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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rifiuti, Fp Cgil contro l'Ama: "Con gli annunci non si rilancia l'azienda"

Bene per gli eco distretti e l'obiettivo 'rifiuti zero'. Ma dagli stipendi d'oro all'assenteismo per il sindacato "permangono troppi nodi critici irrisolti"

Qualche accenno di miglioramento c'è. Ma per Fp Cgil una cosa è certa: per risollevare le sorti di Ama "non bastano gli annunci". All'indomani dell'ennesima polemica suscitata dai rifiuti per le strade della Capitale, e a pochi giorni dalla consegna del piano industriale di Ama, Fp Cgil fa sentire la sua critica verso l'amministrazione capitolina e la gestione della municipalizzata incaricata proprio di raccogliere l'immondizia. "Gli annunci di un progetto ambizioso di rilancio rompono con il passato buio ma purtroppo non coincidono con quello che tutti i giorni accade in azienda" il commento del segretario generale di Cgil Fp Natale di Cola. Dall'alto tasso di assenze agli stipendi d'oro, passando per l'efficienza degli acquisti.

UN PASSO IN AVANTI - "Dalle notizie apprese sui contenuti del piano di rientro di Roma Capitale si comincia ad intravedere nero su bianco il progetto di gestione del ciclo dei rifiuti dell’amministrazione capitolina" scrive Di Cola. "Finalmente con estremo ritardo rispetto alle esigenze della Città viene delineata una strategia industriale per Ama che va nella auspicata direzione degli eco distretti con l’obiettivo di rifiuti zero”.

ASSENZE - Secondo il segretario romano però nonostante gli annunci che promettono di rompere con il passato "permangono storture e non vengono affrontati nodi cruciali" tanto che l'azienda viene definita "immobile". Al primo posto le assenze, "il livello è più alto della media nazionale" spiega Di Cola che invano ha chiesto "alla azienda i dati per poter capire le cause e la reale portata del problema per affrontarlo". Nei giorni scorsi è stato lo stesso sindaco Marino a puntare il dito contro le assenze quantificandole in un 20% ogni giorno.

STIPENDI D'ORO - L'attenzione è anche rivolta ai 'piani alti'. Scrive Di Cola: "In Ama ad oltre un anno dall'insediamento di Marino ci sono quadri che guadagnano senza alcun titolo più dei dirigenti da cui dipendono e che si vocifera che ai dirigenti allontanati dall’azienda siano state erogate buone uscite da capogiro".

LA CRITICA - Di Cola punta il dito contro l'amministrazione. "Per il bene dell’azienda abbiamo dato credito al nuovo corso, abbiamo sottoscritto intese per implementare la raccolta differenziata aumentando la produttività. Dopo anni di gestioni scellerate che hanno messo a rischio la stessa sopravvivenza dell’Ama ci aspettavamo molto di più di semplici annunci". Continua la nota: "Pazientemente abbiamo atteso che arrivasse il necessario cambio di passo ma invano, nulla ancora si è fatto per efficientare gli acquisti, per far ripartire  gli impianti che trattano la raccolta differenziata, per realizzare una struttura organizzativa funzionale ai nuovi progetti" conclude.

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