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Strade sporche e cassonetti strapieni, romani concordi: l'igiene urbana è "critica e insufficiente"

L'indagine condotta dall’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali di Roma Capitale non lascia spazio a dubbi: quello della pulizia cittadina è il servizio più critico, ritenuto insufficiente praticamente da tutti gli intervistati

La stragrande maggioranza dei cittadini romani ritiene il servizio di igiene urbana - dalla raccolta e conferimento dei rifiuti alla pulizia delle strade e in generale della città - di Roma Capitale insufficiente. È quanto emerge da un’indagine condotta tramite sondaggi online e interviste a un campione di circa 2.000 residenti con più di 15 anni dall’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali di Roma Capitale in vista delle imminenti elezioni, obiettivo fornire ai candidati spunti per la realizzazione dei loro programmi.

Quello di igiene urbana è, senza tante sorprese, uno dei più critici della Capitale, ritenuto insufficiente dalla maggioranza e in peggioramento generale soprattutto negli ultimi mesi: centrale il tema del decoro per i romani, che bocciano sia la pulizia di strade e marciapiedi sia il diserbo, che dal 2021 non è più affidato ad Ama ma di competenza dei singoli municipi, che a loro volta appaltano a ditte specializzate. I romani chiedono non solo più pulizia, ma anche più investimenti per un’impiantistica all’avanguardia (oltre la metà degli intervistati la indica come una priorità), sistemi innovativi di raccolta e più controlli per contrastare i comportamenti illeciti come l’abbandono di ingombranti in strada.

Destinazione dei rifiuti a Roma e dei residui di trattamento Ama

I numeri della raccolta rifiuti a Roma

Ama a oggi tratta il 16% dei rifiuti prodotti da romani, in calo rispetto al 2020, quando ha trattato il 21% dell’indifferenziato, l’8% dell’organico e ha selezionato il 9% del multimateriale leggero. In mancanza di nuovi investimenti, l’obsolescenza e i danneggiamenti degli impianti esistenti hanno determinato negli ultimi 5 anni un crollo dell’autonomia di trattamento (-22% rispetto al 38% del 2016). Sebbene il ciclo dei rifiuti romani si chiuda prevalentemente nel Lazio, sostiene Acos, rimane l’importante eccezione delle frazioni organiche, che si aggiunge alla criticità della mancanza della discarica di servizio.

Sul fronte differenziata, dal 2012 al 2015 la raccolta è passata dal 26% al 41%, beneficiando dell’estensione della raccolta domestica porta a porta (PAP) dal 6% al 29% dei cittadini e della raccolta differenziata a 5 frazioni (separando il vetro monomateriale e aggiungendo l’organico alle raccolte della carta, del multimateriale leggero plastica/metallo e dell’indifferenziato). Dopo il 2015, senza investimenti adeguati, la percentuale di differenziata è cresciuta sempre meno rapidamente assestandosi poi fra il 44% e il 45%, mentre la raccolta porta a porta è ferma al 33% dal 2016.

Percentuale di fruibilità delle raccolte stradali e dei cassoni nei Centri di Raccolta

Mancata raccolta e cumuli di rifiuti in strada

Un problema alimentato anche dal fatto che la raccolta stradale comprende un’alta percentuale di materiali che non possono essere riciclati, che tornano nel circuito dell’indifferenziato insieme con gli scarti: per i romani una soluzione potrebbe essere adottare soluzioni più innovative che incentivano alla differenziata, come i cassonetti intelligenti o la tariffa puntuale, ma anche estendere la raccolta porta a porta, e anche aumentare la frequenza con cui viene effettuata la raccolta e svuotamento. La principale criticità, infatti, è legata alla fruibilità dei cassonetti e dei cassoni dei centri raccolta, in particolare di plastica, metallo, carta e cartone, trovati pieni 4 volte su 5.

L’indagine di Acos conferma ciò che è sotto gli occhi di tutti, soprattutto in estate: cassonetti troppo pieni e rifiuti accumulati sulla strada: in termini di cattivo odore, l’anno nero è stato il 2019, con un leggero miglioramento nel 2020, anno della pandemia e del lockdown, e nei primi mesi del 2021. Negli ultimi tre mesi, invece, la linea è tornata a salire seguendo i ritmi del 2019.

rifiuti cattivo odore

Pulizia delle strade tra i servizi più critici, ma calano i reclami

La pulizia delle strade, sottolinea Acos, è a oggi l’indicatore di qualità erogata più lontano dall’obiettivo contrattuale. Solo in pochi Municipi la percentuali di rilevazione arriva almeno alla sufficienza, mentre l’obiettivo è di arrivare almeno al 92% di rilevazioni sufficienti. I romani ritengono che le criticità della pulizia dipendano principalmente dal numero insufficiente degli interventi, e per alcuni una soluzione potrebbe essere il trasferimento delle responsabilità ai Municipi, che comunque da quest’anno si dovranno occupare di assicurare il diserbo: pur non direttamente collegato alla pulizia, per i cittadini erbacce e aiuole incolte aumentano l’impatto negativo sul decoro insieme con la cura dei marciapiedi, anche se i partecipanti alle indagini ammettono una parte di responsabilità.

giudizi igiene urbana tabella-2

Sia tramite i sondaggi online sia tramite l’indagine a campione, infatti, l’inciviltà di chi abita la Capitale ha un peso notevole sul risultato finale, in particolare sul fronte abbandono degli ingombranti in strada: il suggerimento è da un lato aumentare controlli, telecamere e sanzioni, dall’altro aumentare i cestini per evitare che i rifiuti finiscano in strada.

Pur essendo opinione condivisa che il servizio sia insufficiente, i romani rinunciano però a presentare reclami, con una diminuzione nel 2020 coincisa con la percezione di un leggero miglioramento, dovuto soprattutto alla pandemia. Nel 2019 Ama ha ricevuto quasi 600.000 tra reclami e segnalazioni, scesi a poco più di 400.000 nel 2020. Eppure le valutazioni sono tutte, indistintamente, insufficienti, che si tratti di pulizia delle strade o intorno ai cassonetti, della presenza di cestini e centri raccolta, della raccolta stradale e di quella porta a porta. Tornando alla pulizia stradale, per oltre il 60% dei romani il servizio è “pessimo”, per il restante è insufficiente, una minima parte lo giudica buono.

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