Rifiuti, Muraro: "Presto un nuovo piano industriale per Ama"
Lo ha spiegato l'assessore all'Ambiente nel corso di una commissione capitolina alla quale ha partecipato anche il direttore generale Bina. "Quello di Marino? Va ritirato"
"Il piano industriale di Ama va ritirato". E' l'obiettivo a cui sta lavorando l'assessore all'Ambiente Paola Muraro che ieri è intervenuta ad una commissione capitolina Ambiente insieme al direttore generale di Ama Stefano Bina. Un passaggio, quello del nuovo piano industriale, che per Muraro va fatto prima della fine dell'anno "altrimenti Ama è bloccata". Secondo quanto riporta l'Agenzia Dire, quindi, Muraro disferà il prima possibile il lavoro effettuato dalla precedente amministrazione Marino. Un lavoro definito dall'assessore un "giochetto" servito "per farsi approvare e affidare per 15 anni la gestione tramite il contratto di servizio" ma che "fa riferimento a impianti la cui prima pietra doveva già essere posata nel 2015". La bocciatura è completa: "Se ci fosse stato un piano industriale credibile lo avremmo preso sicuramente in considerazione, ma siccome poggia su impianti su cui non c'è nemmeno ancora la richiesta autorizzativa questo è impossibile".
Bina ha ribadito però la linea: "L'obiettivo dell'amministrazione è il rifiuto zero, ovvero la riduzione fino al limite del possibile. Questo comporta la riorganizzazione del servizio verso la massima efficienza e la capacità di rispondere a questa necessità di raccolta differenziata" ha spiegato. "Per la fine dell'anno, perciò, ci siamo posti una serie di obiettivi è in corso un progetto di miglioramento della differenziata per cui abbiamo coinvolto un esperto nazionale, Roberto Cavallo, che dovrebbe migliorare il servizio e incrementare i risultati introducendo sistemi che consentano al cittadino di pagare per quello che produce, la cosiddetta tariffa puntuale. È una sfida importante che sicuramente non verrà completata entro l'anno, ma il progetto certamente si'' in modo da poterlo applicare negli anni successivi".
Anche il direttore generale ha confermato questa linea. "Abbiamo impianti molto vulnerabili e datati con guasti che potrebbero avere una frequenza enormemente crescente causando il fermo delle strutture e quindi della fase di trattamento, provocando effetti immediati su conferimento e smaltimento rifiuti e quindi sul servizio" ha spiegato. "Dobbiamo capire quale sarà il destino degli impianti di proprietà Ama, in particolare Ponte Malnome, Salario e Rocca Cencia. Quando l'amministrazione ci indicherà formalmente il destino di questi impianti potremo intervenire ma a oggi Ama deve seguire il contratto di servizio attuale e le linee di indirizzo del precedente Consiglio comunale, per cui se si vuole cambiare c'è bisogno di indicazioni formali".
ISOLE ECOLOGICHE - Altro nodo da superare è quello delle isole ecologiche. "Il commissario Tronca tramite una delibera ha dato ad Ama 32 aree per realizzarle, noi non vogliamo fare solo le isole ma centri di zona e stazioni di trasferimento. In questo modo questi impianti ci consentiranno di riacquisire la capacità operativa abbattendo il tempo perso dagli operatori per gli spostamenti, visto che oggi la media giornaliera è di 4 ore di servizio e di 2 per il trasferimento". Non mancano però i problemi: "Di queste 32 aree solo 7 hanno avuto l'avallo dei Municipi e della popolazione e gli altri no: questo vuol dire che per le altre 25 dobbiamo proseguire il confronto, perchè non intendiamo fare impianti che non siano condivisi con le persone visto che non siamo ostili a loro ma dalla loro parte". Ma, ha assicurato il dg, "entro fine anno saremo sicuramente in fase avanzata per quanto riguarda gli appalti delle prime 7 isole e avremo completato il discorso per le altre 25. In questo modo elimineremo tutte le diseconomie gestionali e logistiche di oggi, il risultato sarà meno traffico, meno inquinamento e meno spese".