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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Per trattare i rifiuti Roma spende sempre di più. Aumentano i soldi incassati dai privati

La Regione Lazio ha riconosciuto extracosti alla E.Giovi, proprietaria del tmb di Malagrotta, per circa 10 milioni di euro l'anno in più, conseguenza della carenza di impianti sul territorio regionale

Trattare i rifiuti per Roma costa sempre di più. Altri dieci milioni circa l'anno per coprire i costi di conferimento e smaltimento è quanto la Capitale (soprattutto), insieme a comune di Fiumicino e Vaticano, dovrà pagare alla E.Giovi, la società di Manlio Cerroni sotto amministrazione giudiziaria, proprietaria del tmb numero 1 di Malagrotta (la linea 2, lo ricordiamo, è fuori uso dall'incendio dello scorso giugno).

E.Giovi minaccia lo stop al servizio

A definire nel dettaglio le nuove cifre è la Regione Lazio, in una determina dirigenziale del 16 maggio scorso che RomaToday ha potuto visionare. Nient'altro che un ok alle richieste di E.Giovi di coprire rapidamente gli extracosti calcolati, pena l'interruzione del servizio.La richiesta di E.Giovi

Una storia che si ripete. Mancano sbocchi nel Lazio (discariche e termovalorizzatori) per smaltire gli scarti in uscita dai tmb. Ogni mese l'impianto privato accoglie 15mila tonnellate di indifferenziata (per gran parte proveniente dai cassonetti romani) potendo contare per il trattamento finale quasi esclusivamente sull'inceneritore di San Vittore, e con l'obbligo conseguente di esportarne circa 10mila, tra fos, css e scarti secondari, su treni e navi che raggiungono impianti fuori regione. 

I signori dei rifiuti a Roma 

Gli extracosti per lo smaltimento

Un spesa aggiuntiva calcolata in 56,82 euro che si aggiungono ai 142,64 della tariffa di ingresso all'impianto fissata nel 2014. Spulciando le tabelle contenute nella determina, si trova la cifra mensile: 852mila euro al mese in più per un totale di 10 milioni e 227 euro l'anno di extracosti, quasi 36 milioni se sommati alla tariffa d'ingresso.

Tabella con gli extracosti riconosciuti dalla Regione

Cifre da capogiro, che potrebbero pesare prima o poi sulle tasche dei cittadini. Un rischio scongiurato almeno per il 2024. La tariffa della tari per romani non è in infatti aumento, come confermato dalla delibera approvata ieri in Consiglio comunale.

''Grazie ai primi risultati della lotta all'evasione riusciamo ad azzerare l'aumento dei costi senza prevedere alcun incremento della tassa" ha spiegato l'assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi. Il tutto ''in attesa di completare il percorso di ammodernamento impiantistico e di chiudere il ciclo dei rifiuti, arrivando così ad un sostanziale abbattimento dei costi". Già, e in tal senso, si sa, il Campidoglio punta tutto sulla costruzione del termovalorizzatore a Santa Palomba, con l'iter che avanza seppur tra le proteste. 

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