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Politica Eur / Viale Civiltà del Lavoro

Residence, proteste all'Eur: "Non lasciateci in mezzo a una strada"

Davanti alla sede degli uffici del dipartimento capitolino alle Politiche Abitative un gruppo di abitanti delle strutture temporanee e i movimenti: "Basta sgomberi per le famiglie, mettete in atto la delibera"

“I nostri diritti non sono temporanei”. Protesta degli abitanti dei residence e dei movimenti per il diritto all'abitare questa mattina davanti alla sede del dipartimento Politiche Abitative in viale Civiltà del Lavoro all'Eur. “Non possiamo accettare di finire in mezzo a una strada dopo tanti anni di attesa in strutture temporanee per l'assegnazione di una casa popolare” denunciano gli inquilini dei Caat, i Centri di assistenza abitativa temporanea. “Siamo qui perché è arrivato il momento di mettere in atto quanto contenuto nella delibera approvata lo scorso mese. Al posto di proseguire con il censimento propedeutico all'assegnazione delle case, si continua sulla strada degli sgomberi per le famiglie dei residence e delle identificazioni 'manu militari' per le occupazioni” aggiungono gli attivisti dei movimenti.

Obbiettivo della protesta, strappare un incontro con la sub-commissario competente, Clara Vaccaro. “Siamo decisi a rimanere a oltranza fino a che non potremo avere un incontro” spiegano. Così, nel prato antistante gli uffici comunali, oltre a striscioni e bandiere sono comparse anche le tende. “Abbiamo montato anche due gazebo con un letto, una bombola del gas e dei tavoli. Ci vogliono in mezzo ad una strada e noi gli facciamo vedere come si vive in mezzo a una strada” raccontano. Poi le richieste: "Il mese scorso è stata approvata una delibera attuativa che assegna un terzo delle abitazioni agli inquilini dei residence. Chiediamo che le operazioni di sgombero si fermino in attesa della gradutoria".

Come denunciano gli abitanti dei residence, nelle ultime settimane sono arrivate numerose lettere che informano le famiglie che non hanno accettato il 'buono casa', un contributo mensile per pagare un affitto sul mercato privato, della revoca dell'assistenza. Dopo il fallimento dei Saat, da facoltativo il buono casa è diventato infatti obbligatorio. “Abbiamo più volte espresso le difficoltà legate al buono casa: molti degli inquilini non hanno reddito, alcuni ce l'hanno precario o in nero. Come è possibile trovare un proprietario di casa che fa un contratto regolare?” aggiungono. Anche questa mattina, denunciano, “una famiglia con tre figli minori del residence di via Malvagna è stata lasciata per strada solo perché un reddito del 2013 ha superato di qualche centinaia di euro il limiti. Oggi, inoltre, la situazione è peggiorata. Ma come fanno a trovarsi una casa sul libero mercato?”. 

“Siamo qui in sostengo alla battaglia degli abitanti dei residence perché crediamo che tutte le partite siano collegate” commentano dai movimenti. “Ma anche per ribadire la necessità di arrivare in tempi brevi all'attuazione della delibera. Invece per i residence si continua a procedere sulla strada del buono casa e degli sgomberi, e per le occupazioni con i meccanismi di identificazione con l'impiego di forze di polizia”. Concludono i movimenti: “In questa campagna elettorale dove si dipingono le occupazioni e i poveri di questa città come dei nemici, non staremo zitti. Crediamo che i nemici siano altri, a partire da tutti quelli che sulla gestione dell'emergenza abitativa ci hanno guadagnato”. 

La protesta di oggi non sarà l'ultima. Il 9 aprile ci sarà un corteo a Roma Est che partirà nel pomeriggio da Largo Agosta, nel V municipio. Un territorio particolarmente colpito dal problema degli sfratti. Una seconda manifestazione è in programma invece per il 14 aprile: “Partiremo da Piramide con l'obiettivo di arrivare il Campidoglio”.

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