rotate-mobile
Politica

Residenza agli occupanti abusivi: Gualtieri tira il freno e chiede modifiche

Le rimostranze della Civica e i tentennamenti del sindaco stesso hanno spinto il centrosinistra a far slittare il voto. L'atto probabilmente verrà modificato per renderlo più digeribile

La mozione della maggioranza che chiede al sindaco Gualtieri di derogare all’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi sulla residenza agli occupanti abusivi non è stata discussa martedì 10 maggio come da calendario. L’atto verrà riproposto all’aula tra una settimana, forse dieci giorni. Il motivo? Non solo una questione di mancanza di tempo – che comunque ha parzialmente influito – ma anche di eterogeneità di pareri all’interno della coalizione che governa Roma. 

Residenza agli occupanti, polemiche del centrodestra

La scorsa settimana l’inserimento nell’ordine del giorno dell’atto, annunciato il 3 maggio anche durante un incontro tra amministrazione, sindacati degli inquilini e movimenti per il diritto all’abitare, ha scatenato più di una polemica. Da una parte l’esultanza di chi chiede il rispetto dei diritti delle famiglie costrette ad occupare perché in emergenza abitativa, dall’altra la totalità del centrodestra romano e nazionale, preoccupato per un “liberi tutti” che in base all’interpretazione data da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia legittimerebbe chiunque a preferire le vie illegali per ottenere un tetto sulla testa, a sfavore di una classica domanda per ottenere l’agognato alloggio popolare. 

I dubbi della Civica Gualtieri

Da quello che è stato possibile sapere, a porre alcuni dubbi rispetto al testo della mozione è stata la lista civica Gualtieri. I cinque consiglieri (Amodeo, Trabucco, Barbati, Ferraro e Lancellotti) non hanno firmato l’atto – promosso da Trombetti e Converti del Pd, Ciani di Demos e Luparelli di SCE – e nelle riunioni di maggioranza che hanno preceduto l’assemblea capitolina hanno espresso contrarietà rispetto alla richiesta di abrogazione dell’articolo 5 del decreto del 2014. Una questione sostanzialmente di principio, perché va da sé che non può essere un consiglio comunale a decidere la modifica di una legge nazionale, ma che al contempo sottolinea una differenza di vedute all’interno della maggioranza su un tema delicato per Roma, che riguarda oltre 12.000 persone. 

Cosa prevede l'articolo 5 del decreto Renzi-Lupi

L’articolo 5 in questione prevede il diniego dell’acquisizione della residenza per tutti coloro che vivono in stabili occupati o in appartamenti popolari senza averne titolo e impedisce anche l’allaccio delle utenze. Questo, però, comporta anche l’impossibilità di accedere al servizio sanitario nazionale, l’iscrizione al centro per l’impiego o l’apertura di un conto corrente. Per decine di associazioni e onlus, tra le quali ActionAid e Medici Senza Frontiere, è una violazione dei diritti umani. Anche perché esistono delle possibilità di deroga all’articolo, che i sindaci hanno facoltà di esercitare qualora la negazione della residenza comporti problemi di natura sociosanitaria. 

I tentennamenti del sindaco

Anche il sindaco Gualtieri, che ha comunque ribadito più volte ai suoi la volontà di derogare al decreto, negli ultimi giorni sembra aver tentennato rispetto all’impegno chiesto da (quasi) tutta la sua maggioranza. Il clamore mediatico e le critiche avrebbero fatto tirare il freno a mano al primo cittadino, tanto da chiedere ai suoi di prendersi più tempo, modificando l’atto per renderlo inattaccabile. E digeribile per i civici, che senza il riferimento all'abrogazione dell'articolo 5 potrebbero decidere di votare compatti, senza più mal di pancia.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Residenza agli occupanti abusivi: Gualtieri tira il freno e chiede modifiche

RomaToday è in caricamento