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Residence, Unione Inquilini boccia i Sassat: "E' un fallimento, il Comune ne prenda atto"

Per Unione Inquilini il superamento dei CAAT non passa per il Servizio di assistenza e sostegno socio alloggiativo temporaneo. Ragucci: (U.I.) "Per l'edilizia residenziale pubblica meglio le strutture pubbliche inutilizzate"

Una bocciatura senza appello. Quella che arriva dall'Unione Inquilini è una stroncatura netta. L'idea che aveva avuto Campidoglio di superare il costosi Centri di assistenza alloggiativa temporanea   ricorrendo ai Sassat, non è altro che "un fallimento".

Cosa sono i Sassat

Roma Capitale, per il 2019, aveva pensato di sperimentare una formula diversa dal classico residence (Caat). Per le persone in condizione di fragilità sociale, il Campidoglio aveva infatti puntato sull'introduzione di un "Servizio di assistenza socio alloggiativo a carattere  temporaneo", i Sassat appunto. I destinatari del provvedimento, uscendo dai Caat – dove risiedono quasi 1200 famiglie – avrebbero beneficiato di un alloggio e di un supporto sociale "volto a promuovere – spiegava Roma Capitale – percorsi di empowerment". La responsansabilità di seguire i destintari dei Sassat doveva essere assunta dai Municipi, il cui organico, di conseguenza, doveva essere appositamente potenziato.

Gli alloggi per i Sassat

Per consentire il superamento dei residence, è stato preliminarmente necessario valutare quante famiglie ne avessero diritto e quanti alloggi era necessario ottenere. Per raggiungere quest'ultimo obiettivo, è stato predisposto un bando i cui esiti però sono stati ampiamente contestati. A fronte dei 500 appartamenti che Roma Capitale voleva mettere a disposizione dei Sassat, sono arrivate più offerte e di conseguenza ne sono stati ammessi in graduatoria 596. La maggior parte sono della Moreno Estate srl, riconducibile al gruppo Armellini. Tra queste, anche le cosiddette "case di sabbia" di Ostia. Gli altri sono del gruppo Lamaro, della Palocco 2002 srl e della Ten Immobiliare che, come il numero "Ten" lascia intuire, è  riconducibile alla famiglia Totti.

Sassat game over

“Il servizio Sassat è un fallimento che avevamo già annunciato – tuona Fabrizio Ragucci, segretario romano dell'Unione Inquilini -  Per questo chiediamo al Comune di Roma di abolire anche la graduatoria definitiva delle famiglie dei CAAT escluse dal servizio Sassat". Si tratta di 533 che dovranno lasciare i residence entro i prossimi tre mesi. Un centinaio di queste per una "situazione reddituale irregolare non sanabile".

Ha reddito zero ma resta fuori per un errore burocratico

Per accettare la proposta della Moreno Estate, il Campidoglio ha dovuto avvallare anche una deroga al bando che prevedeva, per ciascuno gruppo immobiliare, di proporre al massimo 100 alloggi. Quelli della famiglia Armellini invece sono stati 490, suddivisi in 14 palazzine. "Riteniamo inaccettabile che il Comune di Roma continui a mendicare a speculatori senza scrupoli come gli Armellini che mettono a disposizione alloggi come le case di sabbia di Ostia, immobili per l’emergenza abitativa a costi esorbitanti" attacca il segretario romano di Unione Inquilini che contesta radicalmente tutta l'operazione.

Il patrimonio pubblico in disuso

L'idea di superare i costosi residence puntando sui Sassat, per l'associazione presieduta da Massimo Pasquini, è arrivata al Capolinea. Come fare quindi per garantire alle famiglie in condizione di fragilità sociale, il diritto alla casa? "Roma è una città con tantissime strutture pubbliche in disuso che – ricorda Fabrizio Ragucci – potrebbero essere utilizzati per l’edilizia residenziale pubblica. Il Comune deve ammettere questo fallimento e pensare a nuove pratiche”.

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