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Roma invasa dai rifiuti, Cerroni a Marino: "Il ritornello del monopolista ha stufato"

Il proprietario della discarica di Malagrotta risponde al sindaco che alle polemiche di Vespa aveva risposto: "Negli ultimi 50 anni nulla è stato fatto per togliere a un monopolista privato la gestione dei rifiuti"

A passare per il 'lupo cattivo' ogni volta che si parla di rifiuti proprio non ci sta. E, nelle ultime settimane, le strade di Roma, ciclicamente invase dai sacchetti dell'immondizia hanno suscitato non poche polemiche. All'indomani dello scontro tra il giornalista televisivo Bruno Vespa e il sindaco Ignazio Marino e di una nuova 'emergenza' per le strade della Capitale sulla pulizia delle strade parla Manlio Cerroni, il proprietario della discarica di Malagrotta, protagonista indiscusso della gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio degli ultimi trent'anni e indagato nell'inchiesta sul sistema rifiuti della regione.

“Caro Sindaco, le scrivo per esprimerle la mia indignazione, a proposito dell'intervista che leggo sulla stampa circa la sua polemica con Bruno Vespa” esordisce. “Infatti, quando il giornalista su twitter scrive “mi vergogno di vivere a Roma” lei non trova di meglio che rispondere “purtoppo negli ultimi 50 anni nulla è stato fatto per togliere a un monopolista privato la gestione dei rifiuti che era basata su una grande buca dove veniva buttato di tutto” scrive riprendendo quanto affermato dal sindaco Marino che più volte ha espresso la sua soddisfazione per aver chiuso una discarica, Malagrotta, aperta ormai da vent'anni e che da oltre cinque operava in regime di proroga.

Un riferimento che a Cerroni non è piaciuto. “Di questo ritornello puramente demagogico, caro signor Sindaco, della “buca” “del “monopolista” non se ne può più! Ha stufato, perché non è vero e non ha nulla a che vedere con la vergogna di cui parla Vespa!”. Così a un ritornello, Cerroni decide di rispondere con un altro ritornello, un 'classico' che accompagna i romani da almeno vent'anni: “Circa i costi del servizio di smaltimento, devo tornare ancora a sottolineare che Malagrotta è stata per 30 anni la fortuna e la salvezza di Roma, non solo per il costo del servizio, ma anche per la sicurezza dello smaltimento: ricevendo i rifiuti tutti i giorni sulle 24 h contribuiva non poco alla tempestività della raccolta dei rifiuti da parte dell’Ama, in quanto gli automezzi addetti alla raccolta riuscivano a fare 2, a volte anche 3, viaggi al giorno, consentendo di tenere pulita la città”.

Infine alcune precisazioni: “In occasione della risposta data a Vespa debbo ricordarle che i privati hanno gestito la raccolta e il trasporto dei rifiuti di Roma fino al 1973, anno in cui fu disdetto il contratto del comune che ne assunse la gestione” continua la lettera. “Negli anni successivi i romani rimpiansero l'evento ricordando più volte che al tempo dei privati Roma era pulita e un po’ enfaticamente dicevano che per le strade si potevano mangiare gli spaghetti”.

Poi un ammonimento finale: “Della pulizia e della raccolta, forse, bisognerebbe parlare, quando Vespa dice di vergognarsi di abitare in una città che ormai trabocca in ogni strada di sporcizia. Non della buca o del monopolista”.

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