"La vicenda dell'individuazione di una nuova discarica per chiudere definitivamente quella di Malagrotta è ormai un manuale di codardia politica. La risposta della Regione alle critiche del ministro sono l'ultimo atto di questo percorso indecente e che sta portando Roma al corto circuito. Per  quattro lunghi anni è scappato il sindaco, ora scappa la Regione. Dopo aver sbandierato per mesi di essersi assunta tutte le responsabilità e di aver realizzato il miracolo,l’esecutivo di via Cristoforo Colombo  minaccia di ritirarsi nel perimetro “letterale” di quanto previsto dalla legge. Abbiamo sempre detto che quanto vantato dalla Giunta sul tema rifiuti era solo un castello di carta: ora è crollato. La Regione riconsegna la patata bollente al Sindaco dopo aver preteso un Commissario con il fine dichiarato di fare strame di ogni legge.  Tra poco piu di tre mesi scade l’ennesima proroga per Malagrotta e siamo al punto zero. La trovata della Polverini di realizzare un unico ambito regionale per dare una via d'uscita al primo cittadino della Capitale si è rivelata una scorciatoia inutile. E ora si  chiama fuori tentando di scaricare il problema al Governo Monti. E finita  la fuga del sindaco . è iniziata quella della Regione. Non è un  bello spettacolo. Esistono numerosi  esempi di fallimenti piu dignitosi. Risalta ancora di piu il fatto che sul terreno del piano rifiuti gli unici fatti concreti sono stati quelli realizzati dalla nostra Giunta. Discutibili, difficili ma abbiamo avuto il coraggio di prevedere nuovi impianti. L’unica via d’uscita da questo cul de sac è far funzionare a pieno regime gli impianti esistenti, sbloccare quelli in attesa di autorizzazione, raddoppiare Maccarese. Si può fare. Ma occorre coraggio e non amministratori in fuga dalle proprie responsabilità.