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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Report manda ko Zingaretti, ma il giornalista ammette: "Tagliate le parti positive"

La trasmissione della Gabanelli dedica 10 minuti alle nomine dei dirigenti in Regione. Zingaretti finisce 'crocifisso'. Il suo staff però non ci sta e, grazie ad una telefonata registrata con il giornalista, smaschera i tagli fatti all'intervista

"Ok sì, è stata una leggerezza. Volete crofiggermi? Crocifiggetemi!". A parlare è Nicola Zingaretti. Il Governatore, incalzato dalle domande del giornalista di Report Giorgio  Mottola, finisce ko. Il ricorso ai dirigenti da parte della Regione Lazio è stato ieri oggetto di un servizio di 10 minuti da parte della trasmissione di Milena Gabanelli. "La Zingara" il titolo, motivato dal fatto che i bandi sembrano costruiti ad hoc per nominare persone di fiducia. (QUI IL SERVIZIO COMPLETO)

Il servizio inizia infatti con un'intervista a Roberta Bernadeschi che predice, sulla base dell'analisi del bando, la nomina di Nereo Zamaro a direttore generale delle politiche sociali che poi risulterà essere vincitore del bando. Bandi scritti ad hoc per i quali la stessa Bernadeschi afferma di aver azzeccato tutte le previsioni. Addirittura il direttore dell'agenzia turismo, ancor prima di vincere il bando, si presentava come già in carica.

Segue l'intervista a Zingaretti. Le sue risposte vengono tutte smontate. Il Governatore rivendica il rigore delle selezioni? Interviene una dirigente anonima che dichiara di aver partecipato a due concorsi, da interna e da esterna, e di essere stata valutata positivamente in un caso e negativamente nell'altro. Segue il confronto sui numeri: trentacinque erano i dirigenti esterni con la Polverini, 63 con Zingaretti.

E ancora. Zingaretti rivendica di aver portato volti nuovi in Regione? Mottola sfoglia l'album delle figurine, mostrando come i dirigenti siano tutti volti noti, in alcuni casi vicini al Pd. In due situazioni addirittura sono stati scelte persone condannate per danno erariale. E qui, è il caso di De Filippi prima e Placidi poi, Zingaretti ammette: "Si c'è stata una leggerezza. Crocifiggetemi!". Anche se poi lo stesso ex presidente della Provincia chiede di essere giudicato sui fatti. Seguono i 30 secondi finali in studio, in cui la Gabanelli maramaldeggia sul pugile al tappeto, tirando fuori Mafia Capitale che nulla aveva a che fare con il servizio. Si fa presente che Eugenio Patanè del PD è indagato e che dalle carte emerge come Buzzi si vantasse di pagare un uomo per tenere i rapporti con Zingaretti. Colpito e affondato.

Che la puntata potesse essere un bagno di sangue lo staff di Zingaretti l'aveva intuito guardando il trailer. Così Emanuele Lanfranchi, capo ufficio stampa di Zingaretti ha attuato contro Report il metodo Report. Lanfranchi infatti obiettava sulla correttezza di Report. Infatti Mottola aveva chiesto e fatto un'intervista sui tagli attuati in Regione. Un'intervista in chiave positiva quindi, all'interno della quale c'erano le domande poi mandate in onda.

In otto minuti di telefonata, registrata e messa sul proprio profilo facebook sabato, Lanfranchi riesce a far ammettere a Mottola che dei tagli in Regione non si parlerà. Il capo ufficio stampa del Governatore definisce scorretto il metodo di Report perché se "avessi saputo prima l'oggetto dell'intervista non l'avrei concessa". Mottola infatti era riuscito ad ottenere un face to face chiedendo di parlare dei tagli in Regione Lazio. Lo stesso Lanfranchi, affermando che leggittime erano le domande di Mottola, spiega come tagliare le parti positive, significa aver eliminato la motivazione del ricorso ai dirigenti esterni. A detta di Lanfranchi infatti i tagli fatti in Regione, certificati positivamente anche dalla Corte dei Conti, sono infatti la causa del ricorso a professionalità esterne per coprire i ruoli tagliati.

LA RISPOSTA DI REPORT

ECCO LA TELEFONATA REGISTRATA DA LANFRANCHI

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