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Martedì, 19 Marzo 2024
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Gualtieri dà la residenza agli occupanti, ma negli uffici anagrafici scatta l'ammutinamento

L'applicazione della deroga all'articolo 5 del decreto Renzi-Lupi starebbe mettendo in difficoltà i municipi. Intanto dall'opposizione chiedono "maggiore chiarezza" a Catarci

Il 14 dicembre, l'assessore al personale Andrea Catarci ha firmato la tanto attesa circolare che stabilisce tutti i parametri dentro i quali devono rientrare gli occupanti abusivi, per poter chiedere l'iscrizione della residenza nelle case in cui abitano senza titolo. Da quel momento, però, sembra che negli uffici anagrafici dei municipi le acque si siano agitate e non poco. Dubbi sulla legittimità dell'atto, timori rispetto a possibili conseguenze legali, oltre a una certa perplessità che viene registrata sul reale avallo da parte del prefetto di Roma, Bruno Frattasi.

I dipendenti capitolini non applicano la direttiva sulla residenza agli occupanti

I feedback non entusiasti da parte dei dipendenti capitolini, a quanto risulta a RomaToday, provengono da tutti i territori, nessuno escluso. A conferma di questo, il 10 gennaio dal dipartimento risorse umane, dipartimento decentramento e dall'assessorato di Catarci, è partita una comunicazione molto dura, indirizzata prima di tutto ai direttori dei municipi I II, VI, VII, IX e XV e per conoscenza anche a tutti gli altri. Nella lettera, firmata dai dirigenti Altamura e Ottavianelli oltre che dall'assessore Catarci e che RomaToday ha potuto visionare, si ricorda agli uffici che la direttiva del Sindaco firmata e resa pubblica il 4 novembre è stata poi oggetto di discussione e confronto, nell'ambito di un tavolo interistituzionale tra Comune e Prefettura e che alla fine, il 14 dicembre, ne è scaturita una circolare per la quale il Campidoglio aveva incassato l'ok di Frattasi. Ma c'è di più: "I contenuti della circolare sono stati ampiamente illustrati - si legge - nell'ambito di un apposito incontro con i direttori, rispondendo in quella sede a tutte le richieste di delucidazioni". Inoltre il Campidoglio ha attivato una casella di posta elettronica dedicata e un numero di telefono "ai quali indirizzare la richiesta di nuovi e sopraggiunti chiarimenti". 

Gli ufficiali d'anagrafe saltano i direttori e si lamentano con Gualtieri

Ma perché dai dipartimenti e dall'assessorato hanno sentito la necessità di ricordare tutto l'iter che ha portato, dal 4 novembre al 14 dicembre, a rendere operativa la direttiva di Gualtieri sulla residenza agli occupanti? Perché, come viene praticamente rinfacciato ai direttori, qualcuno non è stato alle regole: "Nonostante questa più che corposa attività di indirizzo e chiarimento - continua la comunicazione - taluni dipendenti, titolari di delega in materia anagrafica e di stato civile, evidentemente non comprendendo o peggio non condividendo l'iniziativa, hanno ritenuto di rivolgersi direttamente al Sindaco per esporre la propria opinione, contravvenendo l'indirizzo sindacale". 

"I direttori sono responsabili". E l'assessorato cita le performance individuali

Insomma, c'è chi è andato direttamente dal delegante Roberto Gualtieri, il primo cittadino, per esprimere insoddisfazione o perplessità o paura. Forse tutte e tre le cose insieme. E magari, facendolo, ha anche reso meno fluide le operazioni di accettazione delle richieste di iscrizione di residenza. Per questo, alla fine della comunicazione al vetriolo, i dirigenti e l'assessorato ricordano ai direttori di essere "responsabili" di quanto accade nei loro uffici e li invitano a fare da filtro rispetto alle esigenze di chiarimento dei dipendenti "avendo ricevuto tutte le delucidazioni e le informazioni necessarie". E per ben due volte, in due capoversi differenti, viene ricordato ai vertici dei municipi che questa loro attività non sfugge alla valutazione della performance "anche individuale". 

De Santis (LCR): "Catarci sia più chiaro, il grido d'allarme dei dipendenti va ascoltato"

Sul trambusto che si sta verificando tra gli ufficiali d'anagrafe interviene anche l'opposizione in assemblea capitolina. Antonio De Santis, ex assessore al personale della giunta Raggi, punta il dito contro Andrea Catarci e chiede maggiore chiarezza: "Non si deve ignorare il grido d'allarme lanciato dagli ufficiali d'anagrafe del Comune di Roma - chiede - già provati da una grave carenza d'organico a cui questa amministrazione non ha inteso ovviare in alcun modo. La circolare non fornisce le dovute delucidazioni su alcuni passaggi fondamentali di una direttiva tutt'altro che chiara. Non si comprende, tanto per citare un esempio, quale sia il carattere derogatorio di una norma che autorizza il cambio di residenza a tutti coloro che abbiano un reddito inferiore ai 21.190 euro, ossia una platea piuttosto ampia di persone, con conseguente rischio per per l'ufficiale che registra la residenza in un luogo occupato abusivamente di incorrere in una violazione di legge".  "L'assessore Catarci ha il dovere di esprimersi - conclude De Santis - nella materia in oggetto, con contenuti più chiari e lineari, sia per evitare possibili 'vuoti normativi' che possano dar adito a situazioni di illegittimità, sia per tutelare il lavoro certosino e complesso dei propri dipendenti".

 

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