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Meno rifiuti negli impianti di Malagrotta: per Ama 400 tonnellate in più al giorno da trattare

Da una settimana circa il Colari ha ridotto del 30% le tonnellate da trattare nei propri impianti: "Non sappiamo più dove smaltire il cdr", la motivazione. L'onorevole Bratti: "Raggi presenti un piano"

Torna alta l'attenzione sul sistema dei rifiuti della Capitale. E il già precario sistema degli impianti di trattamento, nelle prossime settimane, verrà messo a dura prova. Non solo le difficoltà sulla struttura per il compostaggio a Maccarese, con la Regione Lazio che ha diffidato l'assessore all'Ambiente del Comune, Pinuccia Montanari, a trovare entro 60 giorni soluzioni alternative alla trasferenza. Da una settimana circa i Tmb di Malagrotta, di proprietà del Colari di Manlio Cerroni, ricevono il 30% in meno di immondizia al giorno. Da 1200 a 800 tonnellate, con l'Ama che ha dovuto inserire nella sua 'programmazione quotidiana' 400 tonnellate in più. L'emergenza rifiuti è sempre dietro l'angolo. "E' una spada di Damocle" le parole pronunciate proprio questa mattina dall'onorevole Alessandro Bratti, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, "che continua a rimanere sospesa, tenuta da un sottile filo, rappresentato da una impiantistica come minimo inadeguata".

La decisione del Colari, in mancanza "sia degli impianti che della discarica di servizio" lamenta il consorzio in una nota, è legata alla difficoltà di smaltire i rifiuti 'trattati'. La cosiddetta 'Fos', che sarebbe destinata a quell'invaso che Roma non ha più individuato. Ma soprattutto il 'Cdr', ovvero quella parte dei rifiuti destinata all'incenerimento. Da mesi il 'termovalorizzatore' di Colleferro ha dimezzato le tonnellate provenienti dagli impianti di Malagrotta con una quantità in più da smaltire per il Colari pari a 60 mila tonnellate all'anno (su 120 mila).

Non solo. Anche gli impianti lombardi avrebbero ridotto i conferimenti, con la struttura di Lomellina chiusa per manutenzione e l'inceneritore di Brescia che ha dimezzato le tonnellate del Colari proprio per assorbire i rifiuti 'lombardi' durante la chiusura del primo. Insomma, gli spazi per lo stoccaggio nelle aree adiacenti i 'Tmb' di Malagrotta sono pieni. E mentre lavora a 'sbocchi' alternativi, comprese le rotte navali verso paesi come il Portogallo, la Grecia o il Marocco, il Colari ha deciso di ridurre i rifiuti da trattare e quindi, di conseguenza, da smaltire. 

Ad appesantire la situazione il braccio di ferro tra il Colari e la Regione Lazio in merito all'ammontare della tariffa di smaltimento stabilita con un provvedimento regionale nel dicembre scorso. "Siamo tuttora in attesa della determinazione della tariffa relativa all’anno 2014, promessa da giorni dalla Regione Lazio, a costi documentati e certificati, contro una tariffa provvisoria a costi presunti riferita al 2011" scrive in una nota il Colari. Un quantitativo che per il consorzio non è sufficiente a ripagare il servizio, in particolare quelle aziende che trasportano i materiali prodotti nel resto d'Italia e all'estero. Si legge in una lettera del 7 marzo indirizzata a Regione, Comune e Ama, che porta la firma dell'avvocato Candido Saioni: "Nelle prossime ore saremo costretti a modulare i conferimenti dei rifiuti urbani da parte dell'Ama". In caso di paralisi degli impianti "ci riterremo sollevati da ogni responsabilità per i danni conseguenti". 

L'attuale situazione è sotto la lente di ingrandimento del presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti che sta concludendo un'inchiesta mirata, iniziata fin dai primi mesi del 2015, per ricostruire la complessità del ciclo dei rifiuti nella capitale. "Roma, come è noto, non ha una discarica di servizio; i due Tmb di Ama sono in una situazione critica". Una situazione che vede anche "un crocevia di inchieste giudiziarie" ha proseguito Bratti "sia in fase dibattimentale, come il caso Cerroni e Mafia capitale, sia recenti, come l'indagine della Dda di Roma, seguita dai Carabinieri Forestale di Frosinone". 

La riduzione dei conferimenti negli impianti del Colari rischia di sovraccaricare i Tmb di Ama: "Si tratta di impianti vetusti dalle condizioni preoccupanti". Bratti punta il dito verso l'amministrazione capitolina: "Non abbiamo poi avuto dalla giunta Raggi un piano credibile per interventi immediati, aldilà delle pur condivisibili intenzioni di arrivare ad una raccolta spinta nel medio e lungo periodo. Il problema è cosa fare oggi, tra un'ora, per evitare il collasso del sistema, evitando emergenze che farebbero arricchire imprenditori senza scrupoli, come già è avvenuto in Italia nel passato. L'emergenza è la vera nemica dell'ambiente, questo va ricordato sempre". 

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