Riders, ecco la legge regionale: obblighi per le aziende e fondo sicurezza da 2 milioni
Zingaretti: "Siamo i primi a regolare questo tipo di lavoro. Ho inviato la legge a Di Maio". La risposta: "Se non si arriverà al contratto collettivo di categoria ne farò una nazionale"
Il tema “riders” resta centrale nel panorama politico regionale e nazionale. A due giorni dall’incontro tra il Ministro del Lavoro Di Maio e i rappresentanti delle aziende interessate ecco la mossa della Regione Lazio, che ieri ha presentato la legge sulle “Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali”, approvata in Giunta.
I pilastri della legge
Elenchiamo subito i pilastri della legge, che non riguarda solo i riders ma, in generale, il lavoro digitale. Salute e sicurezza: si riconosce ai lavoratori la tutela sulla salute e si decreta a, carico della piattaforma, l'assicurazione contro infortuni, malattia professionale e danni a terzi oltre a misure per la tutela psico-fisica del lavoratore, la manutenzione dei mezzi di lavoro, la formazione sulla sicurezza. Tutela assistenziale e previdenziale: a carico della piattaforma vanno l’assicurazione maternità e paternità. Il compenso: aspetto sul quale si rimanda anche alla contrattazione collettiva, partendo però dalla base del rifiuto del compenso a cottimo e della ricerca di retribuzione su base oraria. Obbligo di formazione e informazione: la piattaforma provvede alla formazione e offre chiarezza e trasparenza su tutte le condizioni contrattuali e lavorative. Istituzione del portale del lavoro digitale e della Consulta dell’economia digitale: l’iscrizione al portale darà diritto all’accesso ai contributi messi a disposizione dalla Regione, mentre la Consulta permetterà un continuo aggiornamento sulla legge. La risorse della Regione per garantire diritti: la Regione annuncia un fondo per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali per 2 milioni di euro per gli anni 2019/2020 e con queste risorse finanzia la formazione al lavoratore su salute e sicurezza, erogando forme di tutela integrative di natura previdenziale e assistenziale. Nel corso del 2018 sarà stanziata la spesa di 100.000 euro per la realizzazione del Portale.
Il percorso della legge e le parole di Zingaretti
Il primo provvedimento risale al 15 maggio scorso, con la memoria di Giunta con cui è stato avviato il percorso per approvare la legge. Dal 25 maggio al 14 giugno è stata dispobibile una consultazione pubblica online aperta a contributi, suggerimenti e proposte. Il 14 giugno c’è stato un tavolo con le parti sociali. Tanti, inoltre, gli incontri in queste settimane con tutti gli attori interessati.
“Questo è un testo di legge che ha gettato un sasso nello stagno - ha commentato il presidente della Regione Nicola Zingaretti - ma regola un tipo di lavoro che esiste, non per la legislazione italiana però. Siamo contenti perché la nostra idea è stata presa seriamente a livello nazionale. Abbiamo inviato la nostra proposta al governo e mi auguro che non ci sia atteggiamento di paura o censorio rispetto al provvedimento, ma di dialogo e confronto”.
E sgombra il campo da eventuali polemiche: “Abbiamo lanciato l'idea il 5 maggio, la memoria di Giunta è del 15 maggio, mentre il presidente Conte e il ministro Di Maio hanno giurato dal Presidente della Repubblica il primo giugno. Lo dico per evitare equivoci, che non ci sono tra l'altro, circa una rincorsa o peggio di una iniziativa polemica rispetto ad un confronto sugli sviluppi legislativi legati ad un tema così importante''.
Ridolfi (Moovenda): “Sono fiducioso: si arriverà ad una soluzione buona per tutti”
Abbiamo chiesto a Simone Ridolfi, ceo e co-founder di Moovenda, la prima start-up italiana di food delivery, un parere sulla legge regionale: “Sono contento che le istituzioni da diverse direzioni si stiano occupando di questa materia che è molto delicata – ci spiega - Noi siamo da sempre a favore dei diritti dei “riders”, quindi ascoltaremo e valuteremo qualsiasi iniziativa vada in questa direzione. Siamo fiduciosi: si arriverà ad una decisione positiva per tutte le parti. Anche se, quanto o più di questa legge, credo sia importante il tavolo di confronto aperto da Di Maio”.
Di Maio: “Se non ci sarà un contratto collettivo farò una legge nazionale”
E questa mattina è intervenuto sull'argomento lo stessoministro del Lavoro Di Maio: "Ho visto la legge Zingaretti. Sicuramente pone l’accento sul problema. Si tratta però di una legge regionale, la mia ambizione è farne una nazionale". Il vicepremier, ospite di “Agorà” su Rai3, ha poi aggiunto: "L'ambizione più grande è che non serva una legge". La soluzione, infatti, potrebbe arrivare da un accordo "tra le multinazionali e questi ragazzi per un contratto collettivo della categoria". Senza accordo tra le parti "io faccio una legge perché non si può non tutelare questi ragazzi".