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Ama, parla Bagatti: "Tmb chiusi? Colari non può fare manutenzioni nei momenti di picco. Serve responsabilità"

L'intervista all'amministratore unico dell'azienda dei rifiuti

È convinto che con il Colari si troverà la quadra sullo stop ai Tmb, gli impianti di Malagrotta dove il Comune tratta metà dell'indifferenziata di Roma, pronti a fermarsi per tre mesi, da aprile a luglio, come da comunicazione del commissario che gestisce la società di Manlio Cerroni. Massimo Bagatti, amministratore unico, pro tempore, di Ama, sembra tranquillo. Toni pacati, una buona dose di ottimismo e la certezza che, con la collaborazione e "il senso di responsabilità" delle parti in causa, le emergenze si schiveranno facilmente. Dal bilancio ancora da approvare alle gare che vanno deserte, all'incendio al Tmb di Rocca Cencia, al futuro del ciclo rifiuti, l'intervista al vertice di via Calderon de la Barca.

Dottor Bagatti, ci mancava lo stop di tre mesi agli impianti del Colari, a partire proprio dalle festività pasquali, a mandare ulteriormente in crisi il sistema rifiuti della Capitale. Come affronterete questa ennesima bega?

Eviteremo che la manutenzione venga effettuata nei momenti di picco. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, per il bene di Roma. 

Tratterete quindi con Colari per convincerli a rivedere i tempi sulla chiusura?

Ci stiamo lavorando sì. Anche perché noi fino a due giorni fa, quando li abbiamo incontrati, sapevamo che gli impianti si fermavano solo per il mese di agosto. 

Vi ha colto di sorpresa quindi. C'è chi ipotizza che sia un tentativo di alzare la posta sulle condizioni per il rinnovo del contratto in scadenza, quello per l'utilizzo dei due impianti. Un braccio di ferro in cui Colari, come sempre, fa la parte del leone...  

Direi di no. Lo escluderei perché le tariffe dei rifiuti sono standardizzate. Comunque glielo ripeto, confido nel senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Parliamo di un servizio pubblico, che certo non può essere interrotto. 

D'altra parte le gare per il trattamento dei rifiuti a terzi vanno deserte. Anche questo è un problema, come si risolve? 

Le gare su questo non dovrebbero essere necessarie. Nessuno le fa in Italia, servono pianificazioni precise con gli impianti limitrofi del territorio. 

Roma già porta i rifiuti in impianti del Lazio...

Sì, non tutti. 

Forse altrove differenziano di più, e meglio. 

Sicuramente il nostro obiettivo primario è separare correttamente i rifiuti. Puntare a guadagnare sugli scarti separati, ci danno 100 euro per una tonnellata di cartone, mentre smaltire una tonnellata di indifferenziata ce ne costa 160. Capisce si? Anche i cittadini in questo devono fare la loro parte. 

E l'amministrazione cosa fa invece?

Continuiamo a lavorare, partiremo a breve con la nuova raccolta nel V municipio, stiamo studiando una razionalizzazione tra porta e porta e cassonetti stradali a seconda della conformazione dei diversi quartieri, e anche la sostituzione per alcune vie dei bidoncini con secchioni carrellati, più facili da gestire. Poi arriveranno le domus ecologiche, degli spazi di raccolta comuni a più condomini. 

Roma non ha bisogno di nuovi impianti quindi?

Certo non inceneritori o discariche. Nuovi impianti per separare correttamente e ricavare materiale di riciclo, su cui poter guadagnare. Bisogna insistere su due fronti: la differenziata fatta bene e le nuove tecnologie di trattamento. 

Ora come ora l'azienda deve ritrovare i suoi equilibri, e tutte le parti in causa devono dare una mano, i problemi si risolvono insieme, facendo rete, con un patto fra tutti. Specie in un momento di attacchi subdoli all'amministrazione. Ama è un'azienda con grandissimo potenziale umano, e spesso non comunichiamo bene tutto quello che facciamo. 

Per attacchi subdoli intende l'incendio di Rocca Cencia? 

Sì, mi consenta una battuta. A lei in casa bruciano rifiuti?

No, ma non sono stoccati a tonnellate in una vasca. 

Il punto è che erano pochi, in una vasca mezza vuota, con luci e quadri elettrici spenti. 

In tutto questo però, mi perdoni, come state facendo senza bilancio?

Andiamo avanti. Stiamo comprando nuovi mezzi da mettere in strada quest'anno, per dire, stiamo facendo corsi di formazione agli operatori, non si è bloccato nulla. E comunque anche sul bilancio stiamo lavorando. 

Lo approverà con le prescrizioni del Campidoglio, quindi in rosso, con la partita dei 18 milioni di euro ascritta tra i debiti di Ama?

Nella versione precedente il bilancio è stato bocciato, e sarà cura di quest'azienda rielaborarlo. Non so dirle altro su questo.

Si è parlato di cambiamenti nella macrostruttura aziendale. Tra i dirigenti, ma glielo hanno detto quindi lei lo sa bene, si ha paura di licenziamenti...

Non devono temere niente. Nessuno verrà licenziato, a meno che non abbia rubato o danneggiato l'azienda. Detto questo sicuramente abbiamo bisogno di figure specifiche nell'ottica di nuovi obiettivi e nuove attività. C'è carenza di dirigenti e necessità di riallocare personale a seconda della nuova organizzazione. Anche su questo i dettagli arriveranno.

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