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Tutti i progetti del Comune per la differenziata. Alfonsi: "Fondamentale la filiera dell'organico"

L'assessora in audizione in commissione Ambiente: "Sicuramente chiuderemo il ciclo rifiuti in cinque anni"

"Uno dei problemi particolarmente sentiti a Roma riguarda il trattamento dei rifiuti organici. La Capitale ha livelli procapite di umido più alti rispetto ad altre grandi città italiane". Esordisce così l'assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi, chiamata in audizione in commissione Ambiente a ricapitolare e chiarire tutti i progetti presentati da Ama ai bandi finanziati dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). 

I biodigestori

Ci sono i due biodigestori anaerobici da 100mila tonnellate ciascuno che verranno realizzati, è l'obiettivo, sui terreni di Cesano e Casal Selce. Sono i due impianti annunciati fin da inizio insediamento dal sindaco Gualtieri che da mesi incontrano la ferma opposizione dei municipi di riferimento, a guida Pd, il XIII e il XV, di comitati sui territori e di qualche consigliere della stessa maggioranza. Il Campidoglio ha tirato dritto, presentato le prime carte per l'autorizzazione in Regione e pronto a partecipare ai bandi. 

"Il biogas che fuoriesce dagli impianti può essere trasformato in biometano e il biodigestato in compost da utilizzare nella nostra agricoltura" spiega Alfonsi, difendendo la scelta di realizzare gli impianti "anareobici", in assenza di ossigeno, diversamente da quanto fatto dall'amministrazione Raggi che aveva invece optato per biodigestori a lavorazione aerobica. Insieme ai due impianti per l'umido, ci sono poi i quattro di Acea per il trattamento dei fanghi, in particolare per la chiusura delle acque reflue.

Centri di raccolta e impianti per carta e plastica

E ancora i dieci progetti per i centri di raccolta nei municipi. "Questi saranno fondamentali per l'aumento della differenziata e il lavoro sulla riduzione e riuso di alcuni materiali". L'obiettivo è averne 30 in totale, due a municipio. Dieci verranno appunto finanziati dal Pnrr. Infine abbiamo i due impianti di selezione e valorizzazione di carta e plastica, uno da costruire al posto del Tmb di Rocca Cencia che verrà chiuso, e un altro nel sito di Ponte Malnome. 

"Utilizzeremo tutti i soldi del Pnrr disponibili - ha spiegato Alfonsi - e c'è stata anche una richiesta di fondi aggiuntivi per quanto riguarda la reingegnerizzazione dei processi legati alla raccolta, quelli previsti per Roma erano insoddisfacenti. A fine mese con il nuovo direttore generale potremmo fare un ragionamento dettagliato su questo". Altra questione legata ancora all'efficientamento della raccolta differenziata riguarda la raccolta delle utenze non domestiche, quelle commerciali. 

E l'indifferenziata?

Poi si apre il capitolo indifferenziata, il più delicato di tutta la partita. Dove trattare e smaltire il tal quale che ancora rappresenta la maggior tipologia di rifiuto prodotta in città? Si sa che servirà una discarica di servizio, se non due come detto più volte dalla stessa assessora. Ancora da capire il dove. Il trattamento meccanico-biologico poi è appeso a un grosso punto interrogativo. Rocca Cencia, unico impianto di proprietà di Ama, chiuderà. Alfonsi è chiamata a chiarire questi aspetti durante il consiglio straordinario dedicato ai rifiuti previsto per il 7 aprile. Del traguardo comunque sembra certa: "Chiuderemo sicuramente il ciclo rifiuti in cinque anni". 

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