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Rifiuti, Clini: "Mandarli all'estero? Situazione non chiara"

Clini: "Pizzo del Prete e Monte Carnevale sono siti sicuri. L'autorizzazione per gli impianti sotto esame della Regione è in corso da troppo"

“Paradossale mandare i rifiuti romani all'estero” con queste parole Clini torna a parlare della delicata situazione dei rifiuti. Clini parla in audizione alle commissioni riunite Ambiente e Politiche Ue alla Camera e allarga lo sguardo non solo alla capitale ma comprendendo anche il Lazio e le competenze della Regione.

Diversi i punti da affrontare e risolvere: il ruolo e le responsabilità degli enti locali coinvolti, la discarica alternativa a Malagrotta, la procedura di infrazione dell'Unione Europea e uno stallo generale che ormai dura da qualche anno.

Infatti, da quando è iniziata l'emergenza sono cambiate le pedine del complicato scacchiere ma la soluzione non è mai arrivata. Diversi siti sono stati proposti per la discarica alternativa, si sono alternati commissari all'emergenza, così come le competenze sono passate di ente in ente.
Oggi quindi prova di nuovo a far chiarezza il ministro Clini che, riguardo al sito per la discarica alternativa, non ha mai fatto mistero di prediligere le soluzioni di Pizzo del Prete e Monte Carnevale.

PERCHE' ALL'ESTERO? - Una domanda semplice che fa capire quanto al ministro non piaccia la soluzione auspicata da Ama e dal sindaco. “Sto cercando di capire perché a Colleferro, vicino la Capitale, vengono conferiti i rifiuti di altre Regioni e non quelli di Roma. E' paradossale che questi ultimi vadano all'estero. La situazione presenta aspetti non chiari."

E LA REGIONE? -  "L'autorizzazione per gli impianti che sono sotto esame della Regione è in corso da troppi mesi. E uno dei problemi critici del Lazio è che non ci sia stata l'autorizzazione in tempi ragionevoli di impianti per ridurre il conferimento in discarica di una quota importante di rifiuti". Questo è uno dei primi nodi da affrontare secondo Clini. In sostanza il ministro si domanda perché non siano state fatte delle scelte, perché non si sia considerato il progetto Ama e, perché, ad oggi si rimbalzino di sito in sito le decisioni per la discarica alternativa.
In questo marasma non ci si deve scordare della procedura di infrazione della Ue e Clini se ne ricorda bene tanto da rendere noto che “Un'ulteriore procedura di infrazione, più insidiosa, riguarda la gestione dei rifiuti nella regione Lazio, che inizialmente riguardava solo il sito di Malagrotta e poi si è estesa a tutta la regione. Stiamo completando in queste ore una valutazione della effettiva capacità degli impianti e dell'organizzazione per far fronte alla procedura di infrazione, soprattutto per far fronte alla procedura di infrazione per evitare che posa continuare a essere presente nel sistema di gestione dei rifiuti del Lazio una quota importante di rifiuti non trattati, la stessa che dovrebbe giustificare l'esportazione dei rifiuti della capitale all'estero che ritengo essere un messaggio molto negativo che l'Italia dà all'Europa e all'estero".

PIZZO DEL PRETE – Dalla regione alla provincia, Clini ritorna sul tema del “Malagrotta bis” che al momento vede in pole position Monti dell'Ortaccio dove i residenti sono sul piede di guerra da mesi. “Dal punto di vista idrogeologico Pizzo del Prete e Monte Carnevale sono siti sicuri. Autorevoli autorità pubbliche in un rapporto hanno detto che non si possono fare le discariche perché sono pericolose per la popolazione; ci si ammala di tumore". Una cosa che detta "alle regioni che hanno cominciato lo smaltimento dalle discariche sembra una provocazione".
Quindi ha rilanciato: “Noi apriamo la strada alla gestione illegale dei rifiuti se ogni volta c'è un'opposizione a un impianto di smaltimento. Sostanzialmente due la cose che vanno fatte per il ministro: "Il rispetto delle leggi, che sono una garanzia per i cittadini; dobbiamo poi fare in modo che il ciclo passi dallo smaltimento alla valorizzazione industriale".

IL PROVVEDIMENTO – Secondo il ministro è ormai tempo di dare una risposta definitiva sui rifiuti senza rimandare ulteriormente e per evitare nuovi problemi con l'Unione Europea. Quindi arriva la soluzione: “Per evitare la condanna della Corte di Giustizia europea ho deciso di proporre al Cipe un programma di ulteriori finanziamenti per le bonifiche dei siti che sono ancora sotto infrazione". Così il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, in audizione alla Camera sulle procedure di infrazione relative alle discariche illegali. L'Ue intende deferire l'Italia alla Corte di giustizia, ha detto Clini, il che comporterebbe un'ammenda di 56 milioni ed una giornaliera di 256.819 euro per ogni giorno dopo la condanna.

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