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A Roma strade sporche e rifiuti non raccolti: ora anche l'Ama a cinque stelle ammette il fallimento

I dati che certificano il flop sono contenuti nella relazione di accompagnamento al Piano economico finanziario 2020 redatto dall'azienda partecipata

La pulizia delle strade e delle aree intorno ai cassonetti da parte di Ama sono ben al di sotto degli standard qualitativi richiesti dal Campidoglio. A dirlo è la stessa azienda partecipata che ha in capo la gestione dei rifiuti urbani, nella relazione di accompagnamento al Piano economico finanziario 2020. Se Roma Capitale fissa a più del 90% il gradimento da ottenere presso l'utenza al capitolo lavaggio e spazzamento strade, Ama si ferma a quasi 30 punti in meno, idem per quanto riguarda la pulizia intorno ai secchioni. Un po' meglio ma sempre sotto il tetto stabilito anche la fruibilità e il decoro dei cestini. 

Ma vediamo meglio i dati, con una premessa: il Contratto di servizio tra Ama e Roma Capitale pone tra gli obiettivi il rispetto appunto di standard qualitativi. II livello di servizio viene pertanto definito attraverso specifici indicatori di risultato, da intendersi come percentuale di rilevazioni con giudizio positivo. Il monitoraggio viene effettuato dall'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, e consiste in quattro campagne di rilevazione con cadenza trimestrale. Ora, stando ai dati riportati nel dossier di Ama contenuto a pagina 26 del Piano economico aziendale, è rilevante il gap tra standard fissato dal Campidoglio e qualità percepita dai cittadini. 

Ecco qualche numero. Se l'obiettivo qualità da raggiungere per la pulizia delle strade è del 92%, quello toccato nel 2019 è di appena il 65,8%, decisamente basso seppur migliore rispetto al 62,8% del 2018. Idem per quanto riguarda la pulizia dell'area cassonetti. Obiettivo: 88%, dato rilevato 65,7% nel 2019, sempre contro un 64,2% del 2018. Un po' meglio, ma sempre sotto gli standard, la fruibilità dei cestini. Se il traguardo è un gradimento del 94%, nel 2019 ci si ferma all'86,8%. Sotto gli obiettivi fissati anche tutte le voci che riguardano la funzionalità e il decoro delle diverse tipologie di secchioni. Unici a superare le richieste del Contratto di servizio, la funzionalità del cassonetto dell'organico, 95% di giudizi positivi contro il 92% richiesti, della carta, 97,7% di gradimento rilevato contro il 90% fissato. 

Altro dato da rilevare: l'aumento della raccolta differenziata, decisamente insufficiente rispetto alle promesse iniziali da parte dell'amministrazione. Parliamo di una crescita di poco più di un punto percentuale in un anno. Per l'anno 2018 infatti si è registrata una produzione totale di rifiuti urbani pari a 1.730.281 tonnellate, con una percentuale di differenziata pari al 44%. Nel 2019 invece con una produzione totale di rifiuti di 1.693.476 tonnellatela percentuale di è salita appena al 45,34%. Lontana anni luce da quel 70% promesso da Virginia Raggi a inizio consiliatura. 

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