rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Rifiuti, l'allarme dei presidenti di centrosinistra: "Città allo sbando, Montanari si dimetta"

Alla conferenza stampa i presidenti Alfonsi, Del Bello, Caudo e Ciaccheri

“Chiediamo le dimissioni dell’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari”. Sono tutti d’accordo i presidenti dei municipi di centrosinistra, Sabrina Alfonsi (I), Francesca Del Bello (II), Giovanni Caudo (III) e Amedeo Ciaccheri (VIII): “Sotto il profilo della raccolta dei rifiuti e dell’igiene della città la situazione è diventata insostenibile”. Così, nel corso di una conferenza stampa nella sala del Carroccio in Campidoglio, alla presenza di due collaboratrici della titolare capitolina dei rifiuti, hanno ufficialmente chiesto alla sindaca Virginia Raggi “di trovare un’assessore che abbia un’idea della complessità di una città come Roma”. 

Il quadro descritto dai quattro amministratori locali ha assunto la forma di un vero e proprio “grido d’allarme” corale. I servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti e di pulizia della città “hanno raggiunto il minimo storico di giudizio nei cittadini romani” che, come riportano i risultati del monitoraggio effettuato dalla Commissione tecnica di controllo del contratto di servizio tra Roma Capitale e Ama, “hanno assegnato voto 3 su 10 per la pulizia e 4 su 10 per la raccolta dei rifiuti”. A questo si aggiunge che la differenziata “è cresciuta pochissimo: da 42,8 a 44,3 per cento”. Il piano industriale di Ama elaborato nel 2015 “ad un costo annuale di 800 milioni di euro per 15 anni che conteneva obiettivi precisi” spiegano “è stato modificato senza più essere sottoposto all’Assemblea capitolina. Dove sono” si chiedono i presidenti “i 200 milioni di euro che erano stati previsti per gli investimenti?”.  

Per la presidente del centro storico Alfonsi, 200 mila residenti che, di giorno, tra turisti e lavoratori, diventano il doppio, “ormai non si tratta più di decoro ma di igiene della città e di insostenibilità della vita: i cassonetti sono spesso strapieni e i rifiuti abbandonati tutt’attorno per giorni attraggono topi e gabbiani. Per non parlare delle foglie cadute e non raccolte o del diserbo delle strade che, al termine dell’estate, sono piene di arbusti”. Gli appalti sono fermi “anche per quanto riguarda il decoro urbano, incluse le cancellazioni delle scritte vandaliche, disinfestazioni e derattizzazioni. Il sistema è completamente saltato”. 

Tra i territori più caldi c’è il III municipio, che al Salario ospita un impianto di trattamento meccanico biologico molto avversato dai cittadini per gli odori emanati. “Nonostante il mio invito ufficiale, Montanari ha recentemente visitato l’impianto in incognito, senza voler incontrare né me né i comitati” ha spiegato Caudo. “E mentre da Fidene a Valmelaina ogni sera è impossibile respirare, l’assessora ha affermato che la puzza non si sente. Non se ne può più delle bugie, abbiamo bisogno di atti concreti, di sapere cosa si sta facendo per limitare le emissioni degli odori”. Da anni i cittadini chiedono la chiusura dell’impianto: “L’assessora può confermare che, come promesso, questo avverrà nel 2019? Quali sono le azioni messe in campo affinché questo accada?”. I numeri raccontano un’altra realtà: “Nel 2017 nell'impianto è stato conferito il 32 per cento in più di indifferenziata rispetto al 2016, oltre 155 tonnellate, per una media giornaliera su 300 giorni di 518 tonnellate a fronte delle 390 del 2016”. Il 14 settembre “grazie al viceprefetto abbiamo convocato un osservatorio sulla sicurezza del municipio e al primo punto c'è proprio il tmb”. 

Il simbolo di quanto anche nel II municipio “la raccolta rifiuti è un’emergenza” è il funzionamento del porta a porta a San Lorenzo: “Ama non è puntuale nei giri di raccolta e questo porta alla formazione di mini discariche all’interno degli androni dei palazzi. È dal dicembre del 2017 che aspettiamo le modifiche richieste ma non abbiamo ancora ottenuto risposte. A novembre abbiamo anche presentato una denuncia in Procura” spiega Del Bello. Per non parlare della manutenzione del verde: “Nel corso del mio mandato abbiamo assistito a 400 crolli. È una situazione pericolosa per l’incolumità dei cittadini, l’ho segnalata anche a Prefetto. Agli annunci di Montanari sul tema non è seguita nessuna azione”. E ancora le ville: “Sono completamente abbandonate, chiediamo un decentramento totale della manutenzione del verde perché è un dato di fatto che la gestione del municipio funziona”. 

Anche Ciaccheri ha confermato il quadro: “Nell’VIII municipio quest’estate abbiamo affrontato una vera e propria emergenza. I disservizi nella raccolta dei rifiuti hanno generato una serie di minidiscariche rimaste giorni e giorni per strada sotto il sole”. E adesso, anche se dopo le proteste quella situazione è rientrata, “persistono gravi criticità per la pulizia e per lo spazzamento delle strade e delle aree verdi. Senza il diserbo dei marciapiedi, inoltre, è a serio rischio anche la sicurezza stradale e se non si farà qualcosa per tempo l’apertura delle scuole potrebbe diventare un evento drammatico”. Di fronte a questa situazione “il Campidoglio ha assunto un atteggiamento negazionista senza premurarsi di dare seguito alla necessaria collaborazione istituzionale. La sindaca e l’assessorato dovrebbero invece addossarsi la responsabilità politica di affrontare questa situazione insostenibile”. Per Ciaccheri, che ha lanciato l’idea di un convegno nazionale sui temi ambientali nelle città che coinvolga tutti i municipi romani al fianco dei ‘modelli positivi’ nazionali ed internazionali, “al posto di consegnarsi al Ministero, l’amministrazione Raggi dovrebbe dare dignità ad un vero decentramento e proporre iniziative di governance della città insieme ai territori”. 

Alla conferenza stampa era presente anche la capogruppo della lista civica Roma torna Roma, Svetlana Celli: “Sulle gare il comune è fermo da due anni” ha spiegato. “Quella per il monitoraggio, censimento ed eventuali abbattimenti delle alberature, partita nel 2015 e poi sospesa, non è ancora stata conclusa; quelle per la manutenzione del verde orizzontale e verticale ancora non aggiudicate; il servizio di apertura e chiusura delle ville storiche non pervenuto e così l’appalto per la manutenzione delle aree giochi per bambini”. Tra le mani una serie di foto: “Un topo sulla scalinata d’ingresso del Campidoglio; un melone cresciuto tra il ciglio di un marciapiede e un cassonetto; cumuli di rifiuti attorno a bidoni strapieni”. 

Così, oltre alle dimissioni dell’assessora Montanari, i quattro presidenti di municipio hanno chiesto la convocazione di un’assemblea capitolina straordinaria sul tema “durante la quale vengano ascoltati tutti i presidenti di municipio”. L’appello è stato raccolto dalle consigliere capitoline presenti, Celli e Ilaria Piccolo (Pd). I minisindaci chiedono più soldi e più poteri: “Chiediamo che ogni municipio possa sottoscrivere i propri contratti di servizio con Ama e che ci vengano trasferite le risorse economiche per la gestione dei servizi extra-tari, dalla derattizzazione al diserbo passando per il decoro urbano e la raccolta delle foglie”. La strada, per i presidenti, è quella del decentramento. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rifiuti, l'allarme dei presidenti di centrosinistra: "Città allo sbando, Montanari si dimetta"

RomaToday è in caricamento