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Forma Camera: "Responsabilità amministrativa in campo ambientale"

"E' importante valorizzare le aziende già attive"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Lunedì 19 dicembre Forma Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma per la Formazione Imprenditoriale in collaborazione con l'Albo Nazionale Gestori Ambientali - Sezione Regionale del Lazio e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha organizzato l'evento formativo "Albo Nazionale Gestori Ambientali fra presente e futuro: La responsabilità amministrativa in campo ambientale". L'iniziativa, alla luce del Decreto Ministeriale n. 120 del 3 giugno 2014 (Regolamento Albo Nazionale Gestori Ambientali) è stata organizzata per presentare le novità sulle funzioni, le responsabilità e i requisiti del responsabile tecnico nel settore dell'Albo Gestori Ambientali. Nell'ambito dell'iniziativa è stato affrontato il tema della responsabilità amministrativa delle imprese che si occupano della gestione di rifiuti in caso di violazione delle normative vigenti ed è stato dedicato un focus specifico alla realizzazione di un modello organizzativo e di gestione volto alla prevenzione dei "reati ambientali". E' stato richiesto l'accreditamento del seminario all'Albo degli Avvocati di Roma per il rilascio di crediti formativi. Nel suo saluto introduttivo Lorenzo Tagliavanti, Presidente CCIAA Roma ha dichiarato: "In un'epoca come quella attuale, soggetta a continui cambiamenti, il ruolo della formazione, sia essa di tipo tecnico o legale, è ancora più determinante. La stessa normativa, infatti, deve fare i conti con un sistema economico in continua evoluzione; di conseguenza, coloro che non si tengono al passo con le disposizioni del legislatore possono trovarsi in seria difficoltà. Con l'entrata in vigore del dlgs 121/2011, anche i reati ambientali contemplati dal Codice ambientale (dlgs 152/2006) con riferimento ad aria, acqua, rifiuti e bonifiche, sono stati ricompresi nella responsabilità amministrativa. Di conseguenza, il reato si configura come un evento riconducibile a un deficit organizzativo dell'impresa: il regime di responsabilità ambientale si amplia, dunque, coinvolgendo il patrimonio aziendale nella relativa repressione". "Le imprese nel nostro Paese - ha aggiunto Tagliavanti - hanno acquisito crescente consapevolezza del valore aggiunto rappresentato dalle scelte a tutela della qualità dell'ambiente, come comprovato dalle positive tendenze di crescita del settore della green economy: secondo il Rapporto GreenItaly 2016, realizzato da Unioncamere e Symbola (Fondazione per le Qualità Italiane), il 26,5% del totale delle imprese italiane dell'industria e dei servizi (ovvero 385mila imprese) ha investito dal 2010 (o lo farà quest'anno) in prodotti e tecnologie green per ridurre l'impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2; in Italia, attualmente, i green jobs - cioè gli occupati che applicano competenze 'verdi' - sono 3 milioni: una cifra destinata a salire ulteriormente. Le imprese green risultano essere quelle più innovative e competitive sui mercati nazionali ed esteri. Come i dati dimostrano- ha concluso Tagliavanti - la scelta della sostenibilità si rivela un investimento vincente. E' importante, dunque, valorizzare le aziende già attive in questo ambito e, parallelamente, motivare quelle che ancora non vi si sono avvicinate".

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