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Termovalorizzatore, fioccano i ricorsi contro l'impianto voluto da Gualtieri

Comitati ed associazioni dei Castelli romani firmano un ricorso contro il termovalorizzatore: "Vogliamo garantire aria e cibo non contaminati per tutti"

Sale a quattro il numero dei ricorsi che sono stati presentati contro la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Palomba. Ai sindaci di Ardea ed Albano Laziale, ed ai due procedimenti aperti da altrettanti coordinamenti civici, se ne aggiunge un altro che prende avvio da comitati di stanza nei Castelli romani.

Il ricorso che arriva dai comitati dei Castelli romani

Il ricorso, che insieme agli altri verrà discusso in aula all’inizio di luglio, vede la parecipazione dei comitati di quartiere di Albano, Pavona e Cecchina, Fare Castelli, l’Anpi locale, il movimento per il Cambiamento, il circolo di Legambiente Appia Sud "Il Riccio" e la sezione territoriale di Italia Nostra – unitamente all'associazione Forum ambientalista e all’azienda agricola Ceglia.

I prodotti dell'agro romano da tutelare

"Vogliamo tutelare la salute, garantendo aria e cibo non contaminati per tutti. Le aziende dell’agro romano meridionale, infatti, vendono i propri prodotti di eccellenza a Roma e in giro per il mondo, grazie anche a certificazioni di qualità come quelle biologiche, impossibili da mantenere con un inceneritore sul territorio” hanno dichiarato i soggetti ricorrenti.

Il piano rifiuti ed il Giubileo

A essere contestato, insieme al termovalorizzatore, è il piano rifiuti che il sindaco di Roma e commissario straordinario ha presentato in Campidoglio lo scorso agosto. Il ricorso, affidato all’avvocato Claudio Tamburini, muove dei rilievi legati anche alla tempistica con cui l’impianto di Santa Palomba dovrebbe entrare in funzione. E’ previsto sia attivato infatti nel 2026, dopo l’anno santo, anche se i poteri commissariali affidati a Gualtieri, si legano proprio all’appuntamento giubilare. Un apparente paradosso evidenziato anche da altri ricorrenti. 

Dossier - Il termovalorizzatore è incostituzionale? Tutto ciò che non torna

In attesa dell’entrata in funzione, il piano prevede di “definire accordi specifici con gestori operanti in Italia e all'estero che permettano di garantire il superamento dell'emergenza durante il 2025 e 2026”. Ne consegue, secondo il punto di vista dei ricorrenti, che il Giubileo sia solo utilizzato in chiave strumentale per costruire un impianto che comincia a funzionare solo successivamente.

Le alternative al termovalorizzatore

“Vogliamo promuovere la riduzione del rifiuto all'origine e l'avanzamento dell’Italia in un settore strategico come quello del recupero dei materiali dalle miniere urbane, determinante per la sopravvivenza del pianeta, e per portare occupazione e benessere diffusi” hanno ricordato i comitati e le associazioni che hanno firmato il quarto ricorso contro il termovalorizzatore. L’udienza, con cui i ricorrenti cercheranno di mostrare la validità del proprio provvedimento, è fissata per il 5 luglio.
 

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