoli ad Ostia e, se necessario, anche sui due tritovagliatori di proprietà di privati (Colari e Porcarelli) situati a Rocca Cencia e sull'eventuale aiuto di altre regioni. 

La sindaca Virginia Raggi parla di "importante passo in avanti" ha affermato. "Io però sono convinta che ci sia ancora molto da lavorare, perché comunque dobbiamo assicurare assolutamente Roma in tutta quella che è la gestione delle tonnellate che venivano lavorate all'impianto Salario, che come sapete è andato a fuoco, c'è stato un incendio. E quindi ci sarà ancora molto da lavorare". 

La chiave di volta per assicurare la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti indifferenziati romani starà nella localizzazione delle discariche in grado di ricevere i non pochi scarti derivanti dal trattamento delle circa 3100 tonnellate di indifferenziato prodotto. Quelle di Colleferro e Civitavecchia con ogni probabilità non saranno in grado da sole di sopportare questo peso e, allo stesso modo, quella di Viterbo e di Roccasecca (in esaurimento) non potranno essere "stressate" oltremodo per evitare di creare altre emergenze nel Lazio. 

Intanto il Campidoglio ha inviato una lettera alla Regione Abruzzo nel tentativo di rinnovare l'accordo in scadenza il 31 dicembre per il trattamento di parte dei rifiuti romani. L'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari ha scritto una lettera al sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale abruzzese con delega ad Ambiente ed ecologia, Mario Mazzocca chiedendo di accogliere, a partire da gennaio 2019, i rifiuti che fino alla scorsa settimana erano trattati presso l'impianto Tmb Salario andato in fiamme e sul quale indaga la procura. La comunicazione era stata sollecitata all'amministrazione regionale abruzzese per sbloccare le autorizzazioni di trasferimento dei rifiuti dal Lazio alla regione adriatica. La richiesta di autorizzazione era già stata inviata dalla società di raccolta dei rifiuti di Roma e confermata dalla Regione Lazio.

"Le scrivo per confermarle che Ama Spa, azienda municipalizzata per igiene urbana e rifiuti di Roma Capitale, in data 11 dicembre 2018 ha trasmesso ai competenti uffici della Regione Lazio la richiesta di prorogare l'accordo interregionale vigente con la Regione Abruzzo per il trasferimento di rifiuti urbani residui verso impianti di trattamento di cui sono state verificate le disponibilità" si legge nel documento. "La richiesta si è resa necessaria a fronte del grave incendio che ha colpito l'impianto pubblico TMB Salario di proprietà di Ama Spa. Ringraziandola per la cortesia ed attenzione, restiamo a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento o informazione". 

Domani mattina il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, si riunirà con il dirigente del settore rifiuti, i tre sindaci dove si trovano i tre siti che dovrebbero accogliere i rifiuti, ovvero quello di Chieti, Umberto Di Primio, quello di Avezzano Gabriele De Angelis e quello di Sulmona Annamaria Casini, e il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca. "Dovremmo poi capire quanta disponibilità c'è nei nostri siti" ha fatto sapere Lolli intervistato dall'agenzia Dire. "Farsi carico di 70mila tonnellate di rifiuti vuol dire creare un sacco di movimento, anche di mezzi, senza considerare le questioni legate all'impatto ambientale". 

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