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Restauro Piramide, fase finale per il cantiere firmato Yagi: "Un esempio per altri mecenati"

Il commento è del ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini che ieri ha visitato il cantiere insieme al mecenate giapponese: "Il restauro finirà con tre mesi di anticipo"

E' ormai diventato un modello di 'mecenatismo privato' verso le opere culturali e archeologiche del nostro Paese. È il restauro della Piramide Cestia a Ostiense da parte dell'imprenditore giapponese Yuzo Yagi finanziato con due milioni di euro. Tempi rispettati. Anzi. I lavori, che stanno entrando nella fase finale, verranno conclusi "tre mesi prima del cronoprogramma". Ieri il cantiere è stato visitato dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini che si è detto soddisfatto:  "E' un esempio che deve servire da stimolo e, fatemelo dire, anche da monito per molti altri privati e imprese italiane". “Molto bene” la risposta di Yagi che non ha escluso altri interventi di mecenatismo in Italia.

IL RESTAURO - La convenzione tra l'imprenditore giapponese e la Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Roma è stata siglata il 26 marzo 2012, poi la gara per l'appalto dei lavori sulla base di un progetto redatto dall'architetto Maria Grazia Filetici e da Rita Paris, presente al sopralluogo insieme al soprintendente Mariarosaria Barbera. Iniziato il 6 marzo del 2013, il restauro riguarda la pulitura delle superfici, la stuccatura delle fessurazioni per scongiurare problemi legati alle infiltrazioni e interventi di stabilità delle pareti interne. Il primo lotto si è concluso "cinque mesi prima del previsto", ha ricordato Franceschini, mentre il secondo e ultimo finirà con un anticipo di tre mesi. La donazione di Yagi per il restauro della Piramide, tomba di Caio Cestio costruita fra il 18 e il 12 avanti Cristo sulla via Ostiense, rappresenta "un esempio e un monito per tutti i privati e le imprese".

GLI INCENTIVI – Il ministro ha sottolineato come “questo esempio debba servire da insegnamento per molti italiani e per molte imprese italiane che hanno sempre manifestato una volontà di fare donazioni per il recupero del nostro patrimonio, lamentando il fatto che l'ostacolo era l'assenza di incentivi fiscali. Adesso ci sono degli incentivi fiscali formidabili che valgono per le imprese che hanno sede in Italia: l'art bonus è il 65%, quindi un incentivo che ci mette davanti a tutti gli altri Paesi europei". Franceschini ha aggiunto: "Credo che adesso gli alibi non ci siano più, soprattutto per chi fa atti di mecenatismo puro come questo, fantastico, che ci consente di recuperare la Piramide con un cantiere dove si sono incontrate le eccellenze italiane e che è riuscito a finire il primo lotto con 5 mesi di anticipo. Siamo in attesa che si facciano avanti molte imprese per piccoli e grandi interventi. Gli italiani avranno il beneficio fiscale, i mecenati avranno l'orgoglio, come il signor Yagi, di avere legato il proprio nome al recupero di un pezzo così importante del patrimonio dell'umanità".

YUZO YAGI -  "Very well". Ha risposto così Yuzo Yagi a chi gli chiede come stanno andando i lavori. Yagi ha spiegato che "gli archeologi e gli architetti che stanno lavorando al restauro sono molto seri anche se gli italiani sono sorprendentemente tutti puntuali. Io faccio affari nel campo della moda con gli italiani da quarant'anni” ha raccontato il mecenate. “Sono molto creativi, ma non sono proprio puntuali. Se dai una scadenza al 10 settembre, loro consegnano al 10 ottobre. E invece qui finiscono prima della scadenza programmata". Tanto che per la conclusione del restauro, Yagi aveva pensato di organizzare una inaugurazione, ma "non eravamo preparati, e così stiamo pensando di fare una cerimonia per la prossima estate, intorno a giugno o luglio, con molti amici europei e americani". E in tempi di ricerca di mecenati per i beni del Comune e dello Stato, la domanda non poteva mancare: prevede altre donazioni? "Sì perché no? Potrei". Ha già un'idea? "Niente in particolare, ma in Italia ci sono molte bellezze, anche 'addormentate', sepolte sotto la polvere. In futuro ci piacerebbe".

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