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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Rifiuti, Fortini all'Ecomafia: "Muraro? Consulenza influente in Ama"

Il presidente dell'azienda capitolina, che ha annunciato le sue dimissioni per giovedì, è stato ascoltato in Commissione Ecomafie. Dito puntato sull'assessora Muraro: "Non era una semplice consulente"

Non sembra accennare a calare il polverone attorno alla gestione dei rifiuti romana e all'assessora a Cinque Stelle Paola Muraro. E nuovi attacchi sono arrivati ieri sera dal presidente dell'Ama Daniele Fortini, che domani dovrebbe abbandonare ogni incarico nella municipalizzata capitolina, rilasciato nel corso di un'audizione alla Commissione 'Ecomafie'. Muraro "in Ama non era una semplice consulente, non era una persona che gestiva relazioni con autorità terze per quanto di sua competenza, responsabile Ippc, ma in quanto responsabile Aia aveva compito ben retribuito di omologare i rifiuti in ingresso, validare processo lavorazione, omologare i rifiuti in uscita" dagli impianti.

Quindi "un delicato incarico e compito, per la quale da 12 anni ha la fiducia azienda". Per questo, l'ex consulente Ama, per Fortini "è stata una persona influente, non una dei tanti consulenti, visto che Ama ne ha tre e da 12 anni solo una". Parole che vanno a rinvigorire il fuoco delle polemiche politiche che attribuiscono a Muraro, per la consulenza nell'azienda capitolina e per altre in società private, un conflitto d'interessi. Parole che arrivano a poche ore di distanza dall'intervista rilasciata ad Agorà su Rai Tre durante la quale Fortini ha lanciato una procovazione: "Perché Muraro non è andata in Procura?". 

RISCHIO INFILTRAZIONI - Fortini ha inoltre acceso i riflettori sul "pericolo di condizionamento dall'esterno dell'attuale amministrazione capitolina". In particolare ha parlato di "rischio di infiltrazione criminale in Ama" citando il caso di una società che "gestiva la movimentazione dei rifiuti nelle vasche dei Tmb di Rocca Cencia e Salario" i cui vertici sono "stati arrestati perchè membri del clan di N'drangheta nell'operazione Alchemia". L'azienda, ha continuato Fortini, è arrivata "in Ama nl 2010 con affidamenti diretti senza gara e non ne esce fino al 2015", il tutto a fronte di "900mila euro l'anno di affidamenti diretti".

'BASTA ACCUSE AD AMA' - Il presidente ha poi difeso l'operato dell'azienda capitolina. "Ama viene accusata di avere colpa nella crisi che si è determinata" ma "le responsabilità soggettive di Ama nella gestione del ciclo integrato non sono decisive e determinanti della capacita di garantire sicurezza, le crisi non dipendono da Ama, dai netturbini, dalla nostra capacità di gestione degli impianti o della flotta". I netturbini, segnala Fortini, "fanno 400 piegamenti al giorno per raccogliere i rifiuti fuori cassonetti, poi ci sono i fannulloni, ma 5mila tonnellate al giorno vengono tolte dalle strade". Per questo "ho respinto le accuse", dice il presidente di Ama, la cui "responsabilità non cancella quella di chi aveva responsabilità di prendere le decisioni", e allo stesso modo "respingo l'accusa di aver incautamente trascurato la parte impiantistica", aggiunge, accusa giunta dalla Sindaca Raggi. Il fatto è, dice Fortini, che "non è stata Ama a far diventare Cerroni ''il supremo'', questa Ama, la mia, ha contrastato con ogni forza e ogni strumento della legge, ogni minuto, il dominio assoluto di CoLaRi sulla città".

IL SISTEMA ROMANO - A Roma "non esiste un ciclo integrato rifiuti urbani non esiste, non esiste un ciclo e tantomeno è integrato". Questo rappresenta "un punto di vulnerabilità molto forte alla possibilità di messa in sicurezza igienica e sanitaria della Capitale" ha spiegato ancora Fortini.  A Roma "abbiamo bisogno di impianti di compostaggio di prossimità per almeno 200mila tonnellate all'anno di rifiuti urbani generati dalla Capitale", ma "invece abbiamo solo un piccolo impianto a Maccarese da 20 mila tonnellate" ha continuato Fortini. "Abbiamo progettato un impianto di compostaggio a Rocca Cencia, depositato ad aprile 2015 e oggi ad agosto 2016 in attesa di sapere se è stato autorizzato", dice Fortini. Intervenendo con gli impianti si otterrebro "2 milioni l'anno risparmati se non si trasportano centinaia di migliaia di tonnellate a distanze siderali", avverte il presidente Ama, infatti oggi i rifiuti li "esportiamo in 62 siti diversi dislocati in 10 regioni e 3 paesi esteri (Bulgaria, Romania, Portogallo)". 

GLI IMPIANTI - Dotare Roma di impianti moderni per il recupero di materia dalla raccolta differenziata, impianti efficienti, a freddo e senza puzza, e non spreconi e maleodoranti come i Tmb, costerebbe "30-35 milioni" ma inviare le stesse quantità a un inceneritore costerebbe "tre volte di più". Gli impianti di Trattamento meccanico biologico, i Tmb, 4 a Roma due di CoLaRi e due di Ama, "creano rifiuti da rifiuti" e sono "il più grande impedimento all'economia circolare, al creare prodotti da riciclo" ha continuato Nei Tmb "entrano rifiuti codice Cer (Codice europeo rifuti, ndr) 20 03 01 e escono rifiuti 19 12 11, combustibili; 19 12 12 speciali; 19 03 03 Frazione organica stabilizzata- Fos; 19 03 01, Fos da smaltire in discarica e altri codici", spiega Fortini, "sono impianti che separano la parte combustibile dei rifiuti da quella umida e generano scarti da trattare o smaltire".

Di conseguenza, "la presenza dei Tmb obbliga ad avere in uscita inceneritori e discariche per il ciclo integrato, inevitabilmente", avverte il presidente Ama, e "se restano i Tmb si avrà bisogno di discariche e inceneritori". Ad esempio il Tmb di Colleferro "è un rottame" che "non riesce a funzionare le ore previste e si rompe spesso, è vecchio", spiega Fortini, impianti del genere "sono ingombri che costringimpianto (Ama) in via Salaria che "è un''aberrazione" per cui lì si dovrebbe "sdraiare tutto, fare tabula rasa" in quanto "degenerazione degrado immediatamente percettibili" con "ruderi, manufatti degradati, senso di abbandono".

IL QUADRO - Le polemiche sono destinate a proseguire. La sindaca di Roma e la sua assessora il 10 agosto saranno ascoltate dall'Assemblea capitolina. Entro il 17 agosto la presidenza a Cinque stelle dovrà dare seguito alla richiesta di Consiglio comunale straordinario firmata da tutti i consiglieri di opposizione proprio su Ama e l'emergenza rifiuti. Intanto l'ipotesi che si fa strada in queste ore è, infatti, che Muraro venga sentita come persona informata dei fatti dai pm Paolo Ielo e dal sostituto Alberto Galanti che hanno già audito proprio Fortini nelle indagini su costi e procedure seguite per lo smaltimento dei rifiuti nel tritovagliatore di Rocca Cencia gestito dal consorzio Colari di Manlio Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta.

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