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Rifiuti, Ama guarda all'Acea: "Valuteremo forme di collaborazione"

E' quanto emerso questa mattina nel corso del convegno alla Camera dal titolo 'Efficienza energetica e ciclo dei rifiuti' a cui hanno partecipato il sindaco Marino, l'ad di Ama Fortini e quello di Acea Irace

“Credo sia arrivato il momento di un'alleanza tra Ama e Acea che deve guardare agli azionisti ma anche al bene di Roma, visto che il 51% è nelle mani dei romani". E' quanto affermato questa mattina dal sindaco Ignazio Marino nel  corso del convegno 'Efficienza energetica e ciclo dei rifiuti - Nuove idee per lo sviluppo sostenibile di Roma'. Un convegno che cade proprio in giorni 'delicati' per la questione rifiuti con la città che sta ancora recuperando “normalità”, come più volte spiegato dallo stesso sindaco, rispetto a giorni in cui le strade inondate di rifiuti hanno fatto scattare non poche polemiche. Per il futuro inizia a prendere piede in maniera sempre più concreta la strada di un'alleanza con la multyutility dell'acqua e dell'energia Acea. Intanto Roma punta a diventare indipendente sul ciclo dei rifiuti. L'obiettivo è ancora lontano: se Londra è al 98% e Parigi al 95% Roma è al 13%.


ALLEANZA AMA E ACEA – La linea avanzata dal sindaco Marino è stata confermata anche dagli vertici delle due municipalizzate. Ha spiegato il presidente e ad Fortini: "Entro questa settimana presenteremo le linee guida del piano industriale di Ama. Non è un libro finito ma l'avvio di un percorso. Qui è contemplato anche l'avvio di un dialogo con altri attori, in primis Acea, per definire un programma convinto che possa portare tutta la città all'obiettivo della fine dei rifiuti e alla nascita dei prodotti". Su come Acea possa intervenire nella situazione dei rifiuti romana, a margine del convegno, si è soffermato anche l'ad della municipalizzata Alberto Irace. “Valuteremo tutte le forme possibili di collaborazione" ha affermato. "Acea con i suoi impianti può gestire una certa quantità di rifiuti, tutte le opportunità di mercato come quelle che offre Ama con i suoi bandi o altre saranno valutate con estrema attenzione in ragione della nostra capacità di trattare questi rifiuti”. A margine della conferenza ha poi aggiunto all'agenzia Dire: "Acea può occuparsi certamente della parte impiantistica lungo tutta la filiera. Abbiamo esperienza sia sugli impianti di compostaggio che nella termovalorizzazione".

NO AGLI INCENERITORI – Sul punto dei termovalorizzatori però il sindaco, così come l'assessore Marino, hanno espresso il proprio disappunto. "Noi abbiamo da subito detto no alla politica dei termovalorizzatori perché li riteniamo pericolosi ed inquinanti. E' un impegno che abbiamo preso e lo manterremo. Il nostro obiettivo è la formazione di ecodistretti dove si possa produrre gas dai rifiuti organici. Ambienti con equipaggiamento industriale adatto al recupero della materia, alla creazione di nuovi prodotti e alla minimizzazione dei residui. L'energia necessaria al funzionamento dei macchinari verrà prodotta ecologicamente con pannelli solari, torri fotovoltaiche ed estrazione di biogas".  

BASSA AUTONOMIA - "Londra chiude il ciclo dei rifiuti urbani nel suo territorio per il 98%, Parigi per il 95%, Berlino, Madrid e Vienna per il 100%. Accadeva così pure a Roma con un modello, quello di una formidabile 'buca', che è stata la droga principale con cui si è impedito il progresso della città. Fortunatamente non c'è più, e quindi dal 13% di autonomia che abbiamo nel 2014 dobbiamo portarci nella condizione delle altre città europee, facendo un doppio salto mortale: cioè rinunciando nell'area metropolitana di Roma sia alla discarica che agli inceneritori". Così il presidente e ad di Ama, Daniele Fortini. "La nostra proposta, che presenteremo la prossima settimana, è quella degli ecodistretti ed è perfettamente coerente con la direttiva comunitaria end of waste. Alla fine del trattamento, i rifiuti saranno materie seconde che avranno mercato. Gli scarti non riciclabili da trattare dovranno avere due flussi: un impiego nell'edilizia e quelli che contengono potere calorifico devono andare a recupero di energia. Come ha detto l'ad di Acea, Alberto Irace, abbiamo un polo energetico laziale che deve svilupparsi e consentire l'autonomia del Lazio rispetto alla necessità di smaltire i rifiuti". Un dato su tutti quello dei Tir che portano i rifiuti fuori dalla Capitale: "Con i nostri rifiuti andiamo in 43 siti differenti e ogni giorno 163 tir carichi lasciano Roma”

AUTOMEZZI VECCHI – Fortini si è poi soffermato sull'età dei mezzi a disposizione dell'azienda: "Non è possibile che Roma abbia automezzi con un'età media di 9 anni, che richiedono interventi di manutenzione con un costo annuo superiore ai 23mila euro. E' uno spreco impressionante. Dobbiamo rinnovare le nostre flotte, organizzarle per la nuova modalità di raccolta differenziata soprattutto porta a porta".

RACCOLTA DIFFERENZIATA – Nel corso del convegno il sindaco ha poi mostrato i suoi obiettivi in merito alla raccolta differenziata dei rifiuti: “Vogliamo arrivare al 50% nel 2015 e al 65 entro il 2016 nel rispetto degli obiettivi del Patto per Roma. Ci vogliono risorse, volontà politiche e capacità manageriali per raggiungere questo obiettivo”. Per questo programma Marino si appella ai cittadini: “Serve una nuova consapevolezza, una ritrovata attenzione, una passione per le cose comuni. La raccolta differenziata è una cultura del vivere quotidiano. Significa che ogni giorno dobbiamo dividere, con attenzione, i nostri rifiuti in 5 parti: umido/organico, carta, plastica, vetro e indifferenziato. E' una pratica che richiede un impegno costante nelle nostre case, nei nostri cortili, nelle nostre strade".

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