rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Ama, incontro con i sindacati. Entro luglio il piano industriale

Il faccia a faccia delle rappresentanze in Campidoglio, alla presenza dell'assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi. Tra i temi di confronto le assunzioni in aziendale e le modalità organizzative della nuova raccolta differenziata

Oltre due ore di incontro. Da una parte le rappresentanze di settore di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel, dall'altra l'assessora capitolina ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi, il dg e vice dg di Ama, rispettivamente Andrea Bossola ed Emiliano Limiti, e il direttore del dipartimento Rifiuti, Paolo Giacomelli. Al centro il futuro e lo sviluppo di Ama. Una riunione convocata da tempo e dedicata prettamente all'ascolto delle istanze dei sindacati ma dalla quale sono emersi comunque degli spunti interessanti. A partire dalla tempistica della road map che l'azienda municipalizzata e il socio unico intendono rispettare.

Entro luglio il sindaco Gualtieri riceverà il nuovo piano industriale di Ama, che partirà dal 2023 e scadrà nel 2028. Un termine che coincide con la fine dell'affidamento diretto del servizio, risalente al 2015, siglato all'epoca dall'amministrazione Marino. Poi, entro la fine dell'anno l'approvazione in aula dello stesso piano industriale insieme al nuovo contratto (al momento prorogato fino al 31 dicembre).  

Come verrà impostato il nuovo piano industriale? Tra due settimane ci sarà un nuovo confronto tra le parti per discuterne nel dettaglio. Intanto Ama ha fatto capire, secondo quanto apprende l'agenzia di stampa Dire, che ci sarà un investimento tra i 13 e i 17 euro per cittadino ogni anno, con un totale complessivo che nell'arco dei 6 anni viaggerà tra i 222 milioni e i 291 milioni circa. Centocinquanta di questi saranno dedicati al rinnovo della flotta dei mezzi (ancora non è chiara l'alimentazione, se a metano, piuttosto che elettrici o ancora a diesel). Utilizzando i poteri speciali conferiti al sindaco per il Giubileo, sarà realizzato un impianto di recupero di materia dalle terre di spazzamento. A parte questa "eccezione" anche sul fronte impianti il confronto dovrà entrare nel vivo.

La raccolta differenziata

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, l'obiettivo è una crescita di 2 punti percentuali ogni anno. Secondo quanto emerso dall'incontro in alcuni quadranti della città il porta a porta sarà potenziato mentre in altri (morfologicamente più complicati) verrà ridimensionato (se non azzerato) per lasciare spazio a cassonetti stradali tecnologicamente più performanti di quelli attuali, incustoditi e dove la raccolta non è tracciabile. 

Le cosiddette domus ecologiche sono un'opzione e lo è anche quella di "isole dedicate" dove Ama piazzerà dei grandi contenitori scarrabili (sull'esempio di quelli utilizzati nelle domeniche ecologiche per la raccolta dei Raee e degli ingombranti) e presidiati da personale aziendale dove i cittadini potranno conferire (in giorni e orari prestabiliti) l'umido, piuttosto che la plastica, la carta o l'indifferenziato (a regime si dovrebbe passare dai 9 ritiri al giorno attuali a 5, di cui 2 per l'umido). Tutto ciò allo scopo di aumentare la qualità (e dunque il riciclo) del materiale conferito.

Le utenze non domestiche

Sul fronte delle utenze non domestiche (esercizi commerciali, uffici etc.) l'intenzione del Campidoglio sembrerebbe essere quella di affiancare all'attività dei raccoglitori (in buona parte ditte private che lavorano in appalto per conto di Ama) il supporto della Polizia Locale, anche per eventuali sanzioni.

La posizione della Cgil

"In ritardo rispetto alle tante questioni sul tavolo e dopo la fuga in avanti, che riteniamo sbagliata, sulla scelta di realizzare un termovalorizzatore, finalmente il Comune di Roma, come richiediamo da mesi, ha riaperto il confronto sul piano industriale di Ama e sul contratto dei servizi - ha commentato il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola - all'amministrazione abbiamo chiesto chiarezza sul percorso da seguire. Il sindacato non può essere coinvolto solo per condividere gli aspetti della gestione del ciclo dei rifiuti dove l'amministrazione è più in difficoltà. Abbiamo ribadito come sia indispensabile che si arrivi al più presto alla definizione di un nuovo piano industriale per Ama, sul quale ci aspettiamo una profonda discontinuità rispetto al passato".

Per il sindacalista ci sono "5 assi irrinunciabili: una rivoluzione tecnologica a supporto dell'organizzazione del servizio e per ricucire il rapporto con i cittadini; azioni straordinarie per il decoro della città, dando continuità al piano straordinario di pulizia di cui c'è estremo bisogno; assunzioni del personale necessario, invertendo il trend degli anni passati e reinternalizzando i servizi dati in appalto;
investimenti su mezzi ma anche su tutte le altre infrastrutture necessarie per la gestione del ciclo dei rifiuti; interventi sulla governance aziendale in chiave industriale".

Secondo Di Cola "per rilanciare il servizio e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori non è sufficiente investire su Ama, quello porterebbe ad una gestione ordinaria e auspicata ma non permetterebbe di recuperare il tempo perduto rispetto agli altri operatori del settore. Se davvero si vuole fare il salto di qualità, è necessario per noi costituire una multiutility pubblica (di ambito almeno regionale) dell'economia circolare per affrontare le sfide che la transizione ecologica ci impone".

Un soggetto "che punti sulla ricerca, lo sviluppo, l'innovazione, la sostenibilità e lo sviluppo dell'economia circolare a 360 gradi, con una prospettiva che guarda al futuro e che è incompatibile con la scelta del termovalorizzatore che, purtroppo, è ancora sul tavolo della discussione con il Comune".

Il segretario della Fp Cgil di Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli, sperava "in un incontro che fosse molto più concreto. Ci saremmo aspettati, preliminarmente, una presa di distanza forte, da parte del Comune, da chi, ogni giorno, predica di privatizzare interi municipi, invece su questo e su temi puntuali l'Amministrazione non è stata esaustiva".

"Va benissimo raccontare la visione del servizio del futuro ma riteniamo indispensabile avere, da subito, gli spazi di confronto sullo sviluppo dell'Azienda, su come riorganizzarla e su come si intende cambiare l'organizzazione del lavoro, puntando ad una modernizzazione tecnologica di tutto il ciclo, ad iniziare dalla raccolta e non solo dagli aspetti amministrativi - ha concluso Cenciarelli - auspichiamo che nel prossimo incontro, calendarizzato per il 27 giugno, si abbia modo di avere le risposte che oggi sono mancate".

La posizione della Cisl

Soddisfatto il rappresentante della Fit-Csil del Lazio, Marino Masucci: "Nel corso del tavolo di oggi sono emerse novità importanti: il lancio di unità operative di municipio è, a nostro parere, un ottimo metodo per diversificare la gestione dei rifiuti in una città che ha un'estensione territoriale di oltre mille chilometri quadrati e numerose e differenti conformazioni urbane. Anche la decisione di rinnovare la flotta dei mezzi del triennio va nella direzione che abbiamo proposto e indicato: insieme all'iter assunzionale recentemente sbloccato, queste azioni aiuteranno a risolvere le criticità. A monte di tutto, però, resta una priorità: la chiusura del ciclo dei rifiuti sul territorio, la cui mancanza costa ai cittadini 180 milioni annui. Si tratta di un tema su cui riteniamo inaccettabile, e riterremmo incomprensibile, l’imposizione di veti ideologici".

(fonte agenzia Dire)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ama, incontro con i sindacati. Entro luglio il piano industriale

RomaToday è in caricamento