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Politica Borghesiana

Piani di zona Borghesiana e La Storta, via libera alla revoca del finanziamento pubblico

Si tratta di oltre 6 milioni di euro per un totale di 110 appartamenti. Lombardi: "Diverse violazioni". La coop: "Valutiamo ricorso al Tar"

Dopo Colle Fiorito e Montestallonara, anche per i piani di zona Borghesiana-Pantano e La Storta è arrivata la revoca del contributo pubblico da parte della Regione Lazio. Oltre sei milioni di euro (per la precisione 6.715.761,19 euro)che erano serviti alla Cooperativa Lega San Paolo Auto a sostenere parte dei costi per la costruzione di 110 appartamenti realizzati nei due quartieri di edilizia agevolata. La delibera della Giunta Zingaretti risale ai primi di agosto ed è stata approvata nell’ultima seduta prima della pausa estiva.

A darne notizia con una nota è la presidente della Commissione speciale sui Piani di zona della Regione Lazio, Roberta Lombardi, che nei mesi scorsi ha lavorato sul caso dei due quartieri: “La Regione ha provveduto alla revoca del contributo economico attestando che la cooperativa Lega San Paolo Auto”, scrive la consigliera M5S, “si è resa responsabile di gravi condotte nella gestione dell’iter per la realizzazione degli alloggi previste dal programma di edilizia residenziale pubblica, violando e disattendendo le condizioni previste dal bando regionale, dall’atto d’obbligo e dalle direttive regionali. In sostanza”, aggiunge Lombardi “ha violato la normativa sul finanziamento, applicando una maggiorazione sui prezzi di cessione e i correlativi canoni di locazione”.

Contattato da Romatoday , Giulio Baldoni, presidente della cooperativa Lega San Paolo Auto contesta le motivazioni che hanno portato la Regione a decretare la revoca: “Stiamo valutando con i nostri legali di avanzare un ricorso al Tar perché quanto sostenuto è falso”.

Oltre al procedimento di revoca del finanziamento da parte della Regione Lazio è in corso anche quello per l’annullamento della convenzione da parte del Comune di Roma. Secondo quanto si apprende quest’ultimo non è ancora concluso proprio in attesa del provvedimento regionale.

Video - Tutta la storia del piano di zona Borghesiana

Stiamo parlando di palazzine di edilizia agevolata sorte su terreni del Comune e finanziate in parte con soldi erogati dalla Regione proprio perché destinate a famiglie con redditi bassi. Come in molti altri piani di zona della città, le battaglie degli inquilini, organizzati dal sindacato Asia Usb, hanno fatto emergere che dagli importi degli affitti elaborati dalla cooperativa e approvati dagli uffici del dipartimento Urbanistica non era stato sottratto il finanziamento pubblico. Il risultato era stato quello di chiedere agli inquilini affitti più alti. Proprio per questo motivo ex vertici della cooperativa costruttrice sono indagati per truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Insieme a loro, con l’accusa di omissione di atto d’ufficio, anche due ex funzionari del Comune di Roma. Come in molte altre situazioni simili tra il 2013 e il 2014 il Comune ha inviato in autotutela le lettere per abbassare i canoni. In seguito a questo, sia a Borghesiana-Pantano sia a La Storta il costruttore non ha più pagato i mutui e le banche creditrici hanno aperto procedure di pignoramento per riavere indietro i soldi. Le case sono così state messe all’asta e molti inquilini temono di andare verso lo sfratto. Ė in questo quadro che si inserisce la revoca del finanziamento da parte della Regione Lazio.

“Sebbene in ritardo, è un bene essere arrivati alla revoca dei finanziamenti”, il commento di Angelo Fascetti, sindacalista di Asia Usb. “Poi però bisogna fare in modo che la Regione si presenti all’asta altrimenti tutto il lavoro viene vanificato. Richiamiamo inoltre il Comune di Roma, e per altri piani di zona quello di Fiumicino, ad attuare la legge e procedere con l’annullamento della concessione, rimaste ferme in diversi casi, e con l’applicazione delle sanzioni previste dalla convenzione”. 

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