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Rifiuti, Raggi punta sull'Abruzzo. Montanari: "Roma è pulita", ma dai cittadini una valanga di critiche

L'assessora attacca anche Zingaretti: "Il piano del Lazio non è aggiornato"

"Dal 2013, anno di chiusura della discarica di Malagrotta, il Pd si è dimenticato di pianificare un'alternativa. E il piano regionale del Lazio non è stato ancora aggiornato". Pinuccia Montanari non molla e si butta a gamba tesa nella polemica politica cresciuta nel week-end sulla situazione dei rifiuti romani. Con la Giunta Raggi attaccata dal Pd a vari livelli, tocca all'assessora all'Ambiente contrattaccare. E lo fa entrando in pieno sul terreno elettorale che avvicina il Lazio al 4 marzo: "La Regione non riesce a trovare una alternativa per accogliere le tonnellate di indifferenziato prodotte da cittadini e imprese. Roma raccoglie i rifiuti e prova a conferirli nelle poche strutture della Regione che, però, sono evidentemente insufficienti". E' colpa di Zingaretti, sostiene Montanari, se Roma è costretta a chiedere aiuto alle altre regioni. 

E proprio in queste ore si dovrebbero definire meglio i contorni della richiesta all'Abruzzo di aumentare il numero delle tonnellate di rifiuti romani già trattate nell'impianto di  Aielli, dopo il passo indietro sul trasferimento richiesto, e autorizzato, di portarli in Emilia-Romagna, poi giudicato troppo costoso dall'esecutivo pentastellato. "Ci auguriamo che l’Abruzzo dia il via libera alla richiesta di accogliere rifiuti in impianti di Trattamento Meccanico Biologico: si tratta di una richiesta presentata da Ama alla Regione Lazio lo scorso 22 ottobre ma che Zingaretti ha sbloccato soltanto dopo un mese per un 'mancato funzionamento del sistema informatico'". 

Non un cambio per motivi politici, assicurano però dal Movimento cinque stelle, alle prese con un duro botta e risposta con il governatore dem Stefano Bonaccini. Anche perché, anche in Abruzzo, la guida è democratica. Si tratta di Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo, che ha già fatto sapere di essere disponibile al dialogo ma non senza condizioni: "Non siamo insensibili  nei confronti dei problemi della capitale. Siamo interessati ad essere solidali e responsabili ma aspettiamo di sapere quali sono i termini della questione. Vogliamo sapere la quantità e la qualità dell’emergenza" ha affermato al Gr1. "Non c’è stata al momento alcuna richiesta da istituzione a istituzione. Io mi preparo in anticipo. Chiederemo un curriculum della situazione. Siamo disponibili ad essere responsabili nei confronti della Capitale d’Italia". 

Nelle ultime ore la polemica politica è cresciuta fino a raggiungere la ribalta nazionale. "Prima di iniziare a trasferire i rifiuti in Emilia Romagna, la città di Roma ha cambiato idea. I giornali scrivono che da Milano qualcuno ha suggerito alla sindaca di non farsi aiutare da un amministratore del PD come Bonaccini" le parole su Facebook di Matteo Renzi. "Allora la città di Roma ha chiesto una mano alla Regione Abruzzo che ha dato il via libera tramite il Presidente D'Alfonso. Temo che nelle ultime ore si siano accorti che anche D'Alfonso è iscritto al PD". Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, scrive su Twitter: "Siamo l'unico Paese del mondo civile dove la spazzatura della Capitale e non solo gira sui camion tra una regione e l'altra, perchè è ancora forte chi non vuole gli impianti e favorisce le discariche". L'attacco arriva anche dalla deputata e presidente del Pd del Lazio Lorenza Bonaccorsi: "Roma affoga nei rifiuti per non disturbare la campagna elettorale di Luigi Di Maio e del Movimento 5 stelle" le sue parole su Facebook. 

"Stupisce lo slogan della sindaca Virginia Raggi, secondo cui Roma avrebbe retto" scrive in una nota Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio. "Roma regge a stento e solo perché conserva nella pancia degli impianti Ama un’enorme quantità di rifiuti, mandando oltre il 25% a smaltire fuori dal proprio territorio" denuncia ancora (IL VIDEO). 

Giovedì 11 gennaio si terrà un consiglio straordinario sui rifiuti. E' stato convocato questa mattina dalla capigruppo su rischiesta dell'esponente dem Michela Di Biase: "Dopo l'importante lavoro svolto dal presidente Zingaretti e dal presidente Bonaccini in seguito alla richiesta presentata dall'Ama assistiamo attoniti ad un ripensamento del sindaco Raggi che fa gli interessi del suo partito invece dell'interesse dei romani. La situazione dell'immondizia a Roma è sempre più critica. Il Sindaco venga in Aula a riferire su quali provvedimenti intende adottare per gestire l'emergenza". 

Intanto sono molti i quartieri di Roma dove cumuli di rifiuti giacciono abbandonati attorno ai cassonetti. Pinuccia Montanari, con un post su Facebook pubblicato domenica, ha provato a difendersi: "A Roma il sistema di raccolta ha tenuto, pur di fronte all’impennata di produzione dei rifiuti del periodo natalizio. Siamo intervenuti riportando le situazioni di criticità alla normalità. Le polemiche non ci interessano e soprattutto non interessano ai cittadini". Ma sono proprio i cittadini, sulla pagina social, a reagire con una valanga di commenti contrariati e immagini di rifiuti. "Auguro alla Sig Montanari di continuare il suo soggiorno nella Svizzera felice, quando tornerà a Roma ci faccia sapere come vanno veramente le cose!" scrive Emanuele. "Almeno evitate di prenderci in giro!!! Sono settimane che sotto ed attorno casa abbiamo i cassonetti strabordanti di rifiuti!!!" scrive Erika. "Solo sotto casa mia non ha funzionato?" si chiede Carlo, un altro cittadino. E via dicendo, decine di messaggi. 

"Porteremo la raccolta differenziata porta a porta a 490.000 abitanti nei prossimi tre mesi e arriveremo nel corso del 2018 a 1,2 ,milioni di cittadini" continua Montanari. "Il primo test con il quale ci siamo misurati, il porta a porta nel quartiere ebraico, ha portato ottimi risultati: l’85% di raccolta differenziata e nessun rifiuto a terra. E stiamo procedendo in quella direzione. Quindi le accuse di inefficienza le rispediamo al mittente". 
 

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