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Piano Rifiuti, in Città Metropolitana si aspetta la posizione del ministero. Mercoledì Raggi incontra Costa

Il delegato M5s all'ambiente in Città Metropolitana Matteo Manunta all'Ansa: "Se confermata posizione del Ministero porteremo atto in aula"

C'è chi parla di bufale, chi rilancia articoli di giornali con la scritta in rosso falso, chi continua a dare addosso a Zingaretti. C'è chi ribadisce che il Comune un piano ce l'ha, chi invita al dialogo e chi guarda già oltre, a provare ad ottemperare a quanto indicato dagli uffici del Ministero. Nel merito però nessun esponente del Movimento Cinque Stelle smentisce il contenuto del documento della direzione rifiuti, ufficio del Ministero dell'Ambiente, nel quale si chiede alla Città Metropolitana, guidata da Virginia Raggi, di indicare con atto formale i siti idonei ad ospitare discariche o impianti. Un documento vissuto come ostile dall'amministrazione Raggi che per due anni ha indicato in Zingaretti e nel mancato aggiornamento del piano rifiuti il responsabile delle difficoltà della Capitale. 

Talmente fastidioso da chiedere un intervento da parte del Ministero per chiarire. Un chiarimento arrivato nel pomeriggio di ieri quando la notizia era ormai deflagrato. Una nota che è un freno alle conclusioni sulla cabina di regia, ma nei fatti una conferma delle competenze della città Metropolitana. Scrive infatti il ministero: "Come ben si sa i lavori sono in svolgimento e il mandato è di chiudere entro il 30 novembre, quindi qualsiasi ricostruzione è fantasiosa. Rammentiamo che l'obiettivo di questo lavoro è un affiancamento tecnico del Ministero dell'Ambiente alle tre istituzioni, coadiuvato dal prefetto: la Regione Lazio, che da sei anni deve stilare il piano regionale dei rifiuti, la città metropolitana per la raccolta dell'indicazione dei siti idonei dai comuni della provincia e Roma Capitale, la quale ha dal suo canto avviato la raccolta differenziata porta a porta per una platea di 130 mila abitanti. Entro il 30 novembre arriverà la relazione tecnica che poi sara' affrontata a livello politico entro il 30 dicembre. I lavori sono in corso e il commento di qualsiasi fase interlocutoria appare prematuro"

Nota del ministero che ha dato il là a diverse interpretazioni. Nel comunicato, in maniera oggettiva, si fa notare quanto scritto nelle notizie di ieri ovvero le competenze, sottolineando quelle della Città Metropolitana. La Regione da tempo aspetta l'atto di Palazzo Valentini che, lo ricordiamo, è guidato da Virginia Raggi e dalla maggioranza pentestallata. Un atto che richiede un voto politico. Non a caso ieri il delegato all'Ambiente della Città Metropolitana Matteo Manunta (M5S) interpellato dall'Ansa confermava l'indicazione della direzione rifiuti e spiegava i passi successivi: "Non spetta a noi l'individuazione di una discarica, a cui come M5S rimaniamo contrari, semmai alla Regione Lazio. Se verrà confermata la posizione del ministero dell'Ambiente (che per ora è un'indicazione della direzione rifiuti) secondo cui è necessario che passi in consiglio metropolitano l'atto che individua le zone idonee nella provincia di Roma per realizzare impianti - e non solo discariche - al servizio della Capitale noi porteremo quest'atto in Aula. Mi sono già mosso in tal senso, ma faremo in ogni caso dei passaggi ulteriori con il ministero e approfondimenti con l'ufficio legislativo della città metropolitana".

"L'atto", spiega ancora Manunta, "consiste in una planimetria che si basa sul piano regionale 2012 e che rappresenta i vincoli esistenti sul territorio provinciale. E' già pronta, abbiamo ricevuto osservazioni da parte dei Comuni, ed è stata approvata a marzo 2018. La Regione ci ha chiesto un maggiore dettaglio all'interno della cabina di regia al ministero, per una maggiore leggibilità ed è quello che faremo".

Dialoganti anche i toni del gruppo pentastellato in Regione Lazio: "Lasciamo lavorare il ministro dell'Ambiente, Costa. Valgano, come si conviene in un ordinamento repubblicano democratico e parlamentare, le sue parole su chi improvvisa conclusioni in merito all'impasse creatosi sul Piano rifiuti: sono solo 'fantasiose ricostruzioni'. Ci auguriamo che si passi al più presto all'individuazione di soluzioni e al lavoro sui temi. Chi ha più testa, la usi: restiamo sempre disponibili a lavorare e a dare risposte concrete ai cittadini".

A non mandare giù la notizia sono invece alcuni consiglieri comunali. Il capogruppo Giuliano Pacetti: "Il Ministro Costa è intervenuto per smentire le ricostruzioni fantasiose di alcuni giornali. Cosa diranno adesso i Dem? Dopo aver cavalcato tutto il giorno una bufala sono stati messi in riga da una nota stampa del Ministero. E mentre la Regione di Zingaretti e dell’assessore all’ambiente Valeriani è chiaramente inadempiente Roma Capitale invece non ha avuto nessuna bocciatura. Eh già perché mentre la Regione ha il suo piano per i rifiuti fermo da 6 anni, Roma Capitale ha avviato il piano 2017-2021 che punta al 70% di differenziata". 

Il messaggio è identico a quello postato dal presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco: "Smascherate le bufale delle opposizioni! Non c'è tensione alcuna tra il Ministero dell'Ambiente e il Comune di Roma, al quale è stato invece riconosciuto il merito di aver studiato ed adottato un piano operativo e di aver lanciato la nuova differenziata che, in pochi mesi, ha raggiunto già 130 mila abitanti con l'obiettivo ultimo di avviare al riciclaggio il 70% degli scarti di Roma".

Intanto mercoledì Virginia Raggi incontrerà il Ministro Costa. All'ordine del giorno il tema dei rifiuti ed anche un aggiornamento sui passi verso lo stop ai veicoli diesel per il 2024. 

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