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Raggi e Montanari spiegano l'emergenza rifiuti, tra libri dei sogni e proteste in aula

A contestare la sindaca comitati, opposizioni, sindaci dell'area metropolitana e presidenti di municipio, anche M5s. E l'aula boccia la mozione di sfiducia a Montanari

Il porta a porta, da estendere a tutta la città fino a raggiungere l'ambita vetta del 70 per cento di differenziata entro il 2021, è la luce in fondo al tunnel. Ma nella fase transitoria, sempre appesi a strutture fuori Roma, quando bastano tre giorni consecutivi di festa perché le strade si riducano a discariche, la città cosa farà? Si affiderà a impianti per il compost e multimateriale, e a una nuova mappatura dei secchioni stradali che aiuterà a ottimizzare la raccolta. E' la strategia del M5s sui rifiuti, che al netto dell'incendio al Tmb Salario che ha mandato in tilt l'intera filiera, non cambia di una virgola. 

Il Consiglio straordinario sul tema immondizia, una seduta fiume dalle 14 alle 20 con più proteste in aula che interventi dagli scranni, non ha portato nessuna nuova. Il Natale è trascorso senza un impianto che trattava un quarto degli scarti romani, tra mini discariche maleodoranti che hanno invaso la città (in parte ancora presenti) e una corsa al trasferimento dei rifiuti in impianti "prestati" dal Lazio. Un quadro emergenziale che non è servito a cambiare la rotta. 

Raggi: "Nessun aumento Tari"

Per la sindaca Virginia Raggi, che interviene per prima in assemblea, c'è Ama da risanare, "come fatto con Atac". Ma attenzione ai paralleli, "nessuno ha mai parlato di concordato preventivo". Certo "bisogna fare molto di più" striglia Raggi. Consapevole dei ritardi nella stesura del piano industriale. "Ci sono stati dei rallentamenti dovuti all'incendio al Tmb Salario, l'impianto non ci sarà e Ama ha dovuto aggiornare tutto". Ma, sempre in relazione al rogo, la prima cittadina vuole allontanare ogni spauracchio: "Non ci sarà nessun aumento Tari". Un passo indietro rispetto a quanto dichiarato nelle ore successive al disastro di via Salaria? "Non l'ho mai detto, ho piuttosto messo in guardia da speculazioni".  

Montanari: "Ci serve tempo"

Sempre la sindaca rivendica quanto fatto finora. Il porta a porta avviato per 300mila romani in parte di VI e X municipio, dice Raggi, è un grande risultato. "Parliamo di un'utenza grande come quella di Firenze". E, come precisa l'assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari (confermata dal M5s che ha votato contro la mozione di sfiducia, bocciata, delle opposizioni) "darà i suoi frutti alla fine". D'altronde, "è la democrazia. E' un nostro diritto avere del tempo per ottenere risultati". 

Bagnacani: "Roma sarà un modello"

Da parte sua l'ad e presidente Ama Lorenzo Bagnacani ricorda la bontà degli impianti promessi per la lavorazione dell'umido da trasformare in compost (Casal Selce e Cesano, le cui autorizzazioni sono al vaglio della regione Lazio), quelli per il multimateriale, annuncia una "nuova mappatura dei secchioni per ottimizzare le risorse", poi dice che "l'emergenza non c'è mai stata". Anzi, "è stata scongiurata proprio grazie agli sforzi immani di Ama". E addirittura azzarda: alla fine del mandato targato Raggi, "Roma sarà un modello europeo di trattamento dei rifiuti". 

Le proteste di comitati e opposizioni

La città vorrebbe crederci. Ma i verbi sono tutti al futuro, e a chi denuncia le condizioni dei cassonetti sotto casa, sempre strapieni di immondizia, è poco più che un libro dei sogni. In aula sono in tanti a contestare la sindaca. Opposizioni per lo più, ma ci sono anche i comitati di quartiere, dal Salario a Centocelle, relegati nella sala del Carroccio per mancanza di sedute in Consiglio dopo ore di fila all'ingresso. Seguono la diretta dal maxi schermo, per poi affacciarsi in aula ad assemblea quasi finita. 

Il video delle contestazioni

C'è il flash mob del Pd, con i consiglieri vestiti con un sacco di immondizia e lo slogan: "Raggi non 'ama' Roma". E ancora Fratelli d'Italia che interrompe il dibattito per portare qualche sacchetto di rifiuti davanti allo scranno della sindaca. I consiglieri (Francesco Figliomeni, Lavinia Mennuni, Andrea De Priamo) vengono espulsi. Poi ad alzare la voce pensa il consigliere Pd del X municipio Athos De Luca, portato via dai vigili urbani. Andrea Casu, segretario del Pd romano, viene identificato dopo un'intera seduta passata a sgolarsi dal pubblico. 

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I minisindaci grillini: "Ama non funziona"

Poi la palla passa ai presidenti di municipio, chiamati ai intervenire uno alla volta dalle poltrone dell'emiciclo. Da quelli di opposizione, Sabrina Alfonsi del I, Francesca Del Bello del II, Giovanni Caudo del III e Amedeo Ciaccheri dell'VIII, l'attacco è scontato. Ma a esprimere rabbia e frustrazione ci sono anche quelli grillini. Monica Lozzi, del VII municipio, non le manda a dire: "Siamo tutti responsabili per lo schifo che è Roma. Noi abbiamo problemi di raccolta dei rifiuti sempre e sempre nelle stesse zone, i servizi di Ama non funzionano". Rincara la dose anche Roberto Romanella, minisindaco pentastellato delle Torri. "Turni saltati, contenitori non consegnati, scarsi controlli. Siamo a disposizione per migliorare, ma la situazione oggi è questa. Siamo un ente di prossimità e viviamo quel che non va, che è un po' sotto gli occhi di tutti". Eppure proprio in VI è partito il porta a porta osannato da Raggi, Montanari e Bagnacani. 

I sindaci metropolitani

Partecipano alla protesta anche i sindaci dell'area metropolitana, capitanati da Alessio Pascucci, primo cittadino di Cerveteri. Lui stesso ha consegnato a Raggi una lettera sottoscritta da oltre 100 amministratori locali che dice no a ulteriori discariche in provincia e chiede alla Giunta un confronto sugli impianti e sulle aree in cui localizzarli. La mobilitazione è seguita alla consegna dalla Città Metropolitana alla Regione (che sta lavorando al nuovo piano rifiuti, l'ultimo è del 2012) di una mappatura con le aree idonee, prive di vincoli, che possono ospitare eventuali impianti e siti di stoccaggio. Raggi assicura: "Non vogliamo nessuna discarica sul territorio", ma non senza polemiche: "Questa mistificazione sulle aree bianche non vi farà prendere nuovi voti alle europee".

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