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Restauro Colosseo, Idv: "Benvenuti alla grande svendita dell'Anfiteatro"

Proteste contro i diritti pubblicitari acquisiti da Della Valle. La consigliera Rovati: "Chi nasce adesso, tra 25 anni potrebbe associare l'immagine del Colosseo non alla città di Roma ma alla Tod's"

"Lo Stato ha svenduto un bene pubblico del paese e ha intenzione di svenderne altri". E' la rivendicazione e il timore dei rappresentanti dell'Italia dei Valori che hanno convocato stamattina, in un'insolita location - la stazione metro di fronte al Colosseo - una conferenza stampa per parlare di quella che è stata definita "la grande svendita del Colosseo", appunto.

Il 21 gennaio scorso è stato siglato un accordo tra il Governo e Diego Della Valle per la sponsorizzazione dei lavori di restauro del Colosseo. La società di Della Valle pagherà allo stato 25 milioni di euro, e gestirà i lavori per restaurare l'anfiteatro Flavio. "Qualcuno al Governo ha parlato di Della Valle come di un grande mecenate che si è accollato le spese per la ristrutturazione, e questo è inaccettabile. Questo signore si è acquistato per 25 anni lo sfruttamento dell'immagine del colosseo al prezzo di 25 milioni, iva e detrazioni fiscali incluse, quindi a meno di un milione l'anno. Sfruttamento non collegato solo ai lavori di restauro: Della Valle avrà la possibilità di depositare un marchio suo con l'immagine del Colosseo. Chiunque poi, ente pubblico o privato, o addirittura lo Stato stesso utilizzi o voglia utilizzare quell'immagine dovra pagarne i diritti a lui" ha dichiarato l'onorevole Donati. Il Colosseo fa timbrare 5 milioni di biglietti l'anno, e il nome Tod's - ad esempio - stampato sui biglietti "darebbe una visibilità immensa, di decine di milioni di persone. Secondo i calcoli questa pubblicità varrà solo nei primi 15 anni almeno 10 volte i 25 milioni". Della Valle sarà sponsor unico e gli saranno concessi anche i servizi aggiuntivi di accoglienza, ristoranti e bar, nelle vicinanze del sito o addirittura nell'anfiteatro. Tutto questo sarà venduto dallo Stato a uno di quei prezzi, continua Donati "che si fanno solo agli amici, o agli amici degli amici".

E si è arrivati a questo attraverso una procedura, secondo Italia dei Valori, "inquietante". La gara d'appalto è stata indetta ad agosto 2010 ed è durata fino al 30 ottobre. In questi tre mesi ci sono state molte offerte da parte di enti italiani ed europei, candidati che sono stati giudicati tutti inadatti fino al 30 ottobre. In quell'ultimo giorno utile è arrivato Della Valle con la sua proposta che è stata accettata immediatamente: "le precedenti offerte sono state secretate, come tutto il procedimento. Per questo oggi in parlamento presenteremo un'interrogazione urgente al governo che dovrà spiegare gli aspetti oscuri di questa vicenda" conclude Donati. La conferenza stampa è stata convocata dalla sezione romana di Idv, che esprime il suo sdegno attraverso il suo rappresentante, Roberto Soldà: "Il colosseo oltre ad essere un bene dell'umanità intera, è patrimonio storico della Capitale. Il sindaco se l'è scordato: non lo troverete scritto da nessuna parte ma lui ha avallato questa privatizzazione: al tavolo incui si è firmato questo protocollo tra Governo e Della Valle lui c'era, ed è stato zitto".        

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