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Residenza agli occupanti, Gualtieri vince il braccio di ferro con il prefetto

Frattasi aveva chiesto chiarimenti sulla direttiva di Gualtieri, ma dopo due incontri - l'ultimo molto breve il 24 novembre - emerge che il Comune tirerà dritto sulla deroga all'articolo 5 del decreto Renzi-Lupi

La paura dei movimenti per la casa, di un possibile passo indietro da parte del Campidoglio sulla residenza agli occupanti, è scongiurata. Addirittura a fare un passo indietro è Bruno Frattasi, prefetto di Roma succeduto a Matteo Piantedosi, neo ministro degli Interni del governo Meloni. La direttiva del 4 novembre, che deroga all'articolo 5 del decreto Renzi-Lupi, non verrà toccata.

La pressione per rivedere la direttiva di Gualtieri sulla residenza

Dopo un primo incontro, nato da una convocazione di Frattasi per l'assessore al patrimonio Tobia Zevi e il capo di gabinetto Alberto Stancanelli, sembrava che dalla politica nazionale arrivasse una grossa pressione per buttare nel cestino l'atto del Sindaco, che dando seguito a una mozione della maggioranza approvata il 10 giugno scorso, deroga all'articolo 5 del decreto del 2014 che impedisce l'iscrizione della residenza a chi occupa abusivamente uno stabile o un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Una spinta dal governo di centrodestra, tramite l'ex prefetto Piantedosi oggi ministro, per soffocare nella culla una decisione che a qualcuno è sembrato un via libera alle occupazioni. 

L'ultimo incontro in prefettura risolve la questione: nessuna modifica

Invece il breve (dicono) incontro del 24 novembre, iniziato intorno alle 15 e finito anche prima delle 16 nell'ufficio del prefetto a Palazzo Valentini, ha rimesso le cose al loro posto. Il Comune da una parte applica una normativa nazionale, tutelando i diritti di alcune cateogorie di persone ben specificate (over 65, minori, disabili, nuclei familiari indigenti e richiedenti asilo), la prefettura dall'altra vigila su eventuali questioni di pubblica sicurezza. I movimenti per la casa mercoledì 23 novembre avevano avvertito Gualtieri: "Se fa un passo indietro se la vedrà con noi". Il primo cittadino non ha tradito le aspettative delle associazioni e di chi si occupa di diritto all'abitare. Come nemmeno Zevi e Stancanelli, che hanno ribadito la bontà e l'inattaccabilità della direttiva al prefetto, che a quanto pare ha compreso. 

Trombetti (Pd): "Direttiva legittima che tutela dignità delle persone"

"La direttiva sulla casa del sindaco Gualtieri è legittima e tutela la dignità delle persone". Il commento è di Yuri Trombetti (Pd), presidente della commissione politiche abitative e patrimonio in Campidoglio, primo firmatario della mozione approvata cinque mesi e mezzo fa. "Un riconoscimento importante che dimostra la validità di questo atto amministrativo che deroga all'art 5 del decreto Renzi-Lupi - prosegue -una legge che ha impedito, fino ad ora, alle persone che vivono in un'occupazione abitativa di indicare quella come propria residenza. A differenza di quello che vogliono le opposizioni, noi vogliamo tutelare le fasce più deboli della popolazione - sottolinea il consigliere - le persone più povere che hanno il diritto alla residenza, consentendo anche l'allaccio alle utenze di acqua, luce e gas, che finora è avvenuto abusivamente. Ringraziamo il sindaco Gualtieri, l'assessore Zevi e tutta la maggioranza per aver portato avanti questo lavoro paziente e tenace". 

Presto una circolare di Catarci sulle linee guida

Adesso il passo successivo è la stesura di una circolare, di cui si occuperà l'assessore al personale Andrea Catarci, con le linee guida dirette ai 15 municipi. Saranno gli uffici degli enti di prossimità, anche nel pieno rispetto del decentramento, a dover applicare la direttiva caso per caso. Chissà se lo faranno a Tor Bella Monaca e dintorni, in VI municipio. E' quello con più alloggi popolari e più situazioni di abusivismo, ma è a guida centrodestra e il minisindaco Nicola Franco (Fd'I) ha già avvisato il Campidoglio: lui la direttiva non la farà applicare

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