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Residenza agli occupanti, il primo (difficile) mese negli uffici anagrafici: 13 richieste a municipio, un terzo respinte

Ecco i numeri completi sui primi 30 giorni di monitoraggio: boom di domande a Garbatella e tra San Basilio e Tiburtino, nessuna a Monteverde e Roma nord. Nel municipio delle Torri solo 9 domande (6 rifiutate)

Il primo mese di vita della direttiva Gualtieri, che deroga al decreto Renzi-Lupi sulla residenza agli occupanti abusivi, è stato difficile. Nonostante la battente campagna mediatica dei movimenti per la casa, la pressione di una parte della maggioranza in assemblea capitolina e poi le riunioni con i direttori dei municipi il giorno dopo della firma della circolare applicativa (14 dicembre), i passi sono ancora incerti. E l'applicazione disomogenea, anche per le resistenze - documentate da RomaToday nei giorni scorsi - da parte di moltissimi ufficiali d'anagrafe. 

In un mese 191 richieste di residenza da parte di occupanti abusivi

Dal 15 dicembre al 15 gennaio, secondo i dati di cui è in possesso il nostro giornale, sono state 191 le richieste presentate, una media di 13 per ogni municipio. Di queste, 60 sono state respinte per mancanza di requisiti o per altri errori, come per esempio la mancanza della firma o di altre informazioni necessarie per lavorare la pratica. Un numero non elevatissimo di moduli protocollati dagli ufficiali d'anagrafe, se si pensa alle migliaia di persone che a Roma vivono in uno stato di occupazione a scopo abitativo, sia negli alloggi regolari (Erp o Ater) sia negli stabili privati abbandonati. 

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Lo strano caso delle Torri: solo 9 domande, quasi tutte respinte

Andando a guardare territorio per territorio, saltano agli occhi dati molto curiosi. Per esempio in VI municipio, quello delle Torri e del maggior numero di alloggi Ater presenti su tutta Roma, in un mese le domande per ottenere la residenza - e di conseguenza gli allacci delle utenze - sono state solo 9. Di queste, 6 respinte. Un clamoroso flop, almeno tra Tor Bella Monaca e dintorni. Il VI è l'unico municipio a guida centrodestra e alla notizia della firma della direttiva da parte del Sindaco, il presidente Nicola Franco (FdI) annunciò strenua resistenza. Sostiene qualcuno che dalle parti di via Cambellotti non si straccino le vesti per pubblicizzare questa novità, ma altrettante voci allargano la "negligenza" anche ad altri territori. Durante la riunione che si è tenuta venerdì 27 gennaio tra assessori municipali, direttori dell'anagrafe e assessorato capitolino il messaggio è stato chiaro: "Scuse per continuare a fare muro non ce ne sono più". 

A Ostia tutte le richieste sono state accolte. Nessuna istanza nel XII e XV municipio

Proseguendo con i freddi numeri: a Garbatella e zone limitrofe c'è il record momentaneo di domande presentate. Sono 44, di cui 24 respinte. A Ostia sono stati più bravi: 30 domande, tutte accolte. Trentasei le istanze nel IV municipio (San Basilio, Pietralata, Tiburtino III) con 13 non accolte. In V sono state 17 le richieste, solo 3 respinte. Nessuno ha, finora, esigenza di ottenere la residenza in XII e XV municipio, per capirci quelli di Monteverde e di Ponte Milvio. Diciassette le domande anche in II, quello delle case Ater del Villaggio Olimpico per fare un esempio pratico. Curioso anche il caso del I municipio, quello di Spin Time, l'occupazione a scopo abitativo di via Santa Croce in Gerusalemme all'Esquilino: solo 4 domande presentate, tutte accolte. 

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Catarci: "I municipi non hanno più scuse per non applicare la direttiva"

"In questo primo mese di direttiva ci sono arrivate segnalazioni di risposte non congruenti con la circolare firmata il 14 dicembre - fa sapere a RomaToday l'assessore alla partecipazione, al personale e alla città dei 15 minuti Andrea Catarci - con scuse di vario genere fornite all'utenza per non accettare le istanze: da chi contestava il fatto che il richiedente non vivesse in una casa popolare del Comune ma di Ater e chi pretendeva una dichiarazione del proprietario dello stabile occupato abusivamente. Questo non va bene, sono tutte giustificazioni errate. La riunione di oggi (27 gennaio, ndr) è servita per chiarire ulteriormente dubbi e perplessità e per far capire a tutti i municipi e agli uffici che non ci sono più motivi per respingere le persone che chiedono la residenza in deroga all'articolo 5 del decreto Renzi-Lupi". 

I movimenti per la casa: "Motivi assurdi per rifiutare le domande"

Data l'aria che ha tirato, almeno fino ad oggi, negli uffici anagrafici dei municipi, viene da pensare che i numeri del primo monitoraggio mensile non siano del tutto completi. O meglio: sono ufficiali perché si riferiscono ai moduli effettivamente compilati, presentati allo sportello e protocollati. Ma il monitoraggio non raffigura un'altra realtà, che i movimenti per la casa stanno controllando quotidianamente e che l'assessore Catarci ha descritto senza troppi giri di parole: i dipendenti capitolini che mandano a casa i richiedenti senza nemmeno far presentare il modulo. "E' successo quasi ovunque - ci dice Paolo Di Vetta del Blocchi Precari Metropolitani - con interi nuclei familiari ai quali è stato detto che non potevano fare richiesta per i motivi più assurdi. In II municipio madre e figlia disabili, con problemi di salute mentale gravi, abitanti nell'occupazione di viale del Policlinico, sono state rimandate indietro. Molte criticità le abbiamo riscontrate anche nel V municipio. Ci sono ufficiali d'anagrafe che dicono di dover controllare i precedenti penali (è uno dei parametri di cui tener conto secondo la circolare di Catarci, ndr) ma non hanno titolo per farlo, perché gli utenti presentano autocertificazioni". E come conferma lo stesso assessore "le autocertificazioni devono bastare alla pubblica amministrazione, ormai quasi tutto si fa in questo modo". Mettendo insieme queste informazioni, si capisce anche il perché di numeri così bassi in aree invece densamente popolate e popolari, dove insistono occupazioni con 2-300 persone. 

Per un quadro concreto bisognerà aspettare marzo

Come dicono dal Campidoglio, per capire veramente se funzionerà e avrà riscontro la direttiva del 4 novembre 2022, firmata dal sindaco Gualtieri dopo 5 mesi di attesa dall'approvazione della mozione in assemblea capitolina, bisognerà aspettare marzo. Tre mesi pieni, escluso dicembre ("un mese complicato, le informazioni ci mettono un po' ad arrivare e c'erano le festività di mezzo") per ricevere i report municipali e farsi un'idea concreta. "Dovremo anche lavorare su come vengono fatte le domande - aggiunge Catarci - perché delle 60 respinte posso assicurare che moltissime lo sono state per mancanza di informazioni apparentemente banali, come la firma del richiedente, che però è fondamentale per accettare un'istanza". 

Difficoltà per le occupazioni: "Monitoriamo, speriamo migliori"

Ma alle occupazioni non interessa la residenza regolare e l'allaccio delle utenze? "Sì, ma c'è grande disomogeneità nelle risposte dei municipi - risponde Di Vetta - e questo sta producendo più rigetti che soluzioni. Si va avanti a macchia di leopardo, a volte meglio a volte peggio. Noi stiamo portando avanti un nostro monitoraggio, tra qualche giorno avremo un quadro definito del primo mese. Ma purtroppo, almeno fino alla riunione del 27 gennaio, le cose non stanno andando benissimo". 

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