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Il Pd si spacca sugli impianti per i rifiuti: AreaDem chiede a Gualtieri di rivedere il piano

In una nota congiunta quattro consiglieri dem chiedono un confronto sulle localizzazioni degli impianti. Ancora un mese di tempo dopo la proroga dei bandi del Pnrr

I bandi del Pnrr sono stati prorogati di 30 giorni. Un tempo sufficiente per rivedere, al capitolo rifiuti, le scelte fatte sulla localizzazione degli impianti. A chiedere al sindaco Gualtieri di valutare "con maggiore attenzione" il piano è una parte della sua stessa maggioranza. In una nota congiunta i consiglieri capitolini Pd Antonio Stampete, Svetlana Celli, Andrea Alemanni e l'esponente regionale della lista civica Zingaretti Gianluca Quadrana, non nascondono perplessità sulle scelte fatte a oggi. Ci sono territori che hanno già dato, è il messaggio lanciato dal gruppo di piddini, tutti di Areadem, corrente del partito facente capo al ministro Dario Franceschini e, nel Lazio, al segretario regionale Bruno Astorre. 

"Siamo dell'avviso che ogni municipio si debba fare carico di un proprio piano di smaltimento dei rifiuti alleggerendo così l'eventuale impatto di uno o due mega-impianti per tutto il territorio cittadino e destinati a ricevere i rifiuti dell'intera capitale" scrivono nella nota stampa. "Tutti i municipi debbono fare la propria parte e contribuire così a un trattamento virtuoso, armonico ecologicamente compatibile e vantaggioso e non penalizzante sempre per gli stessi territori che da anni pagano un tributo pesante in termini di inquinamento e salubrità ambientale". 

A non piacere sono le località scelte per la realizzazione dei biodigestori (Casale Selce e Cesano), e dell'impianto di selezione e lavorazione di carta e plastica da collocare a Ponte Malnome (a questo link la mappa dei 14 nuovi impianti). I cittadini stanno protestando da giorni, specie in Valle Galeria, e alcuni esponenti di maggioranza come il consigliere Stampete, o il presidente dem del XV municipio Daniele Torquati hanno già espresso la loro contrarietà. A loro si aggiungono ora altri due consiglieri capitolini, Celli e Alemanni. 

L'invito a tornare indietro sui suoi passi è diretto al sindaco. In questo senso la proroga dei bandi "dà modo di rivedere il piano tenendo conto del contributo notevole dato da tutti quei territori che negli anni passati sono stati interessati e penalizzati dalla presenza di discariche ed impianti con forte impatto ambientale sui quartieri limitrofi". In tal senso "la proroga a metà marzo dei termini di presentazione dei progetti sulla nuova impiantistica - aggiungono - ci offre l'occasione per valutare con maggiore attenzione le localizzazioni dove avviare i trattamenti dei rifiuti".

Insomma, la richiesta è quella di un confronto al più presto con l'intera maggioranza. Per il 10 marzo è fissato un Consiglio straordinario sul tema rifiuti. Sarà difficile però che il sindaco ceda sul punto. Ha già precisato più volte che la realizzazione era prevista nel programma elettorale. Della serie, non c'è da stupirsi. E d'altronde i territori di Casal Selce e Cesano avevano già autorizzazioni per impianti simili ai biodigestori. Ripartire da zero con l'iter su altre zone farebbe perdere diversi mesi. Lo stesso assessore ai rifiuti Massimiliano Valeriani lo ha ribadito: "Non esistono territori dove non si possono fare impianti". Idem l'assessora Alfonsi: "Il no ai biodigestori, che non inquinano, è assolutamente ideologico". 


 

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