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Rifiuti, raccolta in affanno: la città rischia emergenza. E il 20 settembre è sciopero del porta a porta 

Sul piede di guerra i lavoratori impiegati nella raccolta delle utenze non domestiche. Mentre dal Campidoglio si attende la proroga dell'ordinanza regionale, non più scontata

Non siamo ancora all'emergenza di inizio estate, ma la questione rifiuti resta una bomba a orologeria. La città è ripartita a pieno ritmo dopo le ferie estive, le scuole stanno riaprendo a scaglioni, la produzione di immondizia indifferenziata si aggira nuovamente intorno alle 3mila tonnellate al giorno, e la Capitale è ancora una volta in affanno per mancanza di sbocchi sufficienti per trattamento e smaltimento. Ama, lo ricordiamo, può contare su un solo impianto Tmb di sua proprietà, Rocca Cencia, attivo h24 per sopperire alle parziali chiusure per manutenzione dei due di Malagrotta di proprietà del Colari. 

Fino al 30 settembre resta attiva l'ordinanza regionale che obbliga gli impianti del Lazio ad accogliere al massimo delle possibilità i rifiuti da Roma. Nelle ultime due settimane però, tra gli stop (anche qui per interventi di manutenzione) dei tmb di Viterbo e Frosinone e la riduzione dei quantitativi da parte del Tbm di Aprilia che a sua volta lamentava la mancanza di sbocchi nel termovalorizzatore di Acea, l'intera macchina dei conferimenti si è più volte inceppata. 

"Gli impianti non stanno accogliendo le tonnellate pattuite" ha attaccato la sindaca Raggi lanciando l'allarme lo scorso fine settimana. "Ci sono stati problemi con le manutenzioni" ha ammesso la Regione, assicurando che da questa settimana sarebbe tornato tutto a regime. La raccolta però resta in difficoltà. Mentre la proroga dell'ordinanza al 31 dicembre, promessa dalla regione Lazio, appare sempre meno scontata. Ama e Campidoglio infatti non hanno fatto i compiti richiesti: i bilanci di Ama, 2017 e 2018, non sono ancora stati approvati; il secondo tritovagliatore, da affiancare a quello di Ostia, ancora non è disponibile; le aree di trasbordo non sono state attivate a eccezione di Saxa Rubra. 

Intanto, da nord a sud di Roma, dal Trionfale a Ostiense passando per Centocelle, Pigneto, Tor Pignattara, Tuscolano, a macchia di leopardo, i secchioni stradali cominciano a riempirsi e a non essere svuotati a sufficienza. Senza contare una buona dose di "incivili" che abbandonano i rifiuti ingombranti sui marciapiedi. E le carenze sul fronte impianti che ancora nonostante le rassicurazioni non sono state del tutto risolte. I problemi poi toccano anche la differenziata, specie sul porta a porta dedicato ai commercianti e in generale alle utenze non domestiche. Un bando flop, come più volte raccontato e documentato dal nostro giornale, con i privati intenzionati ad abbandonare il servizio per errori nel capitolato di appalto. E i lavoratori sul piede di guerra che rischiano il posto di lavoro, pronti allo sciopero, già annunciato dai sindacati per il 20 settembre.  
 

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