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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Roma ancora nella morsa dei rifiuti. La Cgil contro Gualtieri: "Serviva l'esercito"

A venti giorni dall'incendio a Malagrotta sono diversi i quartieri che continuano a soffrire rallentamenti nella raccolta

Centinaia di postazioni sono ancora in condizioni critiche e i giri di raccolta continuano a saltare. Da Torrevecchia a Garbatella passando per Prati e per le strade del centro storico, la morsa dei rifiuti non molla la città. Dall'incendio all'impianto di Malagrotta, uno dei due tmb del gruppo Cerroni, sono passati venti giorni, e il termine di una settimana promesso inizialmente dall'assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi per riportare la raccolta alla normalità è stato più che superato. 

La ragione? Il sistema impiantistico resta fragile. Sono stati trovati sbocchi fuori città (tra i tmb di Lazio e Piemonte) per sopperire alle 900 tonnellate normalmente lavorate a Malagrotta nell'impianto andato in fumo, e sono stati aumentati i quantitativi di rifiuti nei due centri di trasferenza a ponte Malnome e Acilia. Un piano messo a punto da Gualtieri in pochi giorni, parallalemente all'assunzione di nuovi netturbini addetti allo spazzamento. Una toppa che però non ha ancora risolto di fatto il problema. Che si va a sommare, si sa, a croniche carenza del ciclo rifiuti romano. 

Ancora rifiuti in strada

Secchioni pieni di immondizia e rifiuti sparsi sui marciapiedi continuano ad appestare con odori nauseabondi diversi quartieri della città, esasperando i cittadini. I netturbini Ama faticano a recuperare i ritmi ordinari. I camioncini non riescono a scaricare sulle macchine madre destinate al trattamento a Rocca Cencia e negli altri impianti. Restano in fila ore, i giri di raccolta saltano, la città si riempie di immondizia. Di "situazione emergenziale" parlano i lavoratori del gruppo Lila, insistendono nel chiedere all'amministrazione comunale di aprire il tmb di Guidonia - ancora chiuso dopo il dissequestro, sempre di proprietà di Cerroni - anche solo come ulteriore centro di trasferenza. 

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"Serviva l'esercito"

E a tuonare contro il sindaco Gualtieri c'è anche la Cgil. Sindacato da sempre vicino al centrosinistra i rapporti non sono partiti nel migliore dei modi con il nuovo primo cittadino. Specie appunto al capitolo rifiuti. Contestata aspramente la scelta di realizzare un termovalorizzatore, anche la gestione dell'emergenza in corso non è stata condivisa dai rappresentanti dei lavoratori. "L'amministrazione non ha avuto il coraggio di dichiarare l'emergenza e di fare cose straordinarie" tuona il segretario della Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola. "Bisognava trovare luoghi dove stoccare dalle 10 alle 20mila tonnellate di rifiuti per permettere alla città di non avere questa emergenza. Era politicamente difficile e bisognava chiedere aiuto all'esercito ma era necessario perché ci vogliono decine di giorni per recuperare i rifiuti a terra".

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