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Rifiuti, Roma si prepara al 'post-Cerroni': "300 tonnellate al giorno ad Aprilia"

L'ipotesi è emersa nel corso della Giunta capitolina di venerdì pomeriggio. Ama precisa: "Nessuna decisione, partito un monitoraggio di tutti gli impianti del Lazio"

Per ora è solo un’ipotesi ma la proposta è finita sul tavolo della riunione della Giunta capitolina di ieri. Una parte dei rifiuti di Roma potrebbe finire Aprilia, in provincia di Latina. L’ipotesi di accordo, sul quale però la squadra del sindaco Marino non si è ancora espressa, prevede l'utilizzo da parte dell'Ama dell’impianto di compostaggio della società della Rida Ambiente, di proprietà di Fabio Altissimi tra gli ‘accusatori’ di Manlio Ceronni nel processo sul sistema rifiuti nel Lazio. In totale si parla circa 300 le tonnellate di rifiuti al giorno.  La proposta sarebbe stata esposta dall'assessore all'Ambiente Estella Marino. 

In una nota Ama ha fatto sapere che “ partirà nei prossimi giorni un attento monitoraggio di tutti i Tmb (Trattamento Meccanico Biologico) del Lazio per verificare la disponibilità ad accogliere i rifiuti prodotti a Roma”. Un modo per tutelarsi da future ‘emergenze rifiuti’ ma anche per rendersi sempre più indipendente rispetto agli impianti del ‘supremo’ che nei giorni scorsi il Tar ha ‘liberato’ dall’interdittiva antimafia emessa a gennaio dal Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Ama precisa che la scelta è stata effettuata “in modo da garantire alla Capitale la possibilità di trattare i propri rifiuti indifferenziati anche nel caso in cui gli impianti attualmente utilizzati debbano fermarsi per guasti e/o manutenzioni ordinarie e straordinarie e, dunque, garantire di non ritrovarsi in situazioni come quella dei giorni scorsi”. Che la scelta cadrà sulla Rida Ambiente non sembra scontato: “Solo a valle di tale ricognizione, Ama vaglierà le eventuali proposte ed offerte pervenute e considererà le procedure amministrative da attivare per avvalersi della capacità aggiuntiva di trattamento". 

La notizia ha già suscitato le prime polemiche. “Il trasferimento di una così elevata mole di rifiuti, oltre 100mila tonnellate l'anno, dalla provincia di Roma a quella di Latina rappresenterebbe l'ennesima servitù a cui sottoporre il nostro territorio. Riguardo il ciclo dei rifiuti, ogni provincia deve essere autonoma” dichiarano in una nota congiunta il vicesegretario provinciale del Partito democratico, Vincenzo Giovannini e il consigliere regionale del Pd, Enrico Forte. "Siamo contrari al termovalorizzatore, come già ribadito dalla Regione Lazio perchè allo stato attuale non ce n'è alcun bisogno, e siamo altrettanto contrari al fatto che si possano portare i rifiuti da smaltire in province diverse da quella in cui sono stati prodotti”. 

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